Morto a 82 anni Giulio Quercini, commozione in Toscana

Senatore e Consigliere regionale, fu tra i protagonisti del passaggio dal Pci al Pds. Cordoglio diffuso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 ottobre 2023 16:52
Morto a 82 anni Giulio Quercini, commozione in Toscana

Politica toscana in lutto per la morte a 82 anni di Giulio Quercini tra i protagonisti della vita politica regionale (e non solo) per decenni. "Figura di spicco della politica toscana e nazionale - ricordano i consiglieri regionali Pd - si formò nelle file del Pci, nel cui comitato centrale entrò giovanissimo, nel 1969. Fu consigliere regionale dal 1980 al 1987, anno in cui divenne deputato. Lavorò a stretto contatto con Achille Occhetto nella fase della svolta, e fu capogruppo alla Camera del Pci e poi del Pds dal giugno 1990 fino alle elezioni del 1992.Ci uniamo al dolore della sua famiglia e in particolare a quello della moglie Lucia e della figlia Giulia". 

“La Toscana perde un’autorevole personalità politica, di grande spessore culturale e di spiccata tensione etica. La notizia della sua scomparsa è motivo di profonda tristezza”, commenta il presidente della Toscana Eugenio Giani esprimendo il suo cordoglio e quello della Regione Toscana per la morte di Giulio Quercini.

“La sua opera protesa al consolidamento della democrazia nel nostro paese, la continua ricerca del confronto e del dialogo tra le forze di sinistra, la sua passione per lo studio e l’approfondimento, il suo rigore nell’analisi resteranno un fondamentale insegnamento per tutti coloro che intendono impegnarsi in politica e nella vita pubblica rifuggendo da demagogia e populismi”, conclude Giani, manifestando alla famiglia di Quercini i più sinceri sentimenti di vicinanza.

"Una notizia improvvisa e grave che colpisce duramente e toglie il respiro - sottolinea l'ex presidente regionale Vannino Chiti - Quercini era un compagno e un amico. Abbiamo lavorato tanti anni insieme al comitato regionale del Pci. Non ci eravamo mai persi di vista. Martedì 26 ci eravamo visti a Fiesole a una iniziativa su Berlinguer. Avevamo anche scherzato. E ora non c'è più. Un abbraccio forte alla moglie Lucia e a sua figlia". 

"Con Giulio Quercini - sono parole di Emiliano Fossi segretario regionale Pd toscano - se ne va una figura di grande livello della storia del nostro partito. Dirigente di primo piano, interprete di un riformismo bello, sano e di visione della sinistra toscana e nazionale. A lui siamo stati tutti e tutte legati, è una fortuna averlo avuto con noi. Un abbraccio alla famiglia da parte di tutta la comunità democratica. La figura di Giulio continuerà ad ispirare il nostro modo di pensare e di agire".

"La notizia della scomparsa di Giulio Quercini . scrive il senatore Dario Parrini - suscita in me profondo dolore. Mi stringo con affetto ai suoi cari ricordando Giulio come un amico e un maestro. Nato a Siena nel 1941, si formò nelle file del Pci, nel cui comitato centrale entrò giovanissimo, nel 1969. Evidenziò presto qualità non comuni di dirigente politico e divenne uno degli esponenti del Pci più rappresentativi e autorevoli in Toscana. Dopo essere stato inviato a guidare la Federazione di Catania nel 1972, del Pci toscano Giulio fu segretario regionale dal 1978 al 1987.

Consigliere regionale dal 1980, nel 1987 divenne deputato. Lavorò a stretto contatto con Achille Occhetto nella fase della Svolta, e fu capogruppo alla Camera del Pci e poi del Pds dal giugno 1990 fino alle elezioni del 1992.Successivamente si è impegnato nell'associazione riformista "LibertàEguale", avendo sempre come scopo il rafforzamento, all'interno della sinistra italiana, della cultura di governo e delle ragioni dell'innovazione e del socialismo democratico e liberale. Nel 2012, un anno prima della mia elezione a deputato, fu Giulio, insieme a Anna Bucciarelli, a chiedermi di prendere le redini di "LibertàEguale" in Toscana.

Ricordo con emozione e gratitudine quel momento e i tanti incontri che vennero dopo.Per Giulio non vi era contraddizione tra la difesa appassionata dell'unità del partito e la determinazione nell'ingaggiare con coraggio e lucidità battaglie interne e esterne di rinnovamento: reputava le due cose facce della stessa medaglia. Ha sempre considerato un dovere primario la lotta alla demagogia e alla superficialità nella lettura dei fatti sociali. Amava lo studio e la cultura. Detestava la faciloneria e i cedimenti al populismo.

Mi ha regalato insegnamenti di rigore e di analisi politica che non dimenticherò mai. Ne sentirò acutamente la mancanza".

"Ho appreso con profondo dolore della scomparsa di Giulio Quercini, un dirigente politico di grande valore culturale e morale. Ha rappresentato il nostro territorio al Parlamento dove ha rivestito ruoli di responsabilità con capacità e sensibilità". Lo afferma il sindaco di Firenze Dario Nardella.

"Ho avuto tante occasioni di collaborazione e iniziativa politica comune con Giulio, dal quale ho imparato sempre qualcosa di nuovo e importante - ricorda il sindaco -. Quercini apparteneva a quella generazione di dirigenti politici, tra cui, prima di lui, lo stesso Giorgio Napolitano, che consideravano la politica come una missione di vita, un servizio alla comunità e ai grandi ideali della società". "Non lo dimenticherò mai - conclude - e a nome di tutta l’amministrazione e della comunità fiorentina esprimo ai suoi familiari le mie più sentite condoglianze".

In evidenza