Maniaco di Ugnano: la prima confessione alla madre durante l'arresto

Ha una compagna e viveva accanto ai genitori davanti a una Stazione dei Carabinieri. Il Prefetto Varratta si complimenta con forze dell'ordine

Antonio
Antonio Lenoci
09 maggio 2014 12:42
Maniaco di Ugnano: la prima confessione alla madre durante l'arresto

Cercava di capire se le ragazze fossero prostitute di professione con un’organizzazione alle spalle. Adescandole proponeva un rapporto estremo in cambio di una somma più alta del normale. L’uomo cercava un posto buio e appartato e le faceva spogliare in macchina: poi si dirigeva verso una sbarra o un palo a cui legarle.  Così iniziava la violenza, mai un rapporto normale, sempre sadico: il nastro, lo stesso in uso all’ospedale di Careggi, e poi i bastoni di ferro o di legno. Le ragazze spesso sono riuscite a liberarsi dopo che l’uomo le ha lasciate legate e sanguinanti, così sono corse a chiedere aiuto.

Diversi i testimoni che hanno raccontato di aver soccorso delle ragazze in piena notte, completamente nude e sanguinanti e di aver dato loro vestiti durante l'arrivo dei soccorsi. Per Cristina non era la prima volta. Un’altra volta era finita in ospedale dopo una notte in cui aveva deciso di prostituirsi e di concedersi a quell’uomo basso e tarchiato, dal volto bonaccione. In casa del maniaco il nastro bianco e verde, filo conduttore di tutti i casi di violenza insieme all’automobile descritta da tutte le vittime come un caravan di colore chiaro e poi risultato essere un doblò grigio. La madre dell’uomo è sconvolta.

La donna abita nell’appartamento accanto a quello del figlio: “Oddio, oddio allora sei tu il mostro!” avrebbe esclamato all’arrivo dei Carabinieri ricevendo la prima confessione da parte dell'assassino.

“Bravi Polizia e Carabinieri" – ha detto il prefetto Luigi Varratta complimentandosi stamani con il questore Raffaele Micillo e il comandante provinciale dell’Arma Andrea Taurelli Salimbeni dopo l’arresto dell’omicida della giovane rumena. “E’ stato svolto un lavoro straordinario – ha aggiunto - che ha permesso di assicurare alla giustizia con eccezionale tempestività un pericolo assassino”.

"La notizia dell'arresto del presunto omicida di Andreea Cristina Zamfir impone un primo pensiero alla vittima della brutale aggressione - afferma Cristina Scaletti - Poi, subito dopo, un ringraziamento alle Forze dell'Ordine e all'Autorità Giudiziaria per come hanno agito e per l'efficace coordinamento. Ci domandiamo spesso quali misure adottare per contrastare i fenomeni delinquenziali: ecco, dimostrare fermezza e capacità investigative è indubbiamente un serio deterrente per fronteggiare la criminalità e garantire sicurezza ai nostri concittadini".

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