Maltempo: a mezzanotte scatta l’allerta gialla per rischio temporali forti

Bomba d’acqua: dare priorità alla difesa del suolo. Università di Firenze: istituita cattedra sul rischio idrogeologico, la prima in Italia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 giugno 2016 17:37
Maltempo: a mezzanotte scatta l’allerta gialla per rischio temporali forti

Firenze– Allerta per rischio di temporali forti. Il centro funzionale regionale ha emesso il bollettino di valutazione delle criticità di codice giallo per la zona che comprende anche il Comune di Firenze. L’allerta che scatterà a stasera a mezzanotte, si concluderà domani sera a mezzanotte. Codice giallo anche per il rischio idrogeologico che riguarderà il cosiddetto 'reticolo minore' (i corsi d'acqua secondari).

“L’Alta Versilia, una delle zone più affascinanti della nostra Toscana, fu colpita venti anni fa da quella che un cronista chiamò ‘bomba d’acqua’. Non vogliamo trasformare il ricordo in una ricorrenza, ma in un’occasione di riflessione, di sensibilizzazione verso le autorità di Governo sulla priorità che deve essere data alla difesa del suolo, anche in periodo di spending review”. Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, aprendo i lavori del convegno “Bomba d’acqua: 20 anni dopo l’alluvione che sconvolse l’Alta Versilia (19 giugno 1996-19 giugno 2016)” in Sala del Gonfalone di Palazzo Panciatichi.

Erano presenti i sindaci di Fabbriche di Vergemoli, Michele Giannini, di Seravezza, Riccardo Tarabella, appena eletto, di Stazzema Maurizio Verona, e alcuni rappresentanti delle altre amministrazioni locali. “L’obbiettivo è prevenire queste terribili calamità. Quest’anno ricorre anche il cinquantesimo anniversario dell’alluvione di Firenze – ha aggiunto il presidente – Sono stati fatti alcuni interventi, il lago di Bilancino, le casse di espansione all’altezza di Figline, l’innalzamento della diga di Levane.

Se, però, si verificassero ancora le condizioni del 1966, l’Arno esonderebbe di nuovo”. La proiezione del video “Alluvione Alta Versilia – Garfagnana: natura, storia e sicurezza ambientale”, commentato dal segretario generale dell’Autorità di bacino del fiume SerchioRaffaello Nardi, ha permesso di analizzare in dettaglio gli eventi. “Caddero sull’Alta Versilia 474 mm di pioggia in poche ore. L’equivalente di quattro anni – ha ricordato Sandro Bennucci, cronista di lungo corso nel quotidiano La Nazione ed attuale direttore di Firenze Post – L’uso, per la prima volta, del termine ‘bomba d’acqua’ segnalava che ci trovavamo di fronte ad un fenomeno epocale, frutto del cambiamento climatico, con il quale nel futuro avremmo dovuto fare i conti”. Ed i conti sono rimasti aperti.

“Il Serchio fa ancora paura, le sue piene sono violente, ma non è poi messo così male, soprattutto per merito degli antichi che avevano costruito arginature imponenti – ha osservato il segretario generale dell’Autorità di bacino - C’è una variazione climatica, ma i danni maggiori, qui come altrove, nascono perché alla fine degli anni Sessanta si è costruito nelle aree a rischio, grazie alla legge 765/67 voluta per rilanciare l’economia”. Nardi è anche l’autore del Piano di bacino del fiume Arno, ma non è affatto soddisfatto sulla sua realizzazione.

”Si sta facendo qualcosa – ha commentato – Ma poteva essere fatto molto di più”.

Istituita all’Università di Firenze una cattedra UNESCO per la prevenzione e la gestione sostenibile del rischio idrogeologico. La cattedra – istituita per favorire lo scambio e la circolazione di conoscenze tra mondo accademico e società civile, conferendo una dimensione internazionale ad un programma universitario di insegnamento e ricerca – è la prima in questo settore che l’Italia propone in ambito UNESCO. L’iniziativa è stata presentata oggi presso l’Ateneo fiorentino dal rettore Luigi Dei, da Nicola Casagli del Dipartimento di Scienze della Terra e Fabio Castelli del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, promotori della cattedra, da Paolo Canuti che ne sarà il titolare, presenti Claudio Margottini dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e Carlo Francini, responsabile e site manager del sito Unesco "Il Centro Storico di Firenze" (Comune di Firenze). La convenzione istitutiva della cattedra è stata perfezionata di recente: l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura ha approvato così la proposta presentata dall’Ateneo, su iniziativa dei Dipartimenti di Scienze della Terra e di Ingegneria civile e ambientale. L’Università di Firenze è, infatti, da tempo impegnata in attività di ricerca, sviluppo e cooperazione per la prevenzione e la riduzione del rischio idrogeologico, in funzione anche della conservazione del Patrimonio Mondiale dell’Umanità (UNESCO World Heritage List).

Per tali attività l’Ateneo ha ottenuto importanti riconoscimenti, come la designazione di Centro di competenza della Protezione Civile Nazionale nel 2005 e il titolo di Centro mondiale di eccellenza del Programma Internazionale per le Frane dell’UN-ISDR (l’Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di disastri naturali) dal 2008. Il titolare della cattedra è Paolo Canuti, che è stato docente di Geologia Applicata presso l’Ateneo Fiorentino ed ha rivestito la carica di presidente del Consorzio Internazionale sulle Frane, fondando anche il gruppo di ricerca, attualmente coordinato da Nicola Casagli, presso il Dipartimento di Scienze della Terra.

Fra i docenti Unifi coinvolti nel progetto della cattedra UNESCO, Sandro Moretti e Carlo Alberto Garzonio del Dipartimento di Scienze della Terra, e Giorgio Federici, Enio Paris e Fabio Castelli del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale. Il gruppo di ricerca da cui nasce l’iniziativa della cattedra UNESCO, attualmente impegnato nello studio e monitoraggio del collasso dell’argine del Lungarno Torrigiani nel centro storico di Firenze, ha partecipato negli anni scorsi a numerose missioni per la protezione dei beni culturali minacciati da rischi idrogeologici in Paesi in via di sviluppo, fra cui Afghanistan, Kirghizistan, Giordania, Albania, Corea del Nord, Bolivia, Perù (Machu Picchu), Etiopia, Egitto. La cattedra UNESCO si avvale, fra le organizzazioni di supporto, della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento della Protezione Civile e Italiasicura), Istituto Superiore di Ricerca per la Protezione Ambientale (ISPRA), Consorzio Internazionale sulle Frane (ICL), Consorzio internazionale per la riduzione dei disastri (ICGdR), UNITWIN - rete per la mitigazione del rischio di frana - e della cattedra UNESCO sulla gestione delle risorse idriche e la cultura dell'acqua. L’Università di Firenze ha ottenuto dall’UNESCO nel 2006 anche la cattedra in “Sviluppo Umano e Cultura di Pace”, diretta da Paolo Orefice e Paolo Federighi.

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