Livorno: la cittadinanza onoraria e le chiavi della città al Dalai Lama Tenzin Ghiatso

Il leader spirituale è in Toscana per impartire gli insegnamenti religiosi, ma 450 buddisti protestano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 giugno 2014 23:53
Livorno: la cittadinanza onoraria e le chiavi della città al Dalai Lama Tenzin Ghiatso

Livorno, 14 giugno 2014 - Il sindaco Filippo Nogarin ha consegnato questa mattina la cittadinanza onoraria e le chiavi della città di Livorno, a Sua Santità il XIV Dalai Lama Tenzin Ghiatso. La cerimonia si è svolta al Modigliani Forum, dove il leader spirituale di milioni di buddisti nel mondo si trova (fino a domenica 15 giugno) per impartire i suoi insegnamenti religiosi. Un evento straordinario che ha richiamato a Livorno migliaia di persone (oltre 7500 questa mattina al Modigliani Forum), praticanti e studiosi di Buddhismo, ma anche persone comuni interessate a conoscere il messaggio di pace del Dalai Lama. "Desidero darle il benvenuto nella città di Livorno e alle persone che sono con noi - ha detto il sindaco Filippo Nogarin – è motivo di gioia potervi avervi qui”. Nogarin ha quindi ricordato che l’onorificenza per il Dalai Lama fu conferita dal Comune di Livorno nel 1994 dalla Giunta del sindaco Gianfranco Lamberti, ma non fu mai possibile consegnarla direttamente; nacque da un'idea del Centro per la Pace di Livorno “E.Balducci”, che allora predispose una petizione popolare facendola sottoscrivere ad oltre mille persone, per porre all’attenzione della città la situazione del popolo tibetano, in esilio dal 1950, anno in cui le truppe della Repubblica Popolare Cinese invasero il Tibet annettendolo alla Cina. “Dopo venti anni spetta oggi a me, che allora avevo 24 anni, e che sono stato eletto Sindaco da appena 3 giorni, l’onore di consegnarle materialmente oggi questa pergamena insieme alle chiavi della città – ha dichiarato il sindaco.

“Vivo questo momento con grande emozione – ha aggiunto, specificando che il conferimento della cittadinanza rappresenta il segno di amore e rispetto più grande che un’Istituzione pubblica può fare. E’ il gesto politico e amministrativo con cui un territorio annovera “tra i suoi figli” una persona nata altrove”. Nogarin ha quindi citato la motivazione che portò al conferimento della cittadinanza: “con il Suo insegnamento e la Sua azione rappresenta un sicuro punto di riferimento per quanti, in ogni angolo della terra, lottano per l’affermazione degli ideali di libertà, di giustizia e democrazia”.

Sono, Sua Santità – ha evidenziato il sindaco- quei valori di pace, di integrazione culturale e religiosa che da sempre animano la città di Livorno e i suoi cittadini e che la comunità internazionale Le ha riconosciuto conferendogli il Premio Nobel per la Pace nel 1989. “Ora che sono cittadino onorario quali diritti e doveri ho?” ha scherzato, prendendo la parola per ringraziare Livorno, sua con la consueta semplicità e allegria il Dalai Lama, dopo esserci congratulato con il nuovo sindaco appena eletto.

“ I fatto che hai vinto le elezioni – ha detto al sindaco - vuol dire che la maggioranza della gente ti ha appoggiato e sono sicuro che porterai avanti le tue responsabilità con fiducia e trasparenza. Più grande è la fiducia che la gente ripone in lei, più grandi sono le responsabilità". "Noi tibetani - ha aggiunto il Dalai Lama - siamo rifugiati da 55 anni, ma non abbiamo mai perso la speranza e l'entusiasmo. Se portiamo avanti il nostro lavoro onestà e trasparenza la gente avrà fiducia.

Grazie di avermi ricordato che 20 anni fa ho ricevuto la cittadinanza onoraria di questa città. Quali sono ora i miei diritti e i miei doveri? - ha concluso quindi con una battuta - Ora ho acquisito dei diritti, ma sto sempre troppo poco nei posti in cui ricevo la cittadinanza per portare avanti ed esercitare i miei doveri, utilizzo soli i diritti".Oggi a Livorno anche 450 buddisti che protestano contro il Dalai Lama. I manifestanti appartengono dalla Comunità internazionale Shugden (ISC), un gruppo di praticanti dell'antica divinità Buddista Dorje Shugden.

Nel 1996 il Dalai Lama ha vietato il culto della loro divinità, una tradizione vecchia di 350 anni. Tale divieto è causa di sofferenze e persecuzioni a milioni di buddisti tibetani devoti a Shugden in tutto il mondo. Il Dalai Lama è in Italia il 14 e 15 giugno, ma non tutti saranno a dargli il benvenuto. I visitatori del Forum Modigliani a Livorno Sabato e Domenica si troveranno davanti un insolita schiera di oltre 400 manifestanti tibetani e occidentali, tra monaci e monache buddisti e laici di tutte le età, che agiteranno cartelli e striscioni chiedendo ad alta voce al Dalai Lama "Basta Mentire!" e "Dai libertà di religione!" Il portavoce dell'ISC Fabrizio Bernacchi dice: "Dorje Shugden è una divinità protettrice Buddista molto amata da circa 4 milioni di praticanti in Tibet, Mongolia, India, e nel resto del mondo occidentale.

Il divieto del Dalai Lama sta causando perseguzioni e discriminazioni su larga scala in tutto il mondo buddista. Poichè la fonte di questo problema è il Dalai Lama stesso, l' ISC gli chiede di fermare la persecuzione delle persone Shugden e di concedere la libertà di religione. Dal 1996, continue manifestazioni sono state organizzate dai sostenitori della Comunità Shugden in India e in seguito in occidente dal Western Shugden Society e adesso dalla comunità internazionale Shugden”.

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