La 64^ edizione del “Festival dei Popoli”

A La Compagnia e in altre location cittadine e toscane, dal 4 al 12 novembre .Un cartellone all’insegna della musica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 ottobre 2023 11:28
 La  64^ edizione del  “Festival dei Popoli”

Arrivato alla sua 64^ edizione, il Festival dei Popoli continua ad essere una manifestazione che racconta, al di là degli stereotipi, la contemporaneità e le sue sue più importanti espressioni e, tra queste, la musica ha un ruolo di primo piano. Si apre proprio all’insegna della musica il programma del Festival dei Popoli 64: la serata di inaugurazione il 4 novembre, è dedicata alla grande Joan Baez, cantante e attivista americana, con il film I Am a Noise , racconto intimo dell’artista e della militante, ritratta a fianco di personaggi che hanno fatto la storia statunitense, tra cui Bob Dylan, Martin Luther King, Bill e Hillary Clinton.

Musica che sarà al centro della sezione Let the music play, dove è in programma, tra gli altri, il film Squaring the Circle (The Story of Hipgnosis), ultimo lavoro di Anton Corbjin noto fotografo e regista di documentari sui big della musica rock, che sarà presente in sala ad introdurlo. E in prima mondiale l’attesissimo film Kissing Gorbaciov, di Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife, che ha riunito i CCCP – Fedeli alla Linea in occasione dei quarant’anni di carriera. Oltre alle consolidate sezioni – Concorso Internazionale, Concorso Italiano, Diamonds Are Forever, con le rarità dall’archivio del festival dei popoli, Habitat, sul tema ambientale, Popoli for Kids and Teens, per il pubblico più giovane e per le famiglie – in programma Doc Highlights, con i grandi protagonisti del cinema documentario e di fiction contemporaneo, all’interno della quale saranno presentati i lavori del portoghese Pedro Costa, di cui sarà mostrata in sala l’intera filmografia, dell’austriaco Ulrich Seidl – che porta a Firenze in prima nazionale il suo ultimo lavoro Wicked Games: Rimini Sparta e della regista messicana Tatiana Huezo, il cui film El eco ha vinto alla Berlinale per il Miglior documentario.

Tra i film in programma, da segnalare, Who I Am Not di Tünde Skovrán, che dà voce a quel due percento della popolazione mondiale, quasi sempre ignorato e per lo più silenzioso, composto dalla comunità intersessuale; Grandmother’s Footsteps di Lola Peploe, con la voce di Charlotte Rampling e l’ultima apparizione sullo schermo di Bernardo Bertolucci, racconto autobiografico della regista, che riallaccia il filo del dialogo con sua nonna Cloclo, pittrice di paesaggi e spirito libero; Kokomo City, di D.

Smith, che racconta quattro sex worker transgender nere tra Atlanta e New York, capaci di abbattere senza vergogna i tabù sulla loro professione; Eastern Front di Vitaly Mansky e Yevhen Titarenko , film che riporta l’attenzione del pubblico sul primo giorno dell’offensiva russa in Ucraina, che ha dato inzio alla guerra in corso; A Road Less Travelled di Dheeraj Akolkar, biopic dedicata all’attrice scandinava Liv Ullmann, che sarà ospite nei giorni del festival, raccontata attraverso le testimonianze alcune star di Hollywood, da Cate Blanchett a Jessica Chastain, da John Lithgow a Jeremy Irons, Sam Waterston e Pernilla August.

Gli omaggi a Pedro Costa e a Tatiana Huezo

Al portoghese Pedro Costa, tra i registi più radicali e innovativi degli ultimi trent’anni e autore di un cinema evocativo ma fortemente aderente al reale, sarà dedicata una completa retrospettiva, con i film Blood (6/11) e Bones (7/11), film cruciale nel percorso di avvicinamento del regista alle vite degli abitanti del quartiere baraccopoli di Fointainhas a Lisbona, Down to Earth (7/11), In Vanda’s Room (8/11) e Where Does Your Hidden Smile Lie (8/11), Colossal Youth (9/11), Change Nothing (9/11), Horse Money (10/11), insieme al corto The Daughters of Fire e Vitalina Varela (11/11), con il quale ha vinto il Pardo d’oro al Locarno Film Festival nel 2019. Il regista terrà una masterclass sabato 11 novembre alle ore 11 a La Compagnia, ad ingresso libero.

L’altro grande omaggio del Festival dei Popoli è dedicato alla regista salvadoregna, messicana d’adozione, Tatiana Huezo, tra le più importanti voci emergenti del cinema internazionale contemporaneo, che racconta con passione le profonde criticità e contraddizioni del suo paese. La retrospettiva a lei deciata comprende i film El lugar más pequeno del 2011 (in sala il 7/11), il capolavoro Tempestad (2016), doloroso viaggio nella memoria e nei luoghi delle donne scomparse nello Yucatan messicano (7/11), Prayers for the Stolen, tormentato romanzo di formazione al femminile, in contesto di rapimenti e criminalità (6/11), il citato El eco, del 2023, che ritrae i bambini di un villaggio sperduto nelle alture messicane, che si prendono cura dei loro anziani (5/11). La regista incontrerà il pubblico in occasione di una masterclass martedì 7 novembre alle 11.30 presso lo Spazio Alfieri (ingresso libero).

Tanti i film iscritti alle sezioni in Concorso

Sono diciotto i titoli in lizza al Concorso Internazionale, che saranno giudicati dalla giuria composta dalla regista Nataša Urban (Serbia), dalla produttrice Alice Lemaire (Belgio) e dal curatore e distributore Johannes Klein (Germania) che assegnerà i seguenti premi: Premio al Miglior Lungometraggio (8.000€); Premio al Miglior Mediometraggio (4.000€); Premio al Miglior Cortometraggio (2.500€) e la Targa “Gian Paolo Paoli” al Miglior Film Antropologico.

Per quanto riguarda il Concorso italiano, sono sette i documentari che raccontano l’Italia, nelle sue dinamiche interne e nelle sue relazioni con l’esterno, tra Sud e Nord, centro e periferia, componendo un ritratto emotivo e politico tra il personale e il collettivo. Si parte con la prima nazionale di Dalla parte sbagliata di Luca Miniero (5/11): il regista, conosciuto a livello nazionale per le sue commedie mainstream, ha realizzato un documentario su uno dei più gravi incidenti stradali avvenuti in Italia – quello del 26 aprile 1983 nella galleria del Melarancio vicino Firenze, – nel quale persero la vita undici bambini, quelli seduti proprio nella parte sinistra del bus, fatalmente sbagliata.

Si prosegue con Vista mare di Julia Gutweniger e Florian Kofler (6/11), sul turismo di massa del nord Adriatico, tra Lignano, Jesolo e Riccione; Souvenirs of War, di Georg Zeller (7/11); Agàpe di Velania A. Mesay (8/11); Nessun posto al mondo di Vanina Lappa, sulla pratica della transumanza (9/11); Sting Like a Bee, di Leone Balduzzi racconta di un gruppo di ragazzi con la passione per le Ape Piaggio (10/11); Toxicily, di François-Xavier Destors e Alfonso Pinto, su uno dei più grandi complessi petrolchimici d’Europa, che ha sede nella bellissima Siracusa (11/11).

La giuria del concorso italiano è composta dalla distributrice e produttrice Raffaella Pontarelli; dalla regista, produttrice e sceneggiatrice Micol Roubini e dal distributore Pietro Liberati, che assegnerà il Premio al Miglior documentario italiano (3.000€).

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