Istruzione: via libera al bilancio di esercizio 2022 dell’Ardsu

L’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario ha registrato un utile di un milione e 71 mila euro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 gennaio 2024 21:47
Istruzione: via libera al bilancio di esercizio 2022 dell’Ardsu

Firenze – L’Aula del Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, con 24 voti favorevoli e 11 contrari, il bilancio di esercizio 2022 dell’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario. Il bilancio si chiude con un utile pari a 1 milione e 71 mila e 511 euro, in diminuzione rispetto all’esercizio precedente, che ammontava a 2 milioni e 73 mila e 858 euro.

Il 20 per cento dell’utile verrà accantonato, come di consueto, a riserva legale, mentre il restante 80 per cento è destinato al fondo investimenti per la realizzazione degli interventi necessari ed urgenti. Contestualmente il Consiglio regionale ha approvato, su proposta della competente commissione, anche una raccomandazione all’Azienda DSU di proseguire nell’impegno avviato per la razionalizzazione dei modelli organizzativi e gestionali in uso per la produzione dei servizi, per una attenta organizzazione delle risorse.

Nel corso dell’illustrazione del provvedimento, la presidente della commissione Istruzione, formazione, beni e attività culturali, Cristina Giachi (Pd), ha ricordato le perplessità della rappresentanza studentesca sui contenuti del bilancio, a causa dell’aumento delle tariffe degli alloggi e delle mense universitarie. A questo proposito la presidente ha ricordato una specifica seduta della commissione tenutasi nello scorso mese di ottobre, proprio con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sulla problematica del caro affitti, e del conseguente rifiuto degli alloggi da parte degli studenti titolari, affrontando con l’occasione anche la tematica dell’accesso agevolato al trasporto pubblico.

Proseguendo il suo intervento la presidente Giachi ha voluto sottolineare come il DSU si occupi esclusivamente degli studenti meritevoli in condizione di disagio economico. Tra i risultati positivi – ha concluso – occorre ricordare l’aumento di 700 unità di borse di studio e l’assistenza sanitaria rivolta agli studenti.

Nel merito del provvedimento vi è un incremento del valore della produzione che passa a circa 106,399 milioni di euro, lievemente superiore (+0,42 per cento) al valore del 2021. I contributi della Regione per il funzionamento sono stati pari a 18 milioni e 252 mila con un aumento di 3 milioni e 952 mila euro.

Il volume dei pasti erogati nel corso del 2022 è aumentato (+59,20 per cento) rispetto al 2021 ( + 1.077.723 pasti). Tuttavia, nonostante si sia registrata una ripresa delle affluenze rispetto all’anno precedente, il totale dei pasti erogati non ha ancora raggiunto il totale dei pasti erogati nel 2019, che possiamo prendere a riferimento come periodo pre-pandemico.

La riduzione dei posti letto disponibili (ponderata) è stata di 198. Questa minore disponibilità è stata determinata dai lavori di messa a norma per l’acquisizione dei certificati prevenzione incendi e per la ristrutturazione per miglioramenti strutturali delle residenze abitative. Infine per poter disporre di un numero aggiuntivo di 300 posti letto, l’Azienda si è rivolta al mercato e a partner istituzionali.

Ad aprire il dibattito in Aula, la vicepresidente della commissione Istruzione, Luciana Bartolini (Lega) che, annunciando il voto contrario del proprio gruppo, si è soffermata sulle criticità, dai mancati investimenti sugli alloggi, al caro mensa.

Voto contrario anche per Gabriele Veneri (FdI) che, al di là della tempistica con la quale il Consiglio regionale discute il provvedimento, ha parlato di “situazione non lusinghiera” e quindi della necessità di abbandonare la “trascuratezza” del passato e di compiere un deciso cambio di passo.

Su ben altra lunghezza d’onda Anna Paris (Pd) che, parlando di un bilancio dalla struttura equilibrata e difendendo il ruolo della Regione Toscana, si è soffermata sulla mensa Bandini di Siena, una mensa strategica per la città, dove “due famiglie stanno bloccando la ristrutturazione”.

Diego Petrucci (FdI) ha invece accusato la fallimentare politica regionale sul diritto allo studio, colpevole di aver disintegrato il tessuto sociale delle città universitarie, con le famiglie costrette ad abbandonare i centri storici, oggi occupati da alloggi per studenti e da pub, in luogo dei tradizionali negozi commerciali. Da qui l’invito a programmare serie e approfondite politiche sul tema, evitando di fare “i passa carte pro-forma”, come nell’approvazione di questo bilancio.

Per Maurizio Sguanci (Iv), invece, che ha annunciato il voto favorevole, la Regione, quale ente di programmazione, dovrebbe sollecitare l’Ardsu ad investire nella ristrutturazione degli alloggi.

Notizie correlate
In evidenza