​Il cuore del tifo lontano ma vicino e le ragioni di una sconfitta

Robur fuori dai play off con un futuro da definire. Sul match pesa l’errore di Confente. Prova di carattere di Saloni e Campagnacci. Gerli il migliore

Giuseppe
Giuseppe Saponaro
06 luglio 2020 17:07
​Il cuore del tifo lontano ma vicino e le ragioni di una sconfitta

“Vicini e lontani” : bellissimo brano dei Modà. Così si sono sentiti i sostenitori del Siena dinnanzi a pc o maxischermi in una serata d’estate atipica ma godibile. 

“Sempre al tuo fianco”, “Ci saremo con il cuore”. Questi sono solo alcuni degli incitamenti che abbiamo letto, sul sito dei Fedelissimi così come su divese "pagine social" di appartenenti al tifo oganizzato o di semplici tifosi,  prima della partita di Alessandria. Il popolo bianconero ha voluto far sentire il suo calore andando oltre i chilometri e puntando su un senso di appartenenza che ci fa dire, senza incertezze, che i tifosi bianconeri sono reale valore aggiunto per la Robur: un valore che, causa emergenza sanitaria e stadio deserto, non ha potuto incidere sull’andamento del match. Peccato.

Appunto il match. Partita da urlo per quantità di emozioni. 5 gol, un’espulsione e occasioni da rete per un andamento che ha smentito le previsioni della vigilia di Dal Canto che aveva chiesto ai suoi una forte dose di calma. Non si è avuto il tempo di averla, percepirla visto l’andamento di una contesa che, comunque nel susseguirsi dei sussulti, ha visto confrontarsi due squadre ben messe in campo.

Sul risultato finale, ovviamente, pesa l’errore da matita blu di Confente che non sbaglia il tempo dell’uscita ma la direzione del rinvio: non sceglie di mettere la palla, lateralmente fuori, ma rischia il rimpallo che lo tradisce. Espulsione corretta.

Ancora: i primi due gol avversari vengono facilitati da due errori di posizionamento della difesa bianconera che in questo campionato ha pagato, profumatamente, le sue disattenzioni nel reparto arretrato.

Ultima nota sui singoli: Cesarini e Guberti, chiamati a fare la differenza, non hanno inciso in modo particolare. Nota di merito per Saloni subentrato a freddo ma protagonista di una prova di carattere. Senza dimenticare la prestazione di Campagnacci che è sembrato giocatore “vivo”: forse, avrebbe meritato maggiore minutaggio. La perla di Gerli meriterebbe ben altri palcoscenici: anche lui.

Una cosa è certa. I play off lasciano in eredità una situazione societaria da definire con la piazza che attende di sapere se ci saranno novità in tema di proprietà. Sullo sfondo la considerazione razionale che diversi calciatori che abbiamo visto in campo ieri potrebbero essere alla loro ultima fatica con la maglia della Robur.

Il futuro dirà. Pare, anche lui, lontano ma, sicuramente, tanto vicino.

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