GKN choc: chiude la sede di Campi, 422 lavoratori a casa

Decisione improvvisa della multinazionale. Sgomento dei sindacati. Giani: "Caso nazionale". Staffetta dei sindaci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 luglio 2021 17:35

I vertici della multinazionale GKN hanno deciso, di punto in bianco, di chiudere il sito industriale di Campi Bisenzio, con il conseguente licenziamento di oltre 400 dipendenti.

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, oggi ha sentito il Mise e anche l’amministratore delegato della multinazionale Gkn.

“Quanto accaduto - dichiara - è inaccettabile e di gravità inaudita. Senza comunicazione preventiva, si mandano a casa più di 400 persone. Ci opporremo con tutte le nostre forze e l’impegno della Regione sarà massimo. Con chiarezza e durezza abbiamo fatto conoscere alla direzione italiana della multinazionale quanto queste modalità e la sostanza di questo intervento siano inaccettabili. Il governo - conclude Giani - deve intervenire, questo è un caso nazionale".

Una doccia fredda terribile stamattina. La Gkn di Campi Bisenzio ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per tutti i propri dipendenti, assumendosi la responsabilità di un enorme danno sociale, lasciando senza lavoro 422 lavoratrici e lavoratori, oltre che economico con conseguenze nefaste per tutto l'indotto.Sembra la scena di un film già visto con il caso della Bekaert: una scelta criminale di una multinazionale che conferma ancora una volta, se c'è ne fosse bisogno, che i datori di lavoro vogliono che il costo di questa crisi ricada sulle persone che per vivere devono lavorare.Un comportamento intollerabile, anche alla luce dell'Avviso Comune firmato dalle Parti Sociali e dal Governo lo scorso 29 Giugno e dei meccanismi di gestione delle crisi previsti dalla Legge e dal Contratto Nazionale.Come Fiom chiariamo subito che non firmeremo alcun licenziamento: non possiamo accettare che si consumi l'ennesimo dramma sociale che, inoltre, avrebbe importanti ripercussioni per tutto il tessuto economico e produttivo fiorentino che non può permettersi di incassare l'ennesimo attacco alle sue professionalità e non può accettarlo tutta la comunità fiorentina, dai cittadini alle istituzioni politiche e sociali.

Per questo chiediamo all'azienda il ritiro immediato della procedura di licenziamento e l'attivazione degli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa vigente e alle istituzioni politiche la convocazione del tavolo al Ministero dello Sviluppo, coinvolgendo la Regione Toscana e le Istituzioni Locali”.

Lo dichiarano Michele De Palma, Segretaria Nazionale Fiom Cgil e Daniel Calosi, Segretario Generale Fiom Cgil di Firenze e Prato.

“L’annuncio della chiusura dell’intero stabilimento GKN Driveline di Campi Bisenzio è un’altra ferita dolorosissima inferta a questo territorio, per ciò che significa in termini occupazionali e per le modalità con cui è stata comunicata, che dimostrano anche in questo caso una totale mancanza di rispetto per i lavoratori, offesi nella loro dignità di persone perché trattati come oggetti.” E’ il commento del segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi, alla decisione comunicata dall’azienda questa mattina.

“La chiusura della GKN, con la perdita di 422 posti di lavoro diretti e molti altri nell’indotto, creerebbe un danno sociale enorme, non solo a Campi Bisenzio, ma alle province di Firenze e Prato e all’intera regione Per questo la Cisl Firenze-Prato, nell’esprimere vicinanza e solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie, mette a loro disposizione tutte le proprie risorse e il proprio impegno, per trovare una soluzione diversa da quella, inaccettabile, annunciata stamani. Chiediamo alla Regione e alle istituzioni territoriali interessate di intervenire immediatamente, chiamando in causa il governo nazionale: è sempre ingiusto licenziare, ma è assolutamente indegno che lo si faccia con queste modalità.

Non possiamo più accettare tutto questo.”

“Fin dal 2018, quando Bekaert avviò improvvisamente la procedura di licenziamenti, la Uilm ha denunciato il pericolo rappresentato dalle delocalizzazioni produttive e dal comportamento cinico di molte multinazionali. Questo è il caso di Gkn che oggi ha inviato la comunicazione di procedura di licenziamento a 422 dipendenti per chiusura totale dello stabilimento. È da anni che come Uilm denunciamo un progressivo indebolimento della direzione aziendale e dei livelli dirigenziali territoriali, e ultimamente lo stabilimento era gestito a distanza dalla sede di Brunico o direttamente da Gkn Europa”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, Segretario nazionale Uilm, e Davide Materazzi, Segretario Uilm Firenze.

“Rivendichiamo da tempo norme che davvero incentivino chi vuole fare industria in questo Paese e al contempo penalizzino chi decide di delocalizzare - sottolineano Ficco e Materazzi - Inoltre a più riprese abbiamo avvisato il Governo che urge una politica industriale per il settore dell’auto che accompagni l’intera filiera produttiva nella delicatissima fase di transizione che stiamo attraversando in Europa e in Italia”.

“Se il Governo non interverrà in tal senso ci troveremo ad affrontare ulteriori casi di chiusura di stabilimenti, anche in altri settori, e senza gli strumenti necessari per contrastare queste decisioni da parte di multinazionali spregiudicate”, concludono.

"Non esiste, questo è uno scandalo nazionale. Non si chiudono gli stabilimenti con i lanci d'agenzia. Non si mandano a casa 422 lavoratori da un giorno all'altro. Gkn verrà immediatamente convocata e intanto siamo presenti con i nostri rappresentanti istituzionali ai cancelli di Campi Bisenzio per unirci alla protesta dei dipendenti".Dario Nardella, "come Sindaco metropolitano, a nome mio e di tutti i colleghi sindaci della Città Metropolitana", annuncia che "resteremo da ora fino a quando servirà al fianco del sindaco di Campi Emiliano Fossi e dei lavoratori della Gkn.

Siamo pronti a qualunque iniziativa finalizzata a bloccare questa 'mattanza sociale'".Per Nardella "siamo di fronte a un gesto inaudito di tracotanza che svaluta il lavoro e svincola il profitto dalla responsabilità verso i lavoratori che lo hanno creato e fatto crescere. Ripeto, qui, come in altre situazioni, che bisogna mettere un freno con penali durissime, in tutta Europa, verso queste modalità barbare. Intervenga immediatamente il Governo, senza esitazioni e con fermezza. Ci vuole una nuova legislazione che ci consenta di intervenire a livello continentale per fermare questo modo selvaggio di fare economia.

Vogliamo chiarimenti subito".

Ai cancelli della Gkn presenti per la Città Metropolitana di Firenze la consigliera delegata Letizia Perini e per il Comune di Firenze l'assessora Benedetta Albanese.

“Quanto sta accadendo alla Gkn apre una ferita profonda su tutto il nostro territorio. Ai lavoratori e al sindaco di Campi, in queste ore al loro fianco, esprimo tutta la vicinanza e la solidarietà di fronte ad un fatto violento e gravissimo che riguarda tutta la Piana fiorentina. Ancora una volta, da una parte abbiamo una proprietà distante, l’ennesimo fondo di investimento estero al servizio di un’idea di capitalismo predatorio. Dall’altra lavoro e competenze che vengono cancellate con una email in nome dell’avido profitto di pochi, con conseguenze sociali ed economiche scaricate sull’intera collettività.

Nel mezzo c’è la decisione di sbloccare i licenziamenti, una scelta profondamente sbagliata del Governo Draghi di cui abbiamo sotto gli occhi le prime drammatiche conseguenze. Siamo in contatto costante con la FIOM e a disposizione per sostenere qualsiasi iniziativa che lavoratori e sindacati decideranno di assumere”.Lo afferma il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi.

"Un'azienda storica e importante del territorio metropolitano ha mandato una mail a fine settimana, a più di 420 persone, per comunicare la chiusura dal lunedì successivo: queste è lo stile con cui governano l'economia le realtà private che poi alla politica e alle istituzioni chiedono sgravi e aiuti". Queste le dichiarazioni di Lorenzo Ballerini, Campi a Sinistra (Comune di Campi Bisenzio) e Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, Sinistra Progetto Comune (Comune di Firenze).

"La notizia  - proseguono - arriva improvvisa, in un modo che rende grave una decisione inaccettabile, lesiva di qualsiasi principio di dignità delle persone, a cui tutte e tutti dobbiamo rispondere in modo immediato, sostenendo ogni forma di lotta e mobilitazione che verrà messa in campo.Non serviranno a nulla le note stampa e le dichiarazioni di intenti, se non ci sarà una pratica concreta che da oggi faccia di tutto per portare solidarietà e forza alla mobilitazione che i lavoratori e le lavoratrici sapranno mettere in campo".

“Questa notizia è terribile, mi ha rattristato molto. Il mio pensiero – spiega il presidente della Commissione controllo di Palazzo Vecchio Antonio Montelatici – è immediatamente andato alle famiglie dei 450 dipendenti, nonché a quelle di tutti i lavoratori dell’indotto.

Mi sono messo a riflettere: come si fa - perché evidentemente da questa scelta deriva un terribile risvolto economico - ad essere così spietati e pregiudicare il futuro di tanti esseri umani?

Da imprenditore, però, mi sono messo anche nei panni dei dirigenti dell’azienda e devo dire che sono sempre più sicuro che in Italia ci sono tante cose che non funzionano e che rendono difficile l’attività imprenditoriale: la tassazione, la giustizia, la burocrazia e il sistema bancario, tanto per citarne alcune.

Penso che per tutti noi amministratori – conclude il presidente della Commissione controllo Antonio Montelatici – sia finito il momento delle divisioni e sia giunto quello della collaborazione. È il momento di lottare insieme per un’Italia migliore, per un’Italia più giusta, per un’Italia più forte. Dalla parte dei lavoratori e delle loro famiglie”. 

“Quanto accaduto alla GKN di Campi Bisenzio ripropone il problema del costo del lavoro – uno stipendio costa all’azienda in media il doppio – e della competitività del nostro sistema produttivo, che spesso, anziché adeguarsi è rimasto ancorato al passato. Purtroppo, non ci sono contromisure semplici ai crolli del mercato, come quello dell’auto, che vive una crisi di lungo periodo, nel nostro Paese e in tutta Europa.

I dati parlano di una riduzione nei primi cinque mesi dell’anno in corso 1.700.000 immatricolazioni (-25%). Le ricadute erano prevedibili su tutta la filiera, a maggior ragione per uno stabilimento fortemente correlato a FCA. Siamo critici sulle modalità con le quali si è consumato il licenziamento lontano dalla nostra cultura del lavoro e da un corretto modo di fare impresa che superi il conflitto tra lavoratore e imprenditori. Non possiamo addossare, però, alle imprese la colpa, dobbiamo tagliare il costo del lavoro altrimenti casi come questi andranno sempre più ad aumentare e dobbiamo far sì che i nostri distretti produttivi siano collegati e accessibili, altrimenti i capitali sfumano”.

Lo sottolinea Giorgio Gargiulo, Presidente di ANPIT Firenze. 

"Si attivino Comune di Campi, Città Metropolitana, Regione e Ministero dello Sviluppo economico"Una notizia "terribile, inaccettabile, che strangola Campi Bisenzio e tutta l'area metropolitana. Nessuna forza politica può tacere dinanzi a questo disastro occupazionale:il Comune di Campi Bisenzio, la Città Metropolitana, la Regione e il Ministero dello Sviluppo economico si attivino immediatamente. Serve un'immediata risposta collettiva. Un'ondata di indignazione che deve riguardare tutti".Paolo Gandola, consigliere metropolitano e capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio, e Angelo-Victor Caruso, coordinatore comunale azzurro, commentano così la notizia trapelata stamani della dismissione dello stabilimento Gkn presente a Campi Bisenzio.Il Consiglio comunale di Campi Bisenzio "sia prontamente informato al riguardo, chiedono i due esponenti, si convochino con urgenza i sindacati in commissione ed anche la Città Metropolitana faccia altrettanto.

Nessuna forza politica può tacere ed occorre porre in essere ogni sforzo per evitare la dismissione dello stabilimento. Un impegno forte e collettivo di politica e istituzioni va messo assolutamente in campo. Noi - hanno concluso - siamo pronti a schierarci al fianco dei lavoratori con le altre forze politiche per fare tutto quanto necessario ad evitare la chiusura dell'azienda".

"Come Partito della Rifondazione Comunista - si legge in una nota - non possiamo che dare massima solidarietà e sostegno ai lavoratori e alle lavoratrici colpiti dalla decisione della GKN di annunciare la chiusura a Campi Bisenzio.Oltre 420 persone sono interessate da questa scelta, comunicata per mail e senza alcun preavviso, in un modo che dice molto della violenza con cui agiscono le aziende.Insieme ai gruppi consiliari che sosteniamo non mancheremo di pretendere dalle istituzioni la massima tempestività nelle azioni di risposta, ma sappiamo perfettamente che è necessario andare oltre i rituali che costantemente si aprono in queste occasioni.

Anche perché il dato di fatto è che una fabbrica e chi ci lavora conta meno della speculazione finanziaria e dei margini di profitto di chi porta avanti un modello di sviluppo insostenibile e disumano.Adesso è in corso un'assemblea dentro la fabbrica: le compagne e i compagni dovranno sostenere qualsiasi tipo di percorso di lotta verrà scelto, concretamente, quotidianamente, senza nessuna illusione sulle ragioni che muovono un privato disponibile ad agire come ha fatto in queste ore.Ogni soluzione potrà arrivare solo con la solidarietà, costruendo dal basso percorsi unitari nei luoghi di lavoro e sui territori".

"Stamattina la Gkn di Campi Bisenzio - si legge in una nota di Sinistra Italiana Toscana -  ha aperto la procedura di licenziamento per 422 lavoratori e lavoratrici. Un comportamento vergognoso ed intollerabile da parte di una multinazionale che appena è stato tolto il blocco dei licenziamenti ha subito scelto di far ricadere su chi lavora il costo di questa crisi. Come tenevamo, l'avviso comune firmato dalle parti sociali e dal Governo si sta dimostrando inadeguato: l'unica soluzione per evitare licenziamenti come questi era mantenere il blocco dei licenziamenti generalizzato. Averlo tolto è una responsabilità grave del Governo e di tutte le forze politiche che lo sostengono. Le destre e Confindustria hanno dettato l'agenda e imposto questa scelta: PD, 5 stelle e Articolo uno, accettandola, ne sono complici e corresponsabili".

I 41 primi cittadini della Città Metropolitana di Firenze con la fascia tricolore a turno contro la chiusuraPer tenere alta l'attenzione sulla vicenda Gkn, i 41 Sindaci della Città Metropolitana di Firenze saranno a turno da sabato mattina davanti ai cancelli dello stabilimento di Campi Bisenzio. Lo annuncia il Sindaco Metropolitano Dario Nardella.La staffetta sarà aperta stasera dal Sindaco di Sesto Lorenzo Falchi, quindi domani Sandro Fallani, Sindaco di Scandicci e consigliere delegato della Città Metropolitana di Firenze. Poi raggiungeranno Campi a turno i primi cittadini di Firenze e della Metrocittà Dario Nardella, di Pontassieve, Tavarnelle San Casciano in Val di Pesa, Calenzano.I Sindaci indosseranno la fascia tricolore e la staffetta andrà avanti ad oltranza fino a quando "non si fermerà questo atto di gravità inaudita".

 Da tempo veniva denunciato un progressivo indebolimento dei livelli dirigenziali territoriali, e ultimamente lo stabilimento era gestito a distanza da altre sedi o direttamente da Gkn Europa.Immediato l’intervento di Irene Galletti, capogruppo del M5S in Regione Toscana: “Misura inaccettabile da parte dell’azienda, realizzata con tempistiche e metodi inammissibili a danno di 422 lavoratori e famiglie, e contraria agli accordi sulla gestione delle crisi previsti dalla legge e dal contratto nazionale sottoscritti in un documento lo scorso 29 giugno.

Abbiamo immediatamente attivato il ministero nella figura della viceministra Alessandra Todde, che è informata e sta valutando come procedere. Presenteremo poi immediatamente un atto per impegnare la Regione all’apertura di un tavolo di crisi con i sindacati e tutte le parti sociali coinvolte per supportare l’azione governativa: per questo ci uniamo all’appello dei sindacati per il ritiro immediato della procedura di licenziamento” conclude l’esponente pentastellata.“Non accetteremo passivamente il comportamento dell’ennesima multinazionale che scarica le conseguenze della propria crisi sulla pelle dei lavoratori, come è avvenuto con Bekaert e altre aziende.

A tutti loro esprimo la mia assoluta vicinanza e solidarietà”.Così Irene Galletti, Capogruppo del Movimento 5 stelle in Regione Toscana.

 Confindustria Firenze, preso atto della procedura di licenziamento collettivo aperta in totale autonomia da GKN Driveline - di cui non aveva avuto alcuna informazione e dalle cui modalità prende le distanze - garantisce il proprio impegno a fare tutto il possibile e in tutte le sedi opportune, per giungere ad una soluzione che tenga conto degli interessi di tutti i soggetti coinvolti, comprese le aziende dell’indotto, nel pieno rispetto dell’impegno sottoscritto, lo scorso 29 giugno, con la firma dell’avviso comune con il Governo e i sindacati. 

Solidarietà anche da fuori provincia. “La notizia della chiusura dello stabilimento della GKN di Campi Bisenzio arriva come una doccia gelata in mezzo alla calura estiva.È uno schiaffo pesante a tutto il mondo del lavoro e soprattutto alle istituzione locali e regionali che tanto hanno fatto in più di 25 anni, da quando la GKN rilevò lo stabilimento Fiat e le sue produzioni dal sito di via Forlanini a Firenze.È inaccettabile che ad una settimana dalla decisione di utilizzare ogni strumento alternativo ai licenziamenti, si proceda impunemente alla chiusura e al dramma per centinaia di lavoratori, lavoratrici e delle loro famiglie.È il momento della risposta ferma e decisa da parte di tutto il mondo del lavoro, unitariamente e senza tentennamenti.È il momento della massima solidarietà e della lotta per difendere tutti i posti di lavoro.La Cgil di Pisa è pronta a farlo, sollecitando in tal senso tutte le strutture regionali.La risposta del mondo del lavoro dovrà essere forte e chiara e la Regione Toscana dovrà farsi interprete dello sviluppo delle attività produttive dei nostri territori.Questo segnale è un allarme per tutto il sindacato, il rischio evidente è che questa barbarie dei licenziamenti prenda piede, magari anche solo attraverso le modalità telematiche asettiche, e impoverisca di fatto la nostra regione e in definitiva il Paese”.Lo dichiara Mauro Fuso segretario generale Cgil Pisa.

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