Informazione: web e social, come cambia il lavoro nei giornali toscani

Presentazione lunedì 16 maggio in Consiglio regionale di una ricerca che mostra come cambia il Giornalismo sportivo. Il 20 maggio a Firenze il convegno Vi(t)e nuove del giornalismo. intanto la Regione Toscana valuta candidature per fare il social media reporter con il bando Giovanisì

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 maggio 2016 23:10
Informazione: web e social, come cambia il lavoro nei giornali toscani

Firenze– Come cambia il lavoro giornalistico all’interno di una redazione chiamata a rispondere alle esigenze di differenti piattaforme informative, ad esempio on-line, social network e versione cartacea? Alla domanda, quanto mai di attualità, ha cercato di rispondere il Corecom Toscana che, per dare una risposta appropriata, ha incaricato l’Università di Firenze di svolgere una ricerca su come il giornalismo tradizionale si approccia alle nuove frontiere del web e dei social.

La ricerca, dal titolo “Spazi fluidi, il giornalismo toscano e la sfida del digitale”, è stata presentata a palazzo Panciatichi venerdì 13 maggio, con un convegno cui hanno portato i saluti il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, e il presidente del Corecom, Sandro Vannini. Presente anche il commissario dell’Agcom, Antonio Martusciello. “Il Corecom è un organismo complesso che si occupa di analisi della comunicazione e in tale ottica rientra questa ricerca, che va a rilevare le trasformazioni in atto nei maggiori quotidiani toscani”, ha affermato il presidente Giani.

“Da tempo, il Corecom lavora sul rapporto tra informazione e web. Internet sta cambiando il modo di fare giornalismo. I social stanno cambiano gli scenari della comunicazione. Questa ricerca pone l’accento sulle mutazioni indotte dalla sfida digitale”. Il lavoro mette al centro l’esperienza delle quattro principali testate regionali, ossia La Nazione e Il Tirreno, quotidiani con sede in Toscana, il Corriere Fiorentino e la Repubblica Firenze, come espressioni di due importanti giornali nazionali, che operano a Firenze e sul territorio regionale. La ricerca, coordinata dal sociologo Carlo Sorrentino, è stata realizzata dai giornalisti Massimiliano Mantiloni e Marco Renzi e dai ricercatori Emiliano Ricci ed Augusto Valeriani.

Ordine dei giornalisti ed Associazione stampa toscana hanno collaborato al progetto. “Il giornalismo sta vivendo una fase di grande trasformazione dovuta alla rivoluzione digitale, che ha non solo velocizzato i processi di produzione e di consumo delle notizie, ma anche reso più incerti i confini della professione”, ha affermato Vannini. “Eppure mai come oggi sembra esserci bisogno di informazione giornalistica e di un modo di fare giornalismo distinto dalla mera comunicazione. Le risposte offerte da questa ricerca tengono conto di questo e di come si trasforma il modo di gestire l’informazione, se proposta su piattaforme di diversa tipologia”. Secondo quanto emerge dallo studio, internet da una parte ha offerto la possibilità praticamente a chiunque di avere un proprio canale informativo, ma dall’altro, favorendo la nascita di nuovi media e progetti digitali, ha inciso e sta incidendo sulle logiche professionali perché la classica distinzione fra produzione, mediazione e consumo delle notizie è ormai completamente saltata”.

Una delle conseguenze, ha spiegato Vannini, “è che le testate tradizionali si trovano a gestire un enorme cambiamento nelle forme di distribuzione delle notizie e si vedono costrette a trasferire veri e propri ‘pezzi’ della loro offerta informativa dal cartaceo al digitale, dove spesso l’accesso è garantito dai motori di ricerca o dai social network e dove spesso i giornali tradizionali incontrano la formidabile ed agguerrita concorrenza dei giornali on-line puri, dei blog e di molti siti internet non giornalistici”. L’obiettivo comune, secondo la ricerca, è quello di sfruttare l’ambiente digitale per creare uniche grandi redazioni in grado di pensare quotidianamente alla realizzazione di notizie ed articoli da proporre sia attraverso il formato tradizionale sia sui propri siti web e sui principali social network.

La strada da percorrere è ancora lunga, è stato detto, ma ormai è stata imboccata e non si può tornare indietro. Il convegno era suddiviso in due sezioni. Alla prima, dedicata all’organizzazione del lavoro redazionale e alla sfida digitale, coordinata dal giornalista Renzi, hanno partecipato il sociologo Sorrentino dell’Università di Firenze, Sandro Bertuccelli capo della redazione fiorentina di Repubblica, Piero Ceccatelli per la Nazione e il direttore del Tirreno, Omar Monestier.

Alla seconda, sui nuovi percorsi della deontologia professionale, moderata dal coordinatore nazionale dei Corecom italiani, Felice Blasi, hanno preso parte Anna Masera public editor Stampa, il presidente dell’Ordine toscano dei giornalisti, Carlo Bartoli, e Sandro Bennucci, presidente dell’Associazione stampa toscana.

Come cambia il giornalismo sportivo al tempo del web e dei social network. Lunedì 16 maggio alle 10 nell’Auditorium del Consiglio regionale della Toscana (in via Cavour, 4, a Firenze) si terrà un seminario di aggiornamento per giornalisti sportivi organizzato dall’Associazione stampa toscana, in collaborazione con il Gruppo toscano giornalisti sportivi Ussi. Nell’occasione saranno presentati i risultati di “Precarietà complessa: il profilo del giornalista sportivo nell’Italia di oggi”,una ricerca realizzata dal Communication Strategies Lab, facente capo al dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Firenze, in collaborazione con l’Ussi.

Un questionario è stato proposto ai giornalisti presenti sulle tribune stampa degli impianti sportivi di tutta Italia. Quello che esce dalle risposte è il profilo professionale del giornalista sportivo nell’Italia di oggi, una lente di ingrandimento sulla trasformazione delle professionalità e dei mestieri all’interno del mondo dell’informazione. Porterà i saluti istituzionali Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana.

Interverranno Sandro Bennucci, presidente dell’Associazione stampa toscana, e Franco Morabito, presidente dell’Ussi Toscana. Seguiranno le relazioni di Luca Toschi, direttore del Communication Strategies Lab dell’Università di Firenze, e docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi al corso di laurea di Teoria della comunicazione, e Pippo Russo, giornalista e docente di Sociologia alla Università di Firenze.

Ha riconosciuto e incoraggiato il lavoro di tanti giovani giornalisti, ha fatto da “cartina tornasole” della realtà del settore e delle sue prospettive in Toscana. Ora il Premio giornalistico “Gabriele Capelli” si trasforma in un momento di formazione, riflessione e approfondimento sul passato, sul presente ma soprattutto sul futuro della professione giornalistica, con il convegno Vi(t)e nuove del giornalismo, in programma il 20 maggio a Firenze, nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati di piazza Duomo (sede della Giunta regionale toscana), dalle ore 9 alle ore 13.

L'appuntamento nasce da un’idea del gruppo Amici del Premio Giornalistico “Gabriele Capelli”, nato nel 2004 per valorizzare la formazione e l’attività dei giovani giornalisti in Toscana, in collaborazione con l'Associazione Stampa Toscana, l'Ordine dei Giornalisti della Toscana e la Regione Toscana. La formula del convegno è semplice: quattro “dialoghi” tra professionisti su stato dei media e del giornalismo, nuovi e nuovissimi giornalismi, cronaca e social network, futuro delle redazioni giornalistiche.

Come sta il giornalismo? Dati e suggestioni sul settore e sulla professione sono i temi su cui si confronteranno Vittorio Pasteris, giornalista, blogger, esperto di media, comunicazione e tecnologia, eSandro Bennucci, presidente Assostampa Toscana; di Citizen journalism, data journalism e graphic journalism in Italia parlerannoAndrea Nelson Mauro, datajournalist, fondatore di Dataninja.it, e Gianni Sinni, fondatore dello studio di grafica e comunicazione Lcd e docente Iuav Venezia; Michele Mezza, giornalista per 35 anni alla Rai, prima come inviato, poi come sviluppatore di progetti editoriali, ora docente di Culture Digitali all'Università Federico II di Napoli, e Barbara Sgarzi, giornalista professionista, social media strategist, blogger, esperta di comunicazione ed editoria digitale, discuteranno di Cronaca e social network: come ci informiamo e come informiamo;infine, l’ultimo “dialogo” sarà Una redazione a tempo di tweet: l'organizzazione del lavoro oggi e domani, tra Mario Tedeschini-Lalli, vice responsabile innovazione e sviluppo gruppo editoriale L'Espresso e Iacopo Gori, caporedattore Corriere.it.

Ad aprire i lavori un’introduzione da parte del gruppo Amici del Premio Capelli, e i saluti di Vittorio Bugli, assessore alla Presidenza della Regione Toscana, di Andrea Vannucci, assessore alle Politiche giovanili e allo Sport del Comune di Firenze, di Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana, di Sandro Bennucci, presidente Assostampa Toscana, di Erasmo D’Angelis, direttore dell’Unità. A moderare l’incontro Andrea Vignolini, giornalista di Ladyradio.

Raccontare sui social network gli eventi promossi nel 2016 da Giovanisì. E' questa la proposta che il progetto per l'autonomia dei giovani lancia per selezionare 10 social media reporter. I candidati a questa call dovranno rendersi disponibili a partecipare a eventi, incontri, iniziative di Giovanisì nel corso del 2016 e poi a trasferire impressioni, immagini, filmati su social network come Facebook, Instagram e Twitter. La selezione è promossa da Fondazione Sistema Toscana per Giovanisì. Per partecipare a questa call è sufficiente avere un'età fra i 18 e i 30 anni e, naturalmente, dimostrare una certa dimestichezza con i social network. Per il resto basterà compilare un modulo online. I candidati saranno selezionati e contattati dallo staff di Giovanisì almeno 2 settimane prima della data dell'evento.

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