​Forteto: Bruno Vespa subì pressioni, a colloquio da Eugenio Giani

 Il punto sul lavoro dell’assemblea toscana per ricostruire i fatti. Nello studio di Giani anche il presidente Bambagioni e i consiglieri Mugnai, Quartini, Sarti, Alberti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 giugno 2016 19:38
​Forteto: Bruno Vespa subì pressioni, a colloquio da Eugenio Giani

 Il giornalista Bruno Vespa, in audizione nella commissione d’inchiesta sul Forteto attualmente in corso, appena arrivato a Palazzo Panciatichi è stato ricevuto nello studio del presidente, Eugenio Giani. Durante l’incontro è stato fatto il punto sul lavoro portato avanti in questi anni nel Consiglio regionale della Toscana. Presente nello studio di Giani il presidente della commissione d’inchiesta, Paolo Bambagioni, con i commissari Stefano Mugnai, Andrea Quartini, Paolo Sarti, Jacopo Alberti.

 “Ho confermato alla Commissione di avere subito pressioni, di natura prevalentemente politica, ma non solo. Non ci fu ‘una’ telefonata, ma una serie di telefonate, di avvertimenti, perché non si pronunciasse nemmeno il nome del Forteto. Non ho mai ricevuto così tante pressioni. L’incontro di oggi ha confermato la ‘forza’ del Forteto e sono molto contento di aver fatto quella trasmissione. Anzi, in autunno credo che ci occuperemo di nuovo di questo caso” ha dichiarato Bruno Vespa, il noto giornalista televisivo, al termine dell’audizione svolta dalla Commissione d’inchiesta regionale, presieduta da Paolo Bambagioni.

Vespa si occupò della vicenda in una puntata di Porta a Porta nel 2001, dopo la condanna subita dalla cooperativa da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo.

“E’ di grande conforto vedere forze politiche, che poi legittimamente si combattono, con posizioni ed interessi diversi, unite su un fatto così grave - ha affermato Vespa – E’ abbastanza straordinario che solo nel 2011 si sia deciso di intervenire. Come mai non si è fatta prima la commissione d’inchiesta? Siamo in presenza di due persone condannate in via definitiva per violenze sui minori nella stessa struttura cui lo Stato affidava i bambini”.

“La presenza di Vespa in commissione ci dà un forte sostegno, anche morale. Ci ha confermato che c’è una potenza, trasversale, non solo politica, che opera a livello non solo toscano, ma anche romano - ha sottolineato il presidente Bambagioni – Una rete di collegamenti di un abile millantatore, che era riuscito a tessere relazioni importanti in campo pedagogico, scientifico, politico, giudiziario ed anche dell’informazione, con giornalisti che ancora oggi stentano a credere che tutto questo sia accaduto davvero”.

Il presidente ha confermato che la commissione concluderà i propri lavori il 23 giugno prossimo, con una relazione che “al novanta per cento è già stata stesa”. “Abbiamo deciso di ascoltare di nuovo i dirigenti della cooperativa, che ce lo hanno chiesto, ma questo non intralcerà il nostro programma – ha aggiunto Bambagioni – Abbiamo lavorato in un clima positivo. I timori di una commissione d’inchiesta affidata eccezionalmente ad un esponente della maggioranza sono stati fugati. Abbiamo ascoltato oltre cento persone che avevano qualcosa da raccontarci. Penso che la relazione venga approvata all’unanimità”.

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