Firenze: il cordolo è maledetto, ma le auto corrono

Il problema potrebbe essere l'identità promiscua di una città ciclabile a trazione anteriore

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 gennaio 2015 15:17
Firenze: il cordolo è maledetto, ma le auto corrono

 Dopo l'incidente mortale all'inizio del lungarno Corsini l'associazione Città Ciclabile torna a chiedere che "venga realizzato il proseguimento della pista stessa anche nel lungarno Vespucci, dove andrebbe spostata dall' attuale stretto marciapiede a uso pedonale/ciclabile alla carreggiata, da trasformare da doppio senso a senso unico".Il cordolo ha suscitato parecchie polemiche, se da una parte consente di dividere i flussi del traffico impedendo che i ciclisti finiscano addosso alle auto, dall'altra risulta un elemento "deturpante" ed un "inciampo" continuo per gli stessi ciclisti e per i pedoni, soprattutto turisti che a Firenze vengono per fare e farsi le foto e sui lungarni saltano continuamente da una sponda all'altra in cerca dello scorcio migliore.Perché non eliminare le auto? Era stato chiesto tempo fa.

Che il vero problema sia l'indecisione? Auto, biciclette o pedoni. Pedonalizzazioni a macchia di leopardo, deviazioni ovunque e poi promiscuità tra auto e biciclette e tra bicilclette e pedoni: sui lungarni di Firenze chi attende l'autobus si vede attraversare il marciapiede da chi transita in bicicletta.Riguardo al Ponte a Santa Trinita Città Ciclabile appoggiò a suo tempo la proposta di pedonalizzarlo, togliendo il cordolo e liberando "questo splendido ponte dall'assalto giornaliero del traffico a motore che lo deturpa ben più del cordolo e in più lo danneggia".

Il cordolo, la cui ampiezza è richiesta dal codice della strada per le bici che si muovono nel senso di marcia opposto a quello dei mezzi a motore, proseguirebbe quindi anche nel Lungarno Vespucci e l'ampiezza di entrambi i lungarni verrebbe così unificata. Contemporaneamente l'associazione torna a chiedere "decisi interventi per ridurre la velocità dei mezzi a motore in centro e in molte altre zone della città a 30/20 km all'ora per garantire più sicurezza ai ciclisti e in generale a tutti gli utenti della strada, il che potrebbe anche superare la necessità di creare piste ciclabili"

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