Era in stazione la refurtiva di una truffa ad anziani

Fermato e denunciato un altro 17enne dalla Polfer di Santa Maria Novella. Presi di mira in tutta la provincia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2024 20:23
Era in stazione la refurtiva di una truffa ad anziani

Sempre più controlli in stazione e ancora un minorenne sorpreso dalla Polizia di Stato in prossimità dei binari con l’ingente bottino di una truffa ad anziani messa a segno in giornata.

Dopo quello finito in manette nei giorni scorsi, dopo essere stato sorpreso con addosso una pistola semiautomatica e la refurtiva di un colpo andato in scena in Liguria, anche questa volta a cadere nella rete della Polizia Ferroviaria di Santa Maria Novella è stato un 17enne di origine campana.

Ieri sera il giovane, con in tasca un biglietto del treno per rientrare a casa, non avrebbe preso molto bene il controllo documenti della Polfer in stazione, ribadendo più volte agli agenti di essere minorenne.

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La circostanza ha insospettito ancora di più i poliziotti che hanno voluto vederci chiaro: dalla tracolla, che il ragazzo portava in spalla, sono saltati fuori una settantina di monili in oro per un valore di oltre 25.000 euro.

La Polfer gli ha anche trovato addosso un foglio di carta A4 piegato in due che da successivi accertamenti è risultato scritto e firmato da una signora fiorentina ultranovantenne, nonché legittima proprietaria dei gioielli recuperati dalla polizia: “io sottoscritta… accetto il fondo di garanzia di mio figlio… per il Tribunale…”.

Proprio in giornata la donna era stata infatti vittima della truffa del “falso avvocato o carabiniere”: a seguito di un ben articolato raggiro, aveva consegnato tutti i suoi preziosi e 1.600 euro in contanti ad un sedicente praticante del Tribunale (annunciato a sua volta da un finto carabiniere al telefono), convinta di salvare così il figlio dal carcere.

Trascorsa la flagranza, nei confronti del fermato è scattata una denuncia per truffa aggravata.

Oltre ai gioielli, la Polizia Ferroviaria ha restituito alla 90enne anche il denaro sparito, che gli agenti hanno trovato all’interno di una busta sempre nelle disponibilità dell’indagato.

In manette due giovani di origine campana, arrestati dai Falchi della Squadra Mobile fiorentina. Questa mattina la vittima ha incontrato in via Zara il Questore Maurizio Auriemma al quale ha detto "ringrazio questi angeli custodi (riferendosi ai poliziotti) che vegliano sempre su di noi!"

Ancora truffe ad anziani in tutta la provincia fiorentina: i metodi di questi raggiri sono sempre più ingegnosi e i bottini dei colpi, spesso consistenti, si concretizzano nei ricordi di una vita, strappati via dalle case dei nostri cari.

Nei giorni scorsi la Polizia di Stato, in campo 24 ore su 24 per contrastare questo odioso fenomeno, ha recuperato a Sesto Fiorentino oltre 25.000 euro di gioielli che, senza pensarci due volte, una donna di 90 anni aveva appena consegnato ad un falso carabiniere, pensando così di riuscire a far evitare la galera alla figlia.

Proprio in questi giorni il Questore Maurizio Auriemma aveva disposto mirati servizi di prevenzione e contrasto ai reati predatori, affiancando alle volanti e alle pattuglie, a lavoro sul controllo del territorio, i Falchi della Squadra Mobile pronti ad entrare in azione in centro, in periferia e in tutto l’hinterland del capoluogo toscano.

Nel primo pomeriggio di ieri l’operazione “Case Sicure” della Questura ha portato così all’arresto di due giovani di origine campana di 19 e 28 anni, accusati in concorso tra loro di una truffa aggravata ad un’anziana a Sesto Fiorentino.

Come quasi sempre accade in questi casi, la vicenda, secondo quanto ricostruito dagli investigatori di via Zara, sarebbe cominciata con una telefonata sulla linea fissa dell’abitazione della vittima. Questa volta il truffatore di turno si sarebbe presentato come maresciallo dell’Arma, invitando figlia e genero dell’anziana ad uscire di casa per andare a ritirare in centro a Firenze delle importanti quanto riservate notifiche giudiziarie.

Ultimata la primissima fase del ben articolato raggiro telefonico, la coppia si sarebbe messa in viaggio, lasciando sola la persona che di lì a poco sarebbe stata oggetto della seconda fase della truffa.

Trascorso qualche minuto, ecco squillare nuovamente il telefono dell’abitazione: dall’altra parte della cornetta ancora il fantomatico carabiniere che puntualmente avrebbe informato la 90enne che la figlia avrebbe investito una persona sulla strada per Firenze, rischiando quindi la galera se l’assicurazione della controparte non fosse stata immediatamente risarcita, in contanti o anche con gioielli preziosi.

Alla malcapitata, presa ovviamente in contropiede dalla scioccante notizia, non sarebbe restato che darsi da fare per racimolare l’ingente somma di denaro richiesta per salvare la figlia dal carcere.

Così, mentre quest’ultima stava aspettando, ferma con le quattro frecce in zona Stazione, una gazzella che ovviamente non è mai arrivata, la madre, impegnata costantemente al telefono, avrebbe aperto la porta ad un altro falso carabiniere.

Mentre il complice intratteneva la vittima (bloccandole quindi la linea telefonica), il sedicente militare si sarebbe fatto consegnare bracciali, collane, orecchini, anelli e orologi d’oro, fino a svuotare completamente la cassaforte della padrona di casa la quale avrebbe anche aggiunto sopra la somma di circa 3000 in contanti.

Con uno zainetto visibilmente pieno in spalla, il giovane si sarebbe congedato pronto a raggiungere un secondo uomo al volante di un’auto parcheggiata in strada, vicino al luogo del delitto appena consumato.

Ma una volta fuori dall’appartamento, i due presunti complici si sono ritrovati circondati dai Falchi della Squadra Mobile ai quali non è rimasto che consegnare loro il malloppo del colpo mandato in fumo.

Nel giro di pochi istanti gli investigatori hanno suonato all’anziana derubata che, con grande gioia, è potuta rientrare in possesso di tutti i suoi preziosi averi, ringraziando gli agenti della Polizia di Stato.

Di lì a poco, infine, la figlia, che nel frattempo si era insospettita anche dal fatto di non riuscire a mettersi in contatto con la madre al telefono, ha allertato il 112 Nue, trovando subito conferma della disavventura appena vissuta con la sua famiglia e alla quale il pronto intervento della Squadra Mobile ha messo un punto definitivo, con tanto di lieto fine per le vittime.

In merito alla vicenda si precisa tuttavia che l’effettiva responsabilità degli indagati e la fondatezza delle ipotesi d'accusa a loro carico, dovranno essere sempre valutate nel corso del successivo processo e che al momento le persone arrestate sono assistite da una presunzione di innocenza.

Questa mattina la signora, vittima nei giorni scorsi della truffa a Sesto Fiorentino e alla quale sono stati restituiti tutti i suoi averi dai Falchi della Squadra Mobile di Firenze, ha voluto personalmente ringraziare la Polizia di Stato.

La signora Paola, questo il nome della donna, è stata ricevuta dal Questore Maurizio Auriemma che l'ha omaggiata di una spilla raffigurante l'aquila d'oro, simbolo della Polizia di Stato italiana.

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