Controlli alla frontiera: gli agenti Polaria fermano 2 due uomini

Uno di questi, incastrato da una cicatrice sul volto, ha cercato di entrare in Italia col documento di un’altra persona

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 ottobre 2022 18:11
Controlli alla frontiera: gli agenti Polaria fermano 2 due uomini

Il costante impegno della Polizia di Stato alla frontiera nell’assicurare un meticoloso controllo per chiunque raggiunga l’Italia mediante voli di linea ha dato ancora una volta i suoi frutti quando gli agenti della Polaria, venerdì scorso, hanno intercettato sul volo appena giunto da Londra, un giovane cittadino italiano di 22 anni.

Approfondendo la posizione giuridica del giovane, i poliziotti hanno accertato che a carico dello stesso pendeva un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria per arresti domiciliari in quanto il 22enne apparteneva ad un gruppo dedito a commettere reati predatori nei confronti di numerose vetture parcheggiate nel capoluogo toscano. Dopo gli opportuni accertamenti, gli agenti della Polaria hanno eseguito la misura degli arresti domiciliari, aggiungendo un altro tassello all’indagine in corso in cui è coinvolto.

L’analisi sulle tratte a rischio di immigrazione clandestina da parte della Polizia di Frontiera ha permesso di intercettare un altro cittadino di origine siriana di 43 anni, irregolare, che tentava di far ingresso nel territorio nazionale con un volo proveniente dalla Grecia. Il cittadino straniero, durante il controllo documentale eseguito dagli operatori di frontiera, ha esibito un passaporto portoghese, che è risultato dalle analisi effettuate genuino. Ma, gli agenti, non convinti, hanno analizzato i tratti somatici del cittadino straniero presente davanti a loro ai controlli con l’immagine presente sul documento che aveva esibito.

Nonostante la forte somiglianza, che avrebbe potuto indurre in errore chiunque, veniva notata una cicatrice sul volto, diversamente dalla foto del documento, dove non vi era alcun segno permanente riprodotto. Le successive domande degli operatori, rivolte al malcapitato in lingua portoghese per testarne la reale provenienza, permettevano di appurare come l’uomo non fosse il titolare del documento, smarrito dal reale proprietario, ma un cittadino siriano nel tentativo di entrare irregolarmente in territorio nazionale. Per lui è scattata la misura dell’arresto per false attestazioni sulla propria identità a pubblico ufficiale.

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