Disturbi alimentari: chiesto il ripristino del fondo nazionale

Approvato l’atto a prima firma del presidente di Italia Viva Stefano Scaramelli

Redazione Nove da Firenze
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17 gennaio 2024 21:35
Disturbi alimentari: chiesto il ripristino del fondo nazionale

Firenze – Approvata questa mattina (mercoledì 17 gennaio) in Consiglio regionale con 24 voti favorevoli (Pd, Italia Viva e Movimento 5 Stelle) una mozione in merito al ripristino urgente del fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna). L’atto è stato presentata dai consiglieri Stefano Scaramelli (Iv), Marco Niccolai (Pd), Maurizio Sguanci (Iv), Enrico Sostegni (Pd), Elena Rosignoli (Pd).

La mozione impegna la Giunta regionale “a intervenire con urgenza nei confronti del Governo nazionale affinché sia ripristinato il fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione” previsto da una legge del 2021 e non rinnovato dalla recente manovra di bilancio “al fine di garantire nel nostro territorio e in tutto il paese quei servizi ambulatoriali che operano nella diagnosi, cura e assistenza dei pazienti affetti da tale patologia”. Impegna inoltre la Giunta “ad attivarsi nei confronti del Governo affinché sia data completa attuazione alla disposizione che prevede l’individuazione all’interno dei Lea della specifica area dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione” e “a dare piena operatività ai progetti già in essere”.

“La Toscana ha fatto la Toscana. I disturbi alimentari si contrastano insieme, mettendo al centro dell’azione politica la vita delle persone”. A dirlo Stefano Scaramelli, presidente del gruppo Italia Viva in Consiglio regionale della Toscana, primo firmatario dell’atto in merito al ripristino urgente del Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione approvata oggi a larga maggioranza.

“L’Aula ha condiviso l’importanza di impegnarsi - spiega Scaramelli - per il ripristino del Fondo non rinnovato dalla manovra di bilancio. Un taglio che mette a rischio in Toscana e in tutto il Paese i servizi integrati territoriali che operano nella diagnosi, nella cura e nell’assistenza alle patologie causate da questo disturbo, dall’anoressia alla bulimia. I problemi alimentari sono di lungo corso, con costi per singoli e collettività enormi, se non presi in cura tempestivamente possono essere fatali. Sono triplicati i numeri delle persone, soprattutto donne, affette da queste patologie. Bene che il Consiglio regionale abbia superato le bandiere di partito per unirsi a sostegno della cura delle persone che nell’arco della propria vita si trovano ad affrontare problemi alimentari”.

La mozione impegna la Giunta anche a dare attuazione agli interventi già programmati e finanziati. Nel biennio 2020-2022 in Toscana sono stati ricoverati in ospedale 143 ragazze e ragazzi, tra i dieci e i diciassette anni. I Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione sono in crescita tra gli adolescenti, ma anche sotto i 13 anni e gli over 30. Secondo lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità i pazienti a carico di uno dei Centri accreditati in Italia per la cura dei disturbi del comportamento alimentare ammontano a 9.000. Un numero elevato ma lontano dai 3 milioni di persone che non arrivano ai trattamenti di cura e assistenza necessari nella lotta ai disturbi alimentari.

Maurizio Sguanci (Iv) ha ricordato che questo tipo di problemi “sono in fortissima crescita, dopo il Covid c’è stato un aumento del 30 per cento” e che i malati sono ormai 3 milioni di italiani, in grandissima maggioranza ragazze dai 12 ai 25 anni. “Chiedo di abbandonare le vesti politiche e di votare questo atto perché è un problema enorme che ha ripercussioni gravissime sul futuro di tante persone”.

Marco Niccolai (Pd) ha parlato di “macelleria sociale” attuata dall’attuale Governo nazionale con i tagli a questo provvedimento e ad altri, come quello sugli affitti e sulla disabilità. “I Dna sono una pandemia silenziosa – ha detto – Dal 2019 al 2023 le diagnosi di anoressia e bulimia sono raddoppiate. Con i fondi stanziati dal governo Draghi erano partite esperienze di diagnosi e cura nella rete territoriale, ora tutto questo viene cancellato dai tagli. Come Pd parteciperemo in piazza alla mobilitazione di protesta fissata per il 19 gennaio”.

Andrea Ulmi (Lega) ha “rigettato in tribuna l’accusa di macelleria sociale”, spiegando di avere presentato interrogazioni su esperienze come quella di Casamora “dove sono stati attivati 20 posti residenziali e solo 7 semi-residenziali”. “Quando ci sono i soldi – ha commentato – non sono utilizzati a dovere per la lentezza burocratica”.

Irene Galletti (M5S) ha deprecato i tagli che ci sono stati a livello nazionale, ma anche a come sono state utilizzate le risorse dalla Regione Toscana. Ha annunciato voto favorevole, sottolineando però come oltre che sulla cura bisogna investire sulla prevenzione, anche seguendo l’esempio positivo di altri paesi, che hanno promosso leggi apposite. “E’ importante educare i giovani, a scuola e in famiglia, e fornire loro gli strumenti per affrontare nel giusto modo e difendersi anche davanti ai modelli proposti dai social” ha detto la consigliera.

Elena Rosignoli (Pd) ha ribadito la necessità che queste malattie siano riconosciute come patologie a sé stanti, ricordando l’enorme numero di vittime che si verifica ogni anno e il fatto che ormai vengono coinvolti anche giovani e giovanissimi di sesso maschile e che l’età media di insorgenza dei disturbi alimentari si abbassa sempre di più. “Ci sono pochi posti a livello nazionale dove questi disturbi vengono curati in modo completo ed efficace – ha detto Rosignoli -. Sono problemi da cui si guarisce con le cure adeguate, è importantissimo che i pazienti e le loro famiglie abbiano il supporto che serve loro senza dover affrontare spostamenti impossibili e disagi”.

Diego Petrucci (FdI) ha annunciato che “oggi pomeriggio il ministro Schillaci comunicherà che il fondo per le malattie alimentari verrà ripristinato nell’entità di 25 milioni, recuperando i 15 milioni non spesi nello scorso anno”. Ha dunque chiesto che la mozione venisse rimandata in Commissione, richiesta che non è stata accolta. “Siamo d’accordo col testo – ha poi precisato – e a livello nazionale il nostro partito si è adoperato con un emendamento affinché quel fondo venisse rifinanziato con i medesimi soldi. Quindi la mozione è strumentale. Inoltre il termine “macelleria sociale” non può essere utilizzato nell’ambito delle malattie alimentari. Non parteciperemo dunque al voto”

“Bene se il finanziamento sarà ripristinato – ha affermato Enrico Sostegni (Pd) - ma le mozioni sono legittime proprio perché volte a stimolare il Governo verso certe decisioni”. Ha poi ricordato come nei giovani la morte per disturbi alimentari sia al secondo posto dopo quella per incidenti stradali e che “in una parte della nostra regione, la Toscana centro, questo dato è stato azzerato: ciò significa che il sistema ha ben speso le risorse su un servizio che è fondamentale e importante”.

“Rispondendo a un’interrogazione alla Camera, il Ministro Schillaci ha dichiarato che il fondo per i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione sarà finanziato per altri 10 milioni di euro e che il Governo sta lavorando per rendere gli interventi strutturali e non più uno stanziamenti aleatori.

Per il 2022 e il 2023 il fondo del Governo ammontava a 25 milioni di euro (10 milioni per il 2022 e 15 milioni per il 2023). La rendicontazione delle Regioni ha evidenziato che circa 15 milioni di euro (cioè l’ammontare per il 2023) non sono stati spesi pertanto il Governo ha stanziato in Manovra quella cifra. Grazie ad un emendamento al Mille-proroghe dei deputati Roscani e La Porta al fondo sono aggiunti 10 milioni di euro. E non solo, il Governo è impegnato in prima linea nella lotta ai DNA tanto da voler rendere strutturale il fondo e da aprile saranno attivate altre 16 nuove prestazioni nell’ambito dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione arrivando a 32.

Abbiamo assistito a livello regionale e nazionale ad una becera propaganda da parte del Pd che ha voluto fare speculazione politica su un tema così delicato. Mentre i democratici strumentalizzavano all’inverosimile il problema, i nostri parlamentari hanno lavorato in Aula e grazie all’impegno del Ministro si è risposto con i fatti alle strumentalizzazioni.

Questa mattina nel Consiglio regionale toscano è stata discussa una mozione sul tema. Abbiamo detto che dopo poche ore il Ministro Schillaci avrebbe annunciato il rifinanziamento del fondo e la revisione dei Lea , ma il Pd e Iv hanno voluto comunque fare il loro siparietto per dar contro il Governo Meloni e non hanno voluto ritirare la mozione portandola in Commissione. Del resto, quando non si ha più niente da dire e non si è capaci di agire l’unica soluzione rimane alzare i toni senza motivo” dichiarano il deputato di Fratelli d’Italia Chiara La Porta e il consigliere regionale FdI componente della Commissione Sanità Diego Petrucci.

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