Debutta al Teatro di Fiesole il nuovo spettacolo di Alessandro Riccio

E al Lumiére torna il suo testo dedicato a "Schicchi"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 marzo 2024 15:27
Debutta al Teatro di Fiesole il nuovo spettacolo di Alessandro Riccio

Amedeo Ottaviano Gusbertini dedicò la vita allo studio delle essenze e delle miscele più rare per dare vita a profumi che sapessero rasserenare le ansie dell’esistenza terrena. Il suo talento lo avrebbe portato al successo, se non fosse nato nella decadente Firenze medicea di inizio '700… Attore, autore e regista fiorentino, Alessandro Riccio riparte da qui, dall’ultimo profumo di Amedeo Ottaviano per il suo spettacolo “Solitario”, che debutta in prima nazionale da venerdì 15 a sabato 23 marzo al Teatro di Fiesole.

Nel negozio di Amedeo Ottaviano Gusbertini in Borgo Albizi passano molti clienti, attirati dalla bella vetrina e dal nome che è diventato una garanzia di qualità. Ma il mondo è pieno anche di cattivi odori e di persone sgradevoli incapaci di apprezzare e valorizzare un genio raro e unico come quello del Gusbertini.

Possibilità e occasioni di elevare il suo nome gli si presentano continuamente, ma la scala verso il successo è lunga, con scalini rotti e piena di buchi. Vivere per creare profumi o lottare per il riconoscimento? Difendere il proprio lavoro a spada tratta o scendere a compromessi con l'inevitabile materialità della vita quotidiana? “Essere o non essere” (parafrasando un noto autore inglese...).

La vita porta continuamente il profumiere (come tutti noi, del resto) di fronte a scelte che lo costringono a dover scendere a compromessi e a cambiare i suoi piani; e nella sua mente si crea una domanda: non sarà forse meglio vivere da “Solitario”?

Teatro e profumo. Due elementi che prendono la loro forza dal momento presente; entrambi svaniscono, di entrambi non resta niente se non un impalpabile suggestione. Un cruccio ma che è anche un'esortazione: imparare a godere del presente, vivendolo in ogni sua profonda, acuta sfumatura.

Con Alessandro Riccio saranno in scena gli attori Miriam Bardini, Piera Dabizzi, Olmo De Martino, Fabio Magnani, Vieri Raddi, Joe Manganas, Annalisa Vinattieri, Claudia Allodi e Cosimo Innocenti. Coreografie di Sabina Cesaroni, luci di Lorenzo Girolami, costumi di Lorena Vedelago e Daniela Ortolani. Assistente di scena Marta Foschi. Aiuto regia Amina Contin.

“Ambientare vicende in epoche passate mi permette di raccontare storie lontano dalla noiosa quotidianità – anticipa Riccio - restando però ancorato a quei valori che sono comuni a tutti gli esseri umani di ogni epoca. Ci è più facile capire il mondo se lo osserviamo da lontano, con maggiore distacco. Perché a questo serve il teatro, no?”Epoca barocca, dunque, come in molti altri spettacoli del prolifico attore e regista fiorentino (“Mai e poi mai”, “Baroque Festival”, “Cristiana: la colpa segreta”, "Così va il mondo”, questi solo alcuni dei titoli ambientati nel periodo storico più controverso e colorato della storia occidentale) e una Firenze sgangherata, come quella di inizio '700 alle prese con un Granduca Mediceo che cerca eredi senza riuscire a trovarne.

Torna in scena al Teatro Lumiére Gianni Schicchi in una versione teatrale innovativa e divertente per la regia di Riccardo Giannini, che orchestra gli inganni e i sentimenti dei personaggi di una vicenda, i cui inaspettati risvolti risuoneranno all’unisono, rivelandosi ancora oggi un Opera contemporanea, capace di coinvolgere il pubblico a suon di risate.

Testo di Alessandro Riccio. Adattamento e regia di Riccardo Giannini. Assistente alla regia Sara Toti. Suoni di Marco Fallani. Costumi di Niccolò Gabrielli. Scena del Rione dell’arte di Carmignano. Luci di Carolina Agostini.

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