CFT: indette 12 ore di sciopero da Cgil-Cisl-Uil Toscana di categoria

Mercoledì incontro in Regione con sindacati e vertici della coperativa. Mozione in Consiglio regionale di Sì-Toscana a Sinistra e Firenze riparte a sinistra: “Risanamento non può ricadere tutto su spalle lavoratori”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 febbraio 2019 15:54
CFT: indette 12 ore di sciopero da Cgil-Cisl-Uil Toscana di categoria

FIRENZE- La situazione della cooperativa di logistica e trasporti CFT è stata al centro dell'incontro dell'Unità di crisi della Regione Toscana, convocato mercoledì dal consigliere del presidente per il lavoro Gianfranco Simoncini e al quale hanno partecipato i vertici aziendali, i sindacati regionali e provinciali di categoria, i rappresentanti della Lega delle Cooperative. Nel corso dell'incontro, il rappresentanti dell'azienda hanno illustrato le ragioni che hanno portato alla presentazione, il 7 febbraio scorso, dell'istanza di concordato preventivo in bianco.

L'azienda ha quindi fatto sapere di essersi attivata per cercare di garantire il pagamento degli stipendi di gennaio il prossimo 15 febbraio, anche grazie a risorse messe a disposizione da Legacoop. Dopo la nomina del giudice delegato, l'azienda chiederà l'autorizzazione ad utilizzare le risorse disponibili in cassa, oggi bloccate dall'istanza di concordato, per saldare per intero tutte le retribuzioni.

Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato l'esigenza che tutte le retribuzioni di gennaio, ed eventuali altre spettanze, anche per i lavoratori cessati o trasferiti in altra azienda, siano corrisposte il 15 febbraio, informando che sarà proclamato lo stato di agitazione e un pacchetto di 12 ore di sciopero.

Di fronte a questa situazione, si è convenuto di utilizzare i prossimi giorni per verificare tutte le soluzioni che possano permettere il pagamento delle retribuzioni e delle altre spettanze maturate prima della data di presentazione della procedura, entro fine febbraio, anche per i lavoratori cessati, fermo restando la certezza che le retribuzioni successive saranno corrisposte rispettando le normali scadenze. Per verificare il raggiungimento di questo obiettivo è già stato convocato un nuovo incontro dell'Unità di crisi per giovedì 21 febbraio alle 16.

Simoncini ha fatto presente la grande attenzione della Regione alla salvaguardia dell'occupazione e del patrimonio di competenze rappresentato dalla Cooperativa CFT e che la Regione si impegna in ogni modo possibile per garantire un positivo sviluppo della vertenza. Il consigliere ha inoltre informando che nei prossimi giorni il presidente Enrico Rossi incontrerà sindacati e azienda.

“I lavoratori della Cft hanno già fatto la propria parte, accettando un piano industriale lacrime e sangue. E' ora di fare chiarezza sul futuro dell'azienda e verificare che il concordato preventivo sia davvero una via al risanamento complessivo e non l'anticamera del fallimento”. Così i consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti, e i consiglieri comunali di Firenze riparte a Sinistra, Tommaso Grassi, Donella Verdi e Adriana Alberici, in sostegno alla lotta dei dipendenti della Cooperativa Fiorentina Trasporti. Sì-Toscana a Sinistra ha presentato una mozione in Consiglio regionale per chiedere alla Regione di attivarsi perché sia garantito, al più presto, il pagamento dello stipendio di gennaio, e il rispetto delle scadenze per i mesi successivi.

Nella mozione si chiede anche che siano garantiti la salvaguardia dell'occupazione e l’impegno per un positivo sviluppo della vertenza in corso. “La storia della Cft ha qualcosa di incredibile- osservano i consiglieri- tenuto conto che il fatturato era arrivato a 142 milioni l'anno, ma che nel 2017 c'è stata una perdita di 17,7 milioni di euro a causa dei debiti accumulati con il fisco e con i fornitori. L'assemblea dell'azienda ha approvato un piano di rilancio industriale che prevede una riduzione di personale che interesserà 60 dipendenti e la rinuncia della quattordicesima mensilità da parte di tutti i lavoratori.

Di certo non sarebbe ammissibile scaricare sui lavoratori il risanamento della cooperativa. Come chiesto dai sindacati, tutti i soggetti coinvolti,a partire della Lega Coop, si devono impegnare per un epilogo positivo della vicenda”.

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