Caso Magherini: "Chiediamo verità e giustizia"

Lettera aperta degli amici al magistrato che indaga

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 aprile 2014 23:17
Caso Magherini:

Oggi alle ore 15.00 in piazza Santo Spirito, dibattito in cui si è parlato della morte di Riccardo Magherini."Caro dottor Bocciolini -scrive in una lettera aperta al PM fiorentino titolare dell'indagine, a nome di familiari e amici, Andrea Magherini, fratello di Riccardo- Lei è il pubblico ministero che dovrà fare luce sulle gravi responsabilità di coloro che hanno provocato la morte di mio fratello Riccardo. Noi ci conosciamo perche' ci siamo incontrati più di una volta. Nutro profondo rispetto per Lei se non altro per il solo fatto della funzione che riveste. Devo dire che durante gli incontri avuti con lei ho apprezzato molto la sua sensibilità , e le sono stato riconoscente per il fatto di averci (me e mio padre) informato che il nostro caro Riccardo era stato picchiato.

Sapevamo che lo era stato ma sentircelo dire da lei ci ha rassicurato sulla sua serenità di giudizio e sulla impermeabilità della sua inchiesta a pressioni indebite esterne che purtroppo spesso si verificano in casi giudiziari come quello di mio fratello. Vede dottore, Riccardo era mio fratello. Il solo ed unico che avevo. Io lo amavo con tutto me stesso. Io conoscevo mio fratello. Egli non aveva quel corpo martoriato dai colpi subiti. No. La geografia di ecchimosi , ferite ed ematomi appare evidente in modo terribilmente drammatico .

Ed imbarazzante. Abbiamo capito che in Italia non si possono accusare i Carabinieri perché essi debbono godere immunità ed impunità in ragione e causa dell'indiscutibile prestigio che l'Arma gode giustamente . Però mio fratello chiedeva aiuto, stava male ed era terrorizzato. E non stava facendo male a nessuno. Quelle terribili ecchimosi ed escoriazioni Riccardo non le aveva. No. Ed era vivo , capisce? VIVO prima di venire insensatamente sopraffatto da quei quattro energumeni in divisa da carabiniere. Era vivo ed integro.

Confuso magari delirante da stupefacente ma vivo ed integro. Ricordo la mail che Lei stesso scrisse al mio difensore di allora dove lei stesso comunicava di avere fondato motivo di ritenere che almeno uno dei militari abbia colpito il ragazzo con dei calci al fianco mentre era a terra ammanettato. Ma lei ce lo aveva già detto. quantomeno sussiste il reato di percosse ci disse. Presto ci saranno indagati.

Almeno uno. Io ricordo bene le sue parole mentre osservo le foto terribili del mio povero fratello morto. Nel frattempo abbiamo nominato un altro avvocato ed a rinforzo del dott. D'Antonio, il proff. Fineschi. Proprio ieri abbiamo fatto il punto con lui nel suo ufficio alla Sapienza di Roma, dopo che lo stesso aveva parlato con il suo consulente Norelli ed il nostro dott. D'Antonio. Lesività evidente, radiografie fatte con strumento obsoleto anteguerra che comunque aveva rilevato alcune lesioni ossee .

Poi altre considerazioni che le risparmio per ora. Vengo al dunque: ieri abbiamo partecipato ad una conferenza stampa a Roma convocata dal presidente della commissione dei diritti umani del Senato, che era stata interessata dal nostro nuovo avvocato incaricato. Il video e quelle terribile parole di violenza e di disperazione mortale sono incommentabili. Atto di accusa perentorio ed ineludibile per chiunque non abbia occhi ed orecchie foderati di pregiudizio di convenienza e quieto vivere. Ora leggo agenzie di stampa che le attribuiscono dichiarazioni sorprendenti e completamente avulse dalla realtà.

Ma sono certo che non sono le sue. Sicuramente qualcuno ha ingannato il giornalista. Nei filmati in possesso di quest'ufficio non si evidenziano violenze di alcun genere...nel corso dell'autopsia compiuta con la partecipazione del medico legale nominato dai famigliari , non sono state riscontrate lesioni riconducibili a percosse. Io sono certo che l'autore di queste dichiarazioni assolutamente inopportune e di natura marcatamente difensivistica non può essere stato Lei.

Difatti non risulta firmata. Vede dottore nella mia famiglia si tramandano da generazioni sensibilità ed amore per la democrazia e la libertà , per il rispetto dei cittadini. La nostra era una famiglia storicamente conosciuta come famiglia di partigiani, e mio nonno era Carabiniere. Per noi il rispetto dei diritti umani e dei diritti civili è quanto di più nobile ed irrinunciabile. Vedere Riccardo soccombere mortalmente in quel modo ci costringe ad interrogarci sui perché , sul come possa essere successo e sul come mai ci si debba preoccupare in primo luogo del prestigio e dell'onore dei carabinieri rispetto alla vita di Riccardo spezzata in modo così terribilmente spietato e violento. Noi non faremo sconti a nessuno.

Siamo consapevole del potere dell'Arma dei Carabinieri ma ci piace continuare a pensare che Essa possa essere al nostro fianco dalla parte del giusto. Quel che non tolleriamo è che ci si faccia gioco di noi, del nostro dolore, della vita nel nostro amato Riccardo. Questo no caro dottore e stimato pubblico ministero. Questo no. Con rispetto

Suo Andrea Magherini"

«Il video degli ultimi momenti di vita di Riccardo Magherini, mostrato oggi in conferenza stampa dal senatore Manconi e dai familiari del giovane morto a Firenze il 3 marzo scorso, dopo essere stato fermato da due pattuglie dei carabinieri, è raggelante ». Lo affermano i senatori di SEL Peppe De Cristofaro e Alessia Petraglia. «Come nei casi di Federico Aldovrandi, Stefano Cucchi, Giuseppe Uva e troppi altri - proseguono i due senatori - per l'ennesima volta un fermo o un arresto si conclude con la morte del fermato.

Per l'ennesima volta la memoria della vittima viene infangata da bugie e insinuazioni tese a farla passare come responsabile di quel che gli è capitato». «Tutto questo - concludono i senatori di SEL - è del tutto inaccettabile. Riccardo Magherini si trovava in evidente stato confusionale. Aveva bisogno di aiuto e lo chiedeva a gran voce. Il video dimostra che il comportamento dei carabinieri è stato diametralmente opposto a quello necessario in questi casi e probabilmente anche gravemente illegale». «Esprimiamo la più sincera vicinanza e solidarietà ai familiari di Riccardo Magherini e gli assicuriamo che tutta Sinistra Ecologia e Libertà sarà al loro fianco fino in fondo nella ricerca di verità e giustizia per Riccardo».

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