Cambio Lire in Euro: ci abbiamo provato, ecco come è andata

Italiani. Se mettono i soldi in Banca sbagliano, se li tengono a casa, sbagliano

Antonio
Antonio Lenoci
28 gennaio 2016 15:19
Cambio Lire in Euro: ci abbiamo provato, ecco come è andata

Dopo aver ricevuto segnalazioni da parte soprattutto di pensionati o figli e parenti di anziani rimasti beffati dalla "chiusura anticipata" della cassa, abbiamo affrontato più volte la questione, anche grazie all'aiuto di Aduc.Nonostante alcuni commenti ricevuti nei Social da chi ha accusato i cittadini di "Detenere ancora le Lire" come fosse una vergogna farlo sapere in giro, abbiamo proseguito a testa bassa per comprendere la verità e dare una giusta informazione.Dopo la notizia dell'apertura di una nuova finestra per il cambio, ci abbiamo provato accompagnando una lettrice.L'impiegato allo sportello ha spiegato che la procedura è aperta esclusivamente a coloro che possono dimostrare di aver già chiesto la conversione ed aver ricevuto un rifiuto scritto.

Non solo, sempre l'addetto allo sportello ha invitato la lettrice ad attenersi al comunicato ufficiale della Banca d'Italia e non alle notizie date dai giornali. Aduc dichiara oggi di aver ricevuto in questi giorni, in copia via email, migliaia di domande inoltrate a Bankitalia per la conversione delle Lire in Euro."Il problema interessa moltissimi cittadini che sono stati, di fatto, ingannati proprio dalla Stato che si è comportato come la peggiore delle banche e dei potenti che, in ragione della loro forza, di fatto, dicono: “fammi causa, se ti conviene!” spiega Alessandro Pedone, responsabile Aduc per la Tutela del Risparmio.

Ricapitolando i fatti con gli esperti dell'Associazione con sede in via Cavour a Firenze. Il 28 Febbraio 2002 le lire abbandonano il corso legale e, per Legge, fino al 28 Febbraio 2012 era possibile recarsi presso una qualunque delle filiali della Banca d'Italia e chiedere la conversione in Euro. A dicembre del 2011 il Governo emette un decreto con il quale si dice che non è più possibile andare in Banca d'Italia a cambiare le vecchie lire, anticipando, così, di 84 giorni la scadenza prevista dalla legge. Ecco il perché qualcuno si è ritrovato con le Lire in mano. Carta straccia? Aduc ricorda "Chi si recava presso la propria banca a chiedere informazioni, oppure direttamente presso la Banca d'Italia, riceveva, invariabilmente, l'informazione che ciò non era più possibile per una legge dello Stato".

L'italiano è umile, ma "non è fesso" come recita un detto napoletano e così qualcuno, magari più determinato degli altri, ha fatto causa e la questione è giunta fino alla Corte Costituzionale, che non è proprio un Giudice di Pace.A Novembre 2015 la Corte ha dichiarato incostituzionale quel provvedimento.Adesso, dopo che migliaia di cittadini hanno richiesto alla Banca d'Italia di cambiare le loro vecchie lire, in forza della Sentenza della Corte Costituzionale, cosa dice la Banca d'Italia su indicazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze?"Ci fa sapere - risponde Alessandro Pedone - che loro intendono pagare esclusivamente coloro che sono in grado di dimostrare che avevano fatto la richiesta quando era in vigore una legge che lo vietava! Ma ci sono o ci fanno? Come ci possono dire che pagano solo coloro hanno fatto domanda quando loro sanno benissimo che a coloro che andavano a domandare il cambio rispondevano, sempre e solo a voce, che c'erano una legge che lo vietava?"In Toscana si dice “becchi e bastonati”. "Ma che Stato quello che tratta i cittadini come clienti da fregare piuttosto che come titolari di diritti da applicare? Su questa vicenda è assolutamente necessario un provvedimento del Governo che dia ai cittadini un termine ragionevole entro il quale fare il cambio delle vecchie lire" chiede Aduc che cura diverse centinaia di casi di cittadini che hanno anche diversi milioni di lire titolari di un legittimo diritto chiaramente sancito da una pronuncia della Corte Costituzionale.

In Gran Bretagna e in Germania la Banca d'Inghilterra e la Bundesbank non pongono nessun limite temporale al cambio delle proprie valute ormai fuori corso, sterlina e marco, sottolinea Aduc che si appella adesso al Quirinale: "Il Presidente della Repubblica, massimo garante della nostra costituzione, non ha niente da dire in proposito? Migliaia di cittadini che si vedono presi in giro in questo modo dal Governo il quale ignora una Sentenza della Corte Costituzionale non producono alcuna presa di posizione da parte del nostro massimo garante della Costituzione?".

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