San Lorenzo, Palazzo Vecchio tace sulle alternative

Le rappresentanze sindacali: "E’ finito il tempo delle chiacchiere"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 marzo 2014 15:37
San Lorenzo, Palazzo Vecchio tace sulle alternative

Alla scadenza annunciata di “48 ore” non sono state presentate alternative. Piazza del Mercato Centrale resta l'ultima collocazioner possibile? Arriva anche il pronunciamento del TAR su San Firenze che boccia la linea del Comune sullo spostamento dei banchi dalla piazza sul retro di Palazzo Vecchio. Avevamo sempre sostenuto che spostare e spacchettare un mercato storico come quello di piazza San Firenze era un vero errore, ora anche il tribunale amministrativo ci dà ragione.

La linea tenuta da Renzi e Nardella sugli spostamenti dei mercati di San Lorenzo e San Firenze si è rivelata fallimentare, questa politica “a togliere”, ad oggi, ha portato soltanto all’esasperazione degli animi, a 40 licenziamenti e alla probabile chiusura di oltre 100 attività su suolo pubblico. Ora occorre trovare una soluzione per entrambi i mercati, partendo da un assunto chiaro: nessuno deve essere spostato”" a dirlo è Marco Stella capogruppo di Forza Italia. Negli anni, gli ambulanti che oggi si trovano in piazza San Firenze sono stati più volte spostati.

Prima erano agli Uffizi, dopo la bomba dei Georgofili vennero spostati in piazza della Repubblica, per poi essere nuovamente spostati in via de’ Gondi; oggi infine, da piazza San Firenze il Comune vuole metterli in piazza Annigoni. "L’amministrazione non solo non comunica nessuna soluzione per quegli ambulanti e le loro famiglie che oramai da due mesi vivono una situazione drammatica, ma si chiude a riccio in un arrogante silenzio" è quanto affidano ad un comunicato congiunto le sigle Cisl, Anva, Confesercenti e Cna Firenze. "Non ci sono risposte all’ennesimo tentativo di mediazione e alla proposta inviata congiuntamente dalle organizzazioni di categoria.

La politica locale e nazionale riempie le cronache con annunci di impegno per la tutela del lavoro e la crescita economica, allo stesso tempo in questa città si distruggono 82 imprese su area pubblica con scientifica determinazione. Il buon senso e la responsabilità tanto invocata e richiesta alle aziende in virtù di un progetto che riqualificasse zone importanti della città si è risolto in un confronto che ha visto una parte, gli ambulanti, presentare progetti, formulare decine di proposte, dare la massima disponibilità al confronto, dall’altra l’Amministrazione Comunale chiudersi in un’intransigenza assoluta. Si è voluta portare a compimento uno spostamento che si è rivelato un fallimento assoluto per le aziende, e pur di fronte alla consapevolezza, ora anche di tutta l’Amministrazione, che si è arrivati ad un’ assurda soluzione, commercialmente inaccettabile e logisticamente improponibile ancora oggi a due mesi di distanza non si vuole trovare una via di uscita. Pur di fronte alle aperture al dialogo, ed alle soluzioni individuate dal Sindaco uscente la politica non riesce ad andare oltre ad un veto posto dalla Soprintendenza, ad assumere decisioni che possano permettere a 82 famiglie di lavorare serenamente e di avere prospettive e un minimo di certezze. Dall’inizio la categoria ha chiesto una sola cosa, avere un posto dove poter lavorare, senza nessuna pregiudiziale, non un posto dove essere parcheggiati in attesa di chiudere. Si continua a fantasticare soluzioni sensazionali, si continua a non voler prendere in considerazioni proposte sensate e di facile realizzazione. Certo per fare questo occorre coraggio, quello che gli operatori hanno dimostrato con le loro proposte, quello che ad oggi è mancato alla politica. Ad oggi non abbiamo la più pallida idea sulla proposta che il Vice Sindaco intende presentare, ma abbiamo la certezza e la convinzione che per essere almeno analizzata debba partire da presupposti completamente diversi da quelli messi in campo fino ad oggi. Tocca ora a chi ha l’onore e l’onere di rappresentare la città dare un segnale di discontinuità, gli ambulanti lo hanno dato da tempo".

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