Piazza Ghiberti, cade in prescrizione la verità sul pavimento esploso

Per anni i cittadini del centro storico hanno chiamato piazza Lorenzo Ghiberti "Il tetto di un parcheggio", perché di questo si trattava. Poteva essere un campanello di allarme?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 ottobre 2013 21:44
Piazza Ghiberti, cade in prescrizione la verità sul pavimento esploso

La prescrizione fa calare il sipario sulla vicenda giudiziaria di piazza Lorenzo Ghiberti, la pavimentazione un bel giorno è esplosa, ma non sapremo mai il perché. In realtà una relazione tecnica è stata fatta, consegnata solo il 10 ottobre e dunque fuori tempo massimo, ma è stata inviata alla Corte dei Conti per probabile danno economico. Per anni i cittadini del centro storico hanno chiamato piazza Lorenzo Ghiberti "Il tetto di un parcheggio", perché di questo si trattava.

Poteva essere un campanello di allarme? Una vera e propria piazza non è mai stata e non era nei progetti che lo fosse, con buona pace del grande Lorenzo Ghiberti dalle Porte e di quell'Annigoni celebrato in un uno spicchio ristretto di piazza definito 'Largo' con probabile ironia della toponomastica. La pavimentazione, il cui dissesto ha procurato stupore misto a panico, ha fatto solo il suo dovere ovvero resistere nel breve tempo, perché altro non doveva essere che una copertura temporanea in vista di nuovi lavori.

Firenze ha la memoria corta a volte, parecchio. Ma basta farsi un giro negli archivi delle redazioni per rendersi conto del reale stato dei fatti: nel giugno 2005 c'è stato un Bando internazionale che aveva come obbiettivo dare un senso urbanistico al 'tetto del parcheggio'. Tra le ipotesi più suggestive la realizzazione di fontane, giardini pensili, alberature di ogni tipo, ma la più suggestiva era l'idea di portarci il Mercatino delle Pulci di piazza dei Ciompi. Suggestiva poiché gli ambulanti a posto fisso non hanno mai avuto alcuna intenzione di spostarsi, a meno che non fosse il Comune a coprire le spese di trasloco e ad allestire i nuovi box.

Durante uno dei tanti incontri notturni organizzati dal Comune, guidato al tempo da Leonardo Domenici, ed aperto alla partecipazione con i cittadini i vertici di Firenze Parcheggi spiegarono che la società stessa intendeva investire su Firenze e che c'era "libero spazio per la fantasia" visto che sotto i lastroni in pietra vi erano predisposizioni per acqua e luce in modo tale da non precludere nessuna possibilità operativa. Insomma come se rifacessimo bagno o cucina senza conoscere i gusti dei futuri proprietari, ma tenendoci pronti ad ogni evenienza.

Come fareste voi? Poteva essere un campanello di allarme? Allora si tratta di una struttura pericolante? In questi anni sul tetto del parcheggio sono state organizzate serate importanti, eventi di musica, spettacolo, intrattenimento. E' stato uno dei luoghi in cui si sono viste le sfide dei mondiali di calcio ed è lo stesso posto sul quale l'Anministrazione Renzi intende spostare 'provvisoriamente' gli ambulanti dell'antiquariato durante la riqualificazione di piazza dei Ciompi (come per il Nuovo Stadio alla fine si è preferito ristrutturare anziché spostarsi).

Potremmo dire che, fino ad ora, è stata stressata ma ha retto abbastanza bene. Il Parcheggio - Inizialmente dovevano essere 4 piani interrati, 510 posti, ma poi sono comparse le crepe e sono crollati gli stabili attorno, il terreno era troppo resistente, c'era anche l'acqua.. insomma di piani ce ne sono entrati 2, per 370 posti. Dieci milioni di euro il costo. "Astronomiche pretese della impresa costruttrice" così commentava la Procura di Firenze nelle accuse rivolte ai costruttori.

Perché non è possibile dire semplicemente che un progetto è sbagliato, quello lo possono dire i comitati, lo può dire la signora che viene sfrattata per interesse pubblico, al limite può dirlo il politico locale. La giustizia può dire invece che è costato troppo rispetto alle aspettative. Ma a quel punto è già tutto fatto. Non ci passavano le ambulanze e neppure i mezzi dei vigili del Fuoco, hanno dovuto sollevare gli ingressi e le uscite ottenendo un effetto cunetta terribilmente ridicolo. Poteva essere un campanello di allarme? Un processo c'è stato: tutti condannati i quattro imputati.

Tre anni di reclusione, con cinque di interdizione dai pubblici uffici per l'ex direttore tecnico della Firenze Parcheggi, un anno e quattro mesi per l'ex amministratore delegato della Firenze Parcheggi, per il progettista del parcheggio interrato e per l'ex direttore dei lavori. A dicembre si celebra il processo di Appello. Il Parcheggio di Sant'Ambrogio sotto piazza Lorenzo Ghiberti è una storia fiorentina avvolta nel mistero.

Il mistero è questo: può una città come Firenze che vive come una sanguisuga sulle spalle del passato regalarsi per il futuro simili orrori in completa autonomia? Ma Piazza Ghiberti non è poi tanto diversa dal sottopasso del viale Strozzi, una buca inutile che è stata fatta più corta del dovuto o tanto diversa dalla scuola Marescialli vicino Sesto Fiorentino della cui pregevolezza architettonica sono proverbiali le battute di Matteo Renzi "Fortunatamente in accordo con l'Arma dei Carabinieri ci faremo crescere attorno gli alberi per coprirla alla vista il prima possibile".

Una foresta ci salverà. di Antonio Lenoci

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