Firenze, bagni pubblici a pagamento e vespasiani a cielo aperto

Trovare un servizio igienico è un'impresa impossibile e quando finalmente si raggiunge la meta l'obolo da lasciare spesso disincentiva all'uso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 luglio 2013 16:54
Firenze, bagni pubblici a pagamento e vespasiani a cielo aperto

Bagni pubblici a pagamento, sono il giusto modo per combattere il degrado? Firenze poco ospitale, tema affrontato in questi giorni di botta e risposta tra Palazzo Vecchio ed istituzioni cittadine, non ultime la Curia fiorentina guidata dal Cardinale Giuseppe Betori. Una Firenze che si incensa per le sue bellezze, che vive di rendita, ma che tante volte si perde in un dedalo di buone intenzioni come ad esempio l'organizzazione dei servizi igienici in città. Non ce ne sono abbastanza.

Ce lo segnalano i cantoni delle strade del centro storico, così come le chiazze maleodoranti sui vecchi portoni. Firenze da bere, certo, ma poi? Abbiamo fatto un viaggio mirato dal centro storico alle Cascine per comprendere quale sia l'attenzione riservata da parte dell'Amministrazione nel fronteggiare una delle tante forme di degrado, forse la meno elegante da raccontare, ma proprio per la sua peculiarità democratica, la più coinvolgente. A prima vista ciò che colpisce è la diversità della tariffa applicata a seconda del luogo: anche l'uso del wc richiede una comparazione dei prezzi, ma spesso l'urgenza impedisce la ricerca della convenienza. In passato si è tentato di ottenere la collaborazione da parte degli esercizi commerciali: cornetto o caffé hanno accompagnato l'uso del wc all'interno dei bar fino a quando i gestori hanno deciso di mettere un freno ed esercitare una specie di 'selezione' all'ingresso che tante volte tiene a distanza i clienti 'bisognosi'.

Guasto, fuori servizio, in manutenzione, aspettiamo l'idraulico, non c'è acqua: solo alcune delle frasi usate. Qualcuno ha pure iniziato a farsi due conti ed un caffé a Firenze in cambio della carta igienica inizia ad essere una spesa superflua. Nel sottopassaggio della Stazione Santa Maria Novella il servizio igienico che fino a ieri costava 60 centesimi, proprio in queste ore ha subito un discreto aumento passando ad 80 centesimi, ma è usufruibile solo fino alle 20. Altra storia per il bagno pubblico presente ai binari 2 e 3 della Stazione Centrale, aperto sino alle 24 dove l'ingresso costa 1 euro alla macchinetta automatica che accetta solo monete e non offre il resto ai 2 euro.

Curiosa e probabilmente da studiare la gestione dei servizi pubblici al Parco delle Cascine dove il servizio presso il nuovo ponte della Tramvia costa 50 centesimi mentre per accedere al gabbiotto posto in prossimità della passerella dell'Isolotto occorre 1 euro.

Entrambi aperti dalle 7 alle 14, per il restante arco della giornata vige l'arte di arrangiarsi. Quando si dice che il sistema fa acqua da tutte le parti.. Una tariffa unica ed un orario che possa coprire le 24 ore soprattutto nei punti nevralgici di Firenze costituirebbero un incentivo al rispetto della città. Oppure siamo pronti a biasimare chi per un euro pecca di maleducazione? Antonio Lenoci

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