Retromarcia su biglietto via sms: 1,20 euro e Palazzo Vecchio paga il resto

Trovato l'accordo tra Provincia, Ataf Gestioni e Amministrazione comunale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 febbraio 2013 19:20
Retromarcia su biglietto via sms: 1,20 euro e Palazzo Vecchio paga il resto

Si è svolta oggi pomeriggio a Palazzo Medici Riccardi una riunione alla quale hanno partecipato il Comune e la Provincia di Firenze insieme a Ataf Gestioni. L’incontro è servito a trovare una soluzione che consente, pur in un quadro economico di profonda crisi, di tutelare il potere di acquisto dei cittadini, lasciando invariato a 1,20€ il prezzo del biglietto venduto via SMS, valido 90 minuti. E’ stato quindi individuato un percorso congiunto per continuare a sostenere uno strumento innovativo e molto apprezzato dai passeggeri, dando ciascuno il proprio contributo per congelare l’inevitabile aumento del biglietto.

Il prezzo del biglietto acquistabile via SMS rimane pertanto allineato al tradizionale corrispondente biglietto cartaceo. Proseguendo nella fase di sperimentazione, il costo della diversa modalità di acquisto sarà sostenuto congiuntamente dall’Azienda di trasporto e dall’Amministrazione comunale. I partecipanti alla riunione hanno sottolineato come la soluzione adottata si inserisca in un quadro di grande incertezza riguardo le risorse disponibili per il settore del trasporto pubblico locale ed in particolare per l’Azienda Ataf che vive in queste settimane un processo di riorganizzazione particolarmente delicato.

Pertanto le evoluzioni del contesto di riferimento saranno determinanti per gli ulteriori sviluppi delle componenti nell’equilibrio economico del servizio di trasporto pubblico. La decione assunta da Ataf due giorni fa che con un sms aveva avvertito i suoi 'clienti' del rincaro non era piaciuta per nulla a Palazzo Vecchio che solo un anno fa si era fatto promotore dell'innovazione, bandiera dell'innovazione tecnologica dell'amministrazione. "Illegittimo" così aveva addirittura bollato il provvedimento, ritenendo che ogni aumento tariffario doveva ricevere un parere anche del Comune stesso.

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