Crollo Mps: titolo a picco, si ricorre allo Stato

Lo scandalo derivati ha portato alle dimissioni dall'Abi di Giuseppe Mussari. Venerdì a Siena anche Grillo e Giannino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 gennaio 2013 18:56
Crollo Mps: titolo a picco, si ricorre allo Stato

Giornata nerissima per la storica banca senese che continua a perdere in borsa dopo lo scandalo derivati. Il titolo,dopo essere stato sospeso per eccesso di ribasso e poi riammmesso, chiude con un calo dell'8,43%, a 0,25 euro per azione. Sotto accusa la passata gestione di Giuseppe Mussari che ieri ha rassegnato le dimissioni dall'Abi, l'associazione delle banche italiane, cedendo la guida al vice presidente vicario Camillo Venesio. Siena ribolle, la salute della Associazione banacaria di Piazza Salimbeni è sempre stata parte vitale del tessuto economico e culturale della città del Palio e non solo.

Avviata un'indagine interna per far luce sulla gestione Mussari, durante la quale sarebbero stati sottoscritte le operazioni con i derivati per rinviare le perdite di bilancio. Due finora i contratti derivati dal nome in codice Alexandria e il già noto Santorini firmato con la Deutsche Bank. L'operazione non sarebbe stata sottoposta all’approvazione del Consiglio di amministrazione e la Fondazione Monte dei Paschi e la Banca Mps stanno valutando la possibilità di un'azione di responsabilità nei confronti della passata dirigenza.

Complessivamente queste esposizioni potrebbero costare al Monte un buco nei conti del 2012 fino a 700 milioni che verrebbe tamponato con i soldi dello Stato, ovvero con i 3,9 miliardi di emissioni di Monti-bond. La vicenda sta scuotendo anche tutto il mondo politico sia a livello locale che nazionale . 'Nessun rischio ci è stato segnalato da parte della banca'. "Con queste parole ci ha risposto la Giunta regionale di fronte a un’interrogazione con cui chiedevamo quali fossero le ripercussioni del precario equilibrio di Monte dei Paschi su Fidi Toscana e sulle sue partecipate.

Una risposta che appare quanto più superficiale in una giornata come oggi”. Lo affermano i consiglieri regionali Dario Locci e Marina Staccioli (Gruppo Misto), alla luce dell’odierno crollo in Borsa dei titoli Mps. “Attraverso Fidi Toscana, di cui detiene quasi il 30% tra Mps e Mps Investments, l’Istituto di Rocca Salimbeni – proseguono i consiglieri – partecipa a diverse realtà imprenditoriali toscane. L’andamento in Borsa suscita diverse perplessità sia in relazione ad esse che alla stessa finanziaria regionale”.

“Eppure – sottolineano Locci e Staccioli – di fronte all’esplicita domanda se la Regione Toscana si fosse in qualche modo tutelata da questo punto di vista, il presidente Rossi ci ha candidamente risposto che ‘Banca Monte dei Paschi non ha segnalato alla Giunta regionale nessuna delle problematiche indicate nell’interpellanza’”. “Nel frattempo – concludono – la voragine nel bilancio dell’istituto di credito si allarga, a causa di scelte scellerate compiute con la complicità di una certa parte della politica.

A cui i fondi pubblici dovranno ancora una volta porre rimedio”. "Sto seguendo con grande attenzione e preoccupazione le vicende che stanno interessando, anche nelle ultime ore, la Banca Mps - ha dichiarato in una nota Simone Bezzini presidente della Provincia di Siena-. Vicende che farebbero emergere un quadro a tinte fosche, fatto di operazioni finanziarie speculative con conseguenze negative sul terzo gruppo bancario italiano. La situazione è grave, ma non possiamo e non dobbiamo farci piegare dalla pesantezza del momento.

Dobbiamo lavorare per tutelare, prima di tutto, la Banca e i suoi lavoratori, nell’interesse della città. E’ con questo spirito che oltre un anno fa abbiamo sostenuto, con forza, l’esigenza di cambiare i vertici della Banca, dando vita a un percorso radicale di rinnovamento del management e di costruzione di un nuovo rapporto tra politica e soggetti finanziari, fondato su autonomia e netta distinzione dei ruoli. Lo abbiamo fatto prendendo atto di una situazione già allora difficile che andava corretta urgentemente.

Un rinnovamento pagato a caro prezzo dalla città di Siena che, in conseguenza di ciò, ha subìto il Commissariamento del Comune, a soli undici mesi dall’inizio del mandato. La battaglia tra innovazione e conservazione in città è ancora in corso e ci sono soggetti che vorrebbero restaurare qualcosa che non può più esistere, pena il riprodursi di quelle pratiche che sono parte rilevante delle cause della crisi della Banca. Il senso di responsabilità prevalga su tutte le forze politiche.

- prosegue Bezzini - Occorre distinguere tra la giusta preoccupazione dei cittadini, talvolta espressa legittimamente con toni forti e chi, invece, punta a distruggere tutto, compresa un’intera comunità. Mi auguro che, almeno per una volta, il senso di responsabilità prevalga e che ognuno porti il suo contributo per ricostruire e non per distruggere". Anche Franco Ceccuzzi ex primo cittadino di Siena e vincitore delle primarie Pd per rieleggere il sindaco risponde a un'accusa mossagli da Eugenio Neri che allude alla sua silenziosa complicità nell'affare Antonveneta sulla cui acquisizione ci sarebbe un'inchiesta in corso.

"Come ho sempre detto pubblicamente - replica Ceccuzzi - io seppi dell’acquisizione solo ad operazione avvenuta. Neri cercando di spargere fango addosso alla mia persona, in realtà colpisce un’intera comunità che in queste ore sta vivendo con grande preoccupazione le vicende legate alla Banca Mps. E’ un atteggiamento vergognoso e irresponsabile". Ma anche da Firenze si commenta la vicenda. "Salvare il Monte dei Paschi di Siena costerà agli italiani 3.900.000.000 di Euro, una cifra addirittura maggiore di quanto il governo ha incassato dall'IMU versata dai cittadini sulla prima casa.

Un qualcosa di inaudito che non è più possibile accettare". Questo è quanto fa sapere Francesco Torselli, consigliere comunale fiorentino e candidato alla Camera dei Deputati per Fratelli d'Italia in Toscana. "Occorre ripensare da capo tutto il sistema del credito - spiega l'esponente del partito di Giorgia Meloni e Guido Crosetto - perchè non è tollerabile che i sacrifici degli italiani, che si sono visti tassare ingiustamente la prima casa, servano per salvare l'ennesima banca, peraltro rovinata da un sistema figlio di decenni di malgoverno di sinistra nella nostra regione".

"Se già l'IMU sulla prima casa era un qualcosa di profondamente ingiusto - conclude Torselli - quanto accaduto con MPS deve far riflettere sul ruolo delle banche nel nostro paese: Fratelli d'Italia nel suo programma ha inserito la riforma del sistema del credito ed alla luce di questa sconvolgente decisione, crediamo che questa diventi ancora di più una priorità". Domani la riunione del Cda e venerdì la convocazione dell'Assemblea di Mps dove potrebbero far capolino Oscar Giannino e Beppe Grillo in arrivo in Toscana per la loro campagna elettorale, mentre la Fisac-Cgil invita Rocca Salimbeni a convocare le organizzazioni sindacali e affrontare il tema del risanamento. “La vicenda Mps, proprio alla vigilia dell'assemblea degli azionisti che ratificherà la cessione da parte dei contribuenti alla banca dell'intero gettito dell'ultima rata dell'IMU – spiega Giordano Masini, capolista alla Camera dietro Oscar Giannino – sta assumendo toni che oscillano tra la farsa e la tragedia.

Ciò che purtroppo è assente dal dibattito è la questione della proprietà della banca: l'idea che gli istituti di credito debbano essere controllati dalla politica locale attraverso le fondazioni è fallimentare, e la parabola del Monte dei Paschi e di Mussari ne è l'evidenza più lampante. Purtroppo la politica toscana non sembra avere imparato la lezione, come dimostra la candidatura nella Lista Monti di Alfredo Monaci. Venerdì saremo a Siena, con Michele Boldrin e Oscar Giannino, per chiedere che il Comune e la fondazione mollino l'osso, e che il pacchetto di controllo dell'istituto di Piazza Salimbeni venga messo sul mercato, a prescindere dalla ricapitalizzazione”. “Le dimissioni di Giuseppe Mussari dalla presidenza dell’Abi sono state un atto giusto e dovuto.

Le notizie sulla Banca Monte dei Paschi, che si apprendono dai giornali in merito a operazioni spericolate e avventurose sono, se confermate, gravissime. Operazioni che creano un danno ai lavoratori, alla Banca ed a tutta la nostra comunità. In queste ore il Partito democratico è stato definito ‘imbarazzato’ e ‘silente’, di fronte a questa situazione. Io oggi sono qui, mettendoci la faccia e dire che i sentimenti che provo sono quelli di rabbia e sdegno”. E’ questo il commento di Niccolò Guicciardini, segretario provinciale del Pd senese.

“Le grave situazione della Banca è da tempo – ha detto Guicciardini - sotto gli occhi di tutti, ma le operazioni di cui sentiamo parlare in queste ore, contrarie agli indirizzi politici che negli anni sono stati dati nelle istituzioni, andrebbero molto oltre, e sarebbero aggravate, per altro, dal fatto di essere state nascoste. Da quando sono stato eletto segretario del Pd ho sottolineato, più volte, la necessità di un’autocritica su alcune scelte politiche del passato. Oggi, però, siamo davanti a responsabilità gestionali tali per cui, credo, che un’azione di responsabilità verso la precedente gestione sia, alla luce di tutto, ineludibile.

Anche il Pd sta subendo un danno grave da questa vicenda, a livello di immagine e nei confronti di tutte quelle donne e quegli uomini che ne fanno parte per potere, attraverso la politica, fare il bene della propria comunità. Sbagliano gravemente coloro che strumentalizzano, per fini elettorali, la delicata fase che stanno vivendo Mps e la città di Siena. Oggi serve responsabilità, per chiarire quello che è stato e per guardare avanti. “Non è giusto – ha concluso Guicciardini - che per responsabilità di pochi, una città intera si trovi ‘alla gogna’ nel quadro nazionale.

Siena ha bisogno di ritrovare serenità e dialogo e questo sarà il nostro impegno nei prossimi mesi di campagna elettorale. Verranno in tanti nei prossimi giorni e interverranno su questa vicenda, ma noi abbiamo dato degli input concreti che si sono tramutati in un cambiamento di fatto. La necessità di oggi è fare chiarezza per consentire, domani, il rilancio della banca con il rispetto di quei lavoratori che si trovano a subire le conseguenze di colpe non loro"

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