Verso le elezioni: i candidati toscani al Parlamento

Sono scaduti alle 20 di questa sera i termini per la presentazione delle candidature per la Camera e al Senato. Tutte le formazioni politiche in campo. Discussioni e polemiche sui nomi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 gennaio 2013 23:30
Verso le elezioni: i candidati toscani al Parlamento

Sono scaduti alle 20 di questa sera i termini per la presentazione delle candidature per la Camera e al Senato. Le elezioni si terranno il 24 e 25 febbraio 2013. La Toscana si presenta con un panorama più variegato che mai, riflesso dell'attualità politica italiana che negli ultimi mesi ha visto la nascita di formazioni politiche completamente nuove come quella che porta il nome di Ingroia, Rivoluzione Civile, o Fare di Oscar Giannino ; quelle seminuove nate dalla costola di vecchie realtà di partito considerate deludenti, è il caso della formazione di centrodestra Fratelli D'Italia composta da ex Pdl e ex An; poi ci sono realtà come il movimento di Grillo, che ha impiegato qualche anno a radicarsi sul territorio con buoni risultati e che certo oggi costituisce un avversrio temibile.

Non sono mancati i transfughi, fedelissimi del rottamatore fino a ieri ma dopo le primarie, perse da Renzi, si sono lanciati convintamente verso Monti e il centro di Casini. Infine ci sono i partiti fino a ieri dominanti,Pd e Pdl , che ancora si fronteggiano a colpi di sondaggi. Il Pd fino a qualche settimana fa dato per vincente assiste alla rimonta del partito creatura di Berlusconi. Ed è scontro sulle candidature, nonostante il repulisti operato dall'uno e dall'altro.

“Ci congratuliamo col Pdl toscano per il rinnovamento e l'apertura delle proprie liste elettorali, trainate dal giovane capolista Silvio Berlusconi”. Così il segretario Pd metropolitano di Firenze Patrizio Mecacci ironizza sull’elaborazione delle liste dei candidati al Parlamento del Pdl dove Berlusconi è capolista in Senato in tutte le circoscrizioni. “Da quello che si apprende, anche in Toscana ci sono i soliti nomi, le solite facce, risultato di un lavoro compiuto a porte chiuse a Palazzo Grazioli, senza alcun coinvolgimento dei propri elettori: a parlare di rinnovamento e trasparenza sono capaci tutti ma a metterli in pratica c'è riuscito solo il Pd con oltre 1 milione di votanti per la scelta dei parlamentari e con 3 milioni per la scelta della leadership del centrosinistra.

–prosegue Mecacci - Noi porteremo in parlamento il 40% di donne, con un fortissimo ricambio legittimato dalla partecipazione popolare e dalla scelta di esponenti dalla società civile, mentre la vecchia destra italiana ci cucina la solita minestra riscaldata”. Praticamente opposta è la posizione del Pdl che di sè e delle proprie liste dice: "Un alto tasso di rinnovamento cui si affianca anche un maggiore spazio per i giovani (ben il 32% under 35, 34% di under 40), ed una particolare attenzione per la rappresentanza femminile (oltre un terzo), testimoniata dalla capolista alla Camera Monica Faenzi.

Quindi tre sindaci, un assessore comunale, numerosi capigruppo in consigli comunali e provinciali e dirigenti del PdL". Scorrendo le liste vediamo che tra i toscani è stata schierata appunto la Faenzi, già sindaco di Castiglione della Pescaia per 10 anni e portavoce del Pdl in Toscana, quale capolista alla Camera. Tra i toscani poi ci sono Gabriele Toccafondi coordinatore del PdL fiorentino ed ex vicecapogruppo di Forza Italia a Palazzo Vecchio. Al nono posto troviamo l'attuale capogruppo PdL Marco Stella. Anche il Pd ha presentato stamattina le sue candidature per la Camera e il Senato.

Tra i nomi figurano gli assessori del Comune di Firenze Dario Naredella e Rosa Maria Di Giorgi, vincitori delle primarie e candidati l'uno alla Camera, l'altra al Senato. Ma della compagine di Palazzo Vecchio c'è anche la consigliera, nonché parlamentare uscente Tea Albini. Come da previsioni nell'elenco figurano la consigliera provinciale e bersaniana Elisa Simoni arrivata prima alle primarie e il renziano David Ermini presidente del Consiglio Provinciale. A essere deluso dalle candidature del Pdl c'è anche Francesco Torselli, consigliere comunale a Firenze e esponente della formazione politica, svincolatasi ieri dallo stesso Partito della Libertà e che oggi è stata ufficialmente presentata in Consiglio Comunale.

Fratelli d'Italia, questo il nome della formazione che fa capo alla ex Ministro Giorgia Meloni, a Guido Crosetto ed Ignazio La Russa ha fatto proseliti anche in Regione, vi hanno aderito l'ex An Giovanni Donzelli e l'ex Fi Paolo Marcheschi secondo tra i candidati al Senato. "Non cambia l'obiettivo che ci siamo posti quando abbiamo scelto di aderire al progetto del Popolo della Libertà, ovvero quello di costruire un nuovo centrodestra, moderno, meritocratico, rivolto all'Europa e desideroso di costruire un sistema autenticamente bipolare anche nel nostro paese; cambia però la strada da percorrere per raggiungere questo obiettivo, perché la strada intrapresa dal PdL non la sentiamo più essere la nostra strada - ha detto in aula oggi Torselli -.

Il nostro impegno politico è da sempre imperniato su tre principi cardine: meritocrazia, partecipazion ed onestà e quando anche uno solo di questi viene meno, crediamo sia doveroso ricercarli altrove. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state senza dubbio le primarie convocate e mai celebrate, la pessima figura che il PdL ha fatto coi propri elettori, anche in raffronto con la bella lezione di partecipazione e di democrazia che invece è arrivata dal centrosinistra". Dopo aver ringraziato il suo ormai ex capogruppo Marco Stella e il coordinatore cittadino Gabriele Toccafondi a cui ha rinnovato la sua stima Torselli ha concluso: "Alla luce delle ultime indiscrezioni che in questi momenti si stanno susseguendo sulla composizione delle liste del PdL alle prossime elezioni per la Camera ed il Senato, devo però essere sincero ed ammettere che, anche se non fosse nato Fratelli d'Italia, la mia avventura in quel partito si sarebbe comunque conclusa oggi". Proprio Torselli è il terzo dei candidati alla lista per la Camera, prima di lui Giorgia Meloni e il senatore uscente e toscanissimo Achille Totaro ; Stefani Alessandri nominato capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio Comuanale guadagna il settimo posto.

Non ha mancato di proporre le sue candidature anche la prinicipale alleata del Pdl la Lega Nord; anche in questo caso la parola d'ordine è rinnovamento, sebbene anche in questo caso c'è un nome che è candidato in tutte le circoscrizioni e non è esattemente una new entry." Nella scelta dei candidati uno dei criteri utilizzati è stato quello della militanza nel Movimento toscano. Ne è uscita una lista di soli militanti toscani, a differenza di quanto era accaduto altre volte sotto altre gestioni.

L’unica eccezione quella dell’On. Giulio Tremonti, che risulta capolista in tante circoscrizioni e che svolge un’importante funzione di richiamo". Non figura nè nella lista del Senato nè per quella della Camera invece il capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio, a cui spetta però la candidature per le prossime elezioni al Parlamento Europeo. Anche in questo caso non è mancata la polemica da parte di chi è uscito solo ieri proprio dalla Lega Nord. "Le liste della Lega Nord in Toscana? Servono per far tentare di far eleggere un veneto alla Camera e un lombardo al Senato e per far scattare qualche altro seggio al Nord.

Votare Lega Nord in Toscana è diventato inutile e deleterio". È quanto dichiara Gian Luca Lazzeri, consigliere regionale di Più Toscana, commentando le candidature come capilista alla Camera di Manuel Vescovi, padovano residente a Pistoia, e al Senato dell’onorevole Giulio Tremonti, quest’ultimo tra l’altro non esponente del Carroccio. Per Lazzeri, "guardando le liste, mi domando dove siano finiti gli uomini di punta rimasti nella Lega Nord Toscana. Marco Cordone (capogruppo alla Provincia di Firenze) è stato candidato solamente al 7° posto per il Senato, mentre Mario Razzanelli (capogruppo a Palazzo Vecchio) non compare affatto.

Il “bello” è che la bocciatura di Razzanelli è stata giustificata con una possibile candidatura al Parlamento Europeo. Questo atteggiamento mi ricorda la favola della volpe e l’uva. Per Razzanelli non sono maturi i tempi di una sua candidatura che, forse, matureranno per le Europee. Come direbbe Fedro, “nondum matura est, nolo acerbam sumere: tanto l’uva è ancora acerba!". Fi. DAmi

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