In Toscana essere pendolare è un mestiere duro

La Fit/Cisl Toscana fa il punto rispetto ai servizi resi ai cittadini con una analisi rispetto ai treni effettuati e soprattutto per verificare se vi è stato un maggiore impegno sulla manutenzione dei rotabili da parte della società Trenitalia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 dicembre 2012 14:29
In Toscana essere pendolare è un mestiere duro

"Non è l'uomo che fa il viaggio, ma il viaggio che fa l'uomo" recita il saggio, in Toscana la dura vita dei pendolari è rappresentata da diversi comitati che raccontano quotidianamente disagi e vicissitudini: si va dalla mancanza dei treni, agli sportelli e vetri che saltano in galleria fino a situazioni in cui il treno si ferma nel nulla ed il tempo scorre all'interno di vagoni caldi d'estate e freddi d'inverno. La Regione Toscana risponde bacchettando il fornitore del servizio e prodigandosi per migliorare aspetti tecnici e burocratici, il bilancio però appare sempre negativo anche alla luce del nuovo anno che promette tagli e ristrettezze. La Fit/Cisl Toscana fa il punto rispetto ai servizi resi ai cittadini con una analisi rispetto ai treni effettuati e soprattutto per verificare se vi è stato un maggiore impegno sulla manutenzione dei rotabili da parte della società Trenitalia e del Gruppo FS. L'analisi parte da alcuni dati che mettono in evidenza la tendenza ad una "disattenzione per la manutenzione sui treni" della Dirigenza di Trenitalia -Trasporto Regionale Toscana. Nel periodo che va dal 01 gennaio al 31 dicembre 2011, sono stati soppressi circa 1800 treni di cui circa la metà 900, sono stati sostituiti dopo la partenza, perché si sono guastati in linea per scarsa manutenzione, mentre il resto, nonostante abbia viaggiato, ha registrato in molti casi l'impossibilità di usufruire dei bagni, del condizionamento e del riscaldamento non sempre funzionante e poi le porte delle vetture per l'uscita dei viaggiatori sono risultate spesso guaste.

Anche nei primi undici mesi del 2012 le cose non sono andate bene, ma anzi, si registra un lieve aumento dei treni soppressi circa 1850 e manca ancora il mese di dicembre; di questi circa 1000 per scarsa manutenzione. Naturalmente sono continuati i disservizi riguardo al condizionamento e al riscaldamento, con un aumento delle vetture con porte guaste e, dopo tanti anni, un peggioramento della puntualità complessiva che nel 2012 si attesta mediamente intorno all'84%(sotto alla media degli anni scorsi che era del 91%). Mettiamo in evidenza, secondo noi, la scarsa manutenzione che viene fatta sui nostri treni; in primo luogo per mancanza di pezzi di ricambio, che, molto spesso costringe a cannibalizzare altri treni per recuperare i pezzi mancanti, con aumento dei costi in termini di energie e tempo prezioso.

Non esiste una politica organizzativa efficiente in quanto anche gli ultimi accordi, fatti in Toscana, come quello dell'agosto 2010 per la manutenzione dei treni regionali è stato completamente disatteso, nonostante gli aumenti di flessibilità previsti con turni manutentivi h24, assunzioni, e sopratutto progetti di internalizzazione del lavoro. L’allarme deve in primo luogo far riflettere gli Enti Locali e la Regione Toscana; non si possono accettare i comportamenti del Gruppo FS, finalizzati ad assegnare le lavorazioni pregiate a gruppi esterni privati nonostante le lavorazioni fatte nelle officine Fs potrebbero costare meno. La nostra principale preoccupazione è quella di salvaguardare e rilanciare le nostre Officine di Pisa, Siena ed in particolare quella dell’Osmannoro attraverso un monitoraggio continuo, interessando la Regione Toscana; l'intento è quello di assicurare la funzionalità dei nostri treni, la nostra immagine e un servizio sicuro, efficiente e puntuale ai nostri viaggiatori

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