Poste, in Toscana tagliati 600 posti di lavoro

L’allarme del segretario regionale Cisl Poste. Presentato il nuovo piano di ristrutturazione dei servizi postali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 aprile 2012 10:52
Poste, in Toscana tagliati 600 posti di lavoro

Poste Italiane ha presentato nei giorni scorsi il nuovo piano di ristrutturazione dei servizi postali sul territorio nazionale che investe 5 regioni nel 2012 e tutte le altre nel 2013. La Toscana è una delle prime cinque, con un taglio di 474 portalettere, distribuito fra tutte le province e la parziale chiusura del CMP (centro di meccanizzazione postale) di Pisa che comporterà una riduzione del centro da 245 a 115 unità con un esubero di 130 lavoratori. “Un piano folle che compromette fortemente la qualità del servizio postale in Toscana –dice Vito Romaniello segretario regionale Cisl Poste– già fortemente colpito dai tagli effettuati dal 2006 ad oggi”. “Siamo già alla terza ristrutturazione in meno di sei anni ogni volta con centinaia di posti di lavoro in meno, operazioni con il solo obiettivo di ridurre i costi senza un piano chiaro di sviluppo per rilanciare il nostro settore.

Oltretutto, a differenza degli anni scorsi, sarà molto più complesso anche ricollocare i lavoratori in esubero visto che, con l’allungamento dell’età pensionabile, anche la possibilità di esodi incentivati per fare posto alle eccedenze è tramontata. A testimoniarlo sono le ultime vicende che vedono in piazza migliaia di esodati senza una prospettiva per il futuro. Poste italiane spa verso tagli indiscriminati anche in Toscana. Giurlani: “Posti di lavoro a rischio e disagi per gli utenti” La segreteria nazionale di Slc Cgil denuncia che il progetto di “Interventi Servizi Postali” produrrebbero 1.763 esuberi nelle prime regioni di applicazione, Toscana, Piemonte, Marche, Emilia Romagna e Basilicata, mentre proiettando il dato su scala nazionale si arriverebbe a circa 12.000 esuberi.

La Cisl Toscana denuncia, invece, che nella nostra regione, nel 2012 si avrà un taglio di 474 portalettere, distribuito fra tutte le province e la parziale chiusura del Cmp (Centro di meccanizzazione postale) di Pisa che comporterà una riduzione del centro da 245 a 115 unità con un esubero di 130 lavoratori. “Siamo alle solite – commenta il presidente di Uncem Toscana, Oreste Giurlani – Poste italiane spa procede solo e soltanto con tagli indiscriminati, senza tener conto delle esigenze del servizio e degli utenti.

Ne sanno qualcosa i territori montani, che come Uncem rappresentiamo, e che sono continuamente all’attenzione di Poste per chiusure e ridimensionamenti. Adesso si procede anche nelle grandi aree urbane con lo stesso criterio, mettendo a rischio posti di lavoro dei dipendenti e rendendo più problematica la qualità del servizio erogato. Speriamo – commenta ancora Giurlani – che Poste Italiane possa riconsiderare questa sua politica e operare scelte che tengano conto delle necessità degli utenti, soprattutto nelle aree più disagiate”.

E le denunce dei sindacati e di Uncem Toscana arrivano proprio nel giorno in cui alla prestigiosa università Bocconi di Milano si tiene un convegno di economia e gestione d’impresa, dal titolo “Innovazione e diversificazione nei servizi pubblici”, nel quale si evidenziano le peculiarità del “caso Poste Italiane”. “Capisco che Poste Italiane spa possono rappresentare un ‘caso’ non privo di positività – commenta ancora Giurlani – Certo è facile far tornare i conti tagliando servizi, chiudendo uffici e riducendo il personale.

Così son buoni tutti”.

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