Catturato latitante dal '99 per l'omicidio di Montemurlo

E' stato catturato dagli agenti delle Squadre Mobili di Firenze, Napoli e Prato l’ultimo degli 8 uomini del gruppo criminale responsabile dell’efferato omicidio di camorra che nel 1999 sconvolse Montemurlo in provincia di Prato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 aprile 2011 18:58
Catturato latitante dal '99 per l'omicidio di Montemurlo

Firenze - E' stato catturato dagli agenti delle Squadre Mobili di Firenze, Napoli e Prato l’ultimo degli 8 uomini del gruppo criminale responsabile dell’efferato omicidio di camorra che nel 1999 sconvolse Montemurlo in provincia di Prato. L’uomo, latitante da alcuni mesi, è stato sorpreso all’interno di un appartamento in Boscoreale in provincia di Napoli, assistito da una donna che è stata denunciata per favoreggiamento personale. Si tratta di un elemento di spicco che mancava all’appello dallo scorso febbraio quando l’operazione di polizia 'Never Give Up', delle Squadre Mobili di Firenze e Prato, diede luogo alla cattura di altri sette uomini appartenenti a clan affiliati alla camorra della zona di Ercolano, l’organizzazione criminale che 12 anni fa organizzo fuori da un circolo di calcio a Montemurlo, un agguato nel quale rimase barbaramente ucciso a colpi d’arma da fuoco un detenuto campano in regime di semilibertà.

Le indagini di allora permisero di ipotizzare che il movente dell’omicidio potesse essere legato al fatto che la vittima aveva assunto un ruolo autonomo e di rilievo in alcuni giri d’affari commerciali di interesse di altri clan camorristici antagonisti. All’epoca dei fatti, gli elementi raccolti dalla polizia portarono all’arresto di tre persone, uno ritenuto l’esecutore materiale dell’assassinio, gli altri due, gli organizzatori dell’efferato delitto. Inizialmente condannati all’ergastolo, i tre furono tutti assolti nell’ultimo grado di giudizio.

A distanza di anni, i nuovi volti degli 8 arrestati erano finiti nel mirino degli inquirenti che a conclusione di una complessa attività avevano ricostruito ruoli e responsabilità di queste persone. Nei loro confronti la D.D.A. di Firenze aveva così ottenuto l’ordinanza di custodia cautelare per omicidio volontario aggravato dalla finalità mafiosa.

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