Ferrale. Il Comitato dei cittadini insorge: ''Facce nuove e logiche vecchie''

Il Ferrale in Consiglio Comunale. "Ancora una volta opere di urbanizzazione dovute sono state dilazionate ai prossimi anni da una maggioranza attenta agli interessi di Ecofirenze e sorda alle istanze dei cittadini"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 marzo 2011 14:37
Ferrale. Il Comitato dei cittadini insorge: ''Facce nuove e logiche vecchie''

In Consiglio comunale era all’ordine del giorno un importante atto deliberativo: l’approvazione del Piano Urbanistico Convenzionato e della relativa convenzione previsti per la realizzazione del nuovo centro unico di rottamazione da parte di Ecofirenze Srl in località il Ferrale (Oltregreve). Questo atto era già stato votato nel novembre 2008 dal Consiglio Comunale guidato dal Sindaco Leonardo Domenici, assessore all’ Urbanistica Gianni Biagi, capogruppo PD in Consiglio Alberto Formigli, progetto del PUC redatto dallo Studio Quadra. "Quella deliberazione - spiega il Comitato dei cittadini - era stata approvata nonostante che cinque mesi prima la Procura nell’ambito dell’indagine “mani sulla città” avesse preso tutte le pratiche presenti negli uffici di edilizia e urbanistica del Comune di Firenze.

Oggi, di fronte alle denunce di alcune irregolarità o questioni comunali, gli stessi uffici comunali che a suo tempo, nonostante il sequestro delle pratiche, avevano confermato la regolarità del procedimento, dicono che non sono state in grado di chiarire quelle questioni a causa del lungo sequestro dei documenti da parte della Procura". "Alle nostre ripetute domande sul perché un atto già approvato in via definitiva e relativo alle opere di urbanizzazione come la viabilità non fosse stato attuato, non è mai stato risposto.

In un’area agricola di pregio e sensibile a causa del rischio idrogeologico, si è costruito un complesso industriale di 30.000 mq autorizzato a stoccare e smaltire oltre settecento tonnellate di materiali ferrosi e non, pericolosi e non. In questo progetto le opere di nuova viabilità e di compensazione idrica e di mitigazione ambientale, demandate ad un Piano Urbanistico Comunale (PUC) e relativa convenzione, erano opere senza le quali il nuovo complesso non sarebbe mai potuto essere costruito. Il nuovo insediamento industriale è già stato realizzato e nessuna delle opere del PUC è stata iniziata.

Il Consiglio Comunale, rimangiandosi impegni presi dalla stessa maggioranza, ha dato il via libera all’inizio dell’attività di rottamazione senza che nessuna delle opere obbligatorie previste fosse stata iniziata e confidando in un cronoprogramma che prevede, contrariamente a quanto annunciato dai responsabili comunali, dal presidente del Quartiere e dal presidente della Commissione ambiente, un tempo di realizzazione di oltre tre anni. In questi tre anni in via Bosio fra via Castelnuovo e via Minervini si transiterà con due sensi alternati regolati da semafori nel primo tratto provenendo da Via di Castelnuo, e con un senso alternato a “vista” nel lungo tratto da via Gamberini a via Minervini" "In Consiglio comunale - spiegano - i consiglieri dell’opposizione Tommaso Grassi, per primo, e Valdo Spini del gruppo “Spini per Firenze, i consiglieri Francesco Torselli e Emanuele Roselli del PDL e la consigliera Ornella de Zordo di “Perunaltracittà”, si sono battuti in nome degli interessi dei cittadini e degli interessi collettivi: inutilmente.

Infatti la maggioranza ha sempre respinto in modo “bulgaro” i quasi venti emendamenti presentati prima del voto finale". "Questa importante questione edilizia, ambientale e urbanistica è stata trattata in consiglio comunale in assenza del sindaco Matteo Renzi, che ha anche la delega dell’assessore all’Urbanistica. Citiamo solo per la cronaca l’intervento del consigliere Dormentoni; i relatori di maggioranza sulla questione sono stati Titta Meucci e Eros Cruccolini.

E’ forse lecita una domanda: “facce nuove” o continuità perfetta con la stagione precedente?" "In questi anni ci siamo sempre battuti in difesa dell’identità agricola e ambientale dell’Oltregreve pensando che, dopo i gravi danni fatti negli anni della precedente Giunta e del “sistema” allora in atto, l’urbanistica, la tutela del territorio e dell’ambiente dovessero tornare appannaggio della politica. Lo spettacolo a cui abbiamo assistito nel Consiglio comunale, ha ammazzato questa residua speranza - e concludono - Ritorneremo a confidare in un’azione riparatrice da parte della Procura della Repubblica alla quale come cittadini e nell’interesse dei nostri diritti oggi calpestati dovremo ricorrere per chiedere che le tante cose che in questo affare non quadrano siano finalmente chiarite".

Notizie correlate
In evidenza