Era presente anche il presidente del Consiglio regionale della Toscana, alla prima udienza del processo per le stragi naziste compiute in varie località dell’Appennino Tosco-Emiliano, tra queste Cerreto Maggio, nel Comune di Vaglia, Ceppeto (Sesto Fiorentino), Vallucciole e Stia (Arezzo). Il processo, che si celebra al Tribunale militare di Verona, ha visto in questa prima udienza la riunione dei vari procedimenti e la costituzione di oltre trecento parti civili.
Tra gli imputati, dodici in tutto, Erich Koeppe, ex soldato appartenente alla divisione corazzata “Hermann Göering”, a giudizio per l’uccisione di sette civili a Cerreto Maggio, nel Comune di Vaglia, il 10 aprile 1944, e per la strage di Ceppeto, sul Monte Morello, nella quale, lo stesso giorno, vennero trucidati altri sette civili. Quello che si celebra a partire da oggi, ha osservato il presidente del Consiglio regionale, è il riconoscimento dovuto alla sacrosanta richiesta di giustizia, così come alla necessità di preservare la memoria della barbarie nazifascista che sconvolse l’Europa e i valori di libertà e democrazia che si fondano sulla sconfitta di quella terribile violenza. Per la strage di Cerreto Maggio, si è costituito parte civile il figlio di Aurelio Sarti (una delle vittime), Piero Sarti Fantoni, rappresentato dagli avvocati Francesca e Lorenzo Tresanini del Foro di Firenze.
Sono parte civile nel procedimento la Regione Toscana, i Comuni di Vaglia e Sesto Fiorentino e la Provincia di Firenze. (s.bar)