Appalto biblioteche: più mansioni e tagli allo stipendio

I consiglieri Grassi, Trombi e Verdi incalzano: "Zero garanzie occupazionali, nessuna clausola sociale né contratto di lavoro di riferimento"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 giugno 2014 22:35
Appalto biblioteche: più mansioni e tagli allo stipendio

"Totale disappunto per l'appalto delle biblioteche, dove aperte le buste dell'offerta del gestore, i lavoratori e le lavoratrici si troveranno con maggiori mansioni e lo stipendio tagliato": La condanna arriva dai consiglieri comunali della coalizione 'Firenze riparte a sinistra' Tommaso Grassi, Giacomo Trombi e Donella Verdi.. La colpa, secondo i neo eletti è "del bando pubblicato dall'amministrazione fiorentina senza alcuna garanzia occupazionale, senza l'inserimento della clausola sociale e senza che venisse indicato il contratto di lavoro di riferimento"."Ci impegneremo - puntualizzano - appena insediati in Consiglio comunale a chiedere che il Comune si faccia carico della situazione.

E trovi una soluzione che renda ai lavoratori e alle lavoratrici uno stipendio dignitoso. Ma soprattutto che ci siano condizioni almeno equivalenti a quelle dell'appalto precedente". E' inaccettabile - concludono Gassi, Trombi e Verdi - che il Comune di Firenze non voglia riconoscere la professionalità e il lavoro svolto in questi anni da chi ha mandato avanti servizi culturali di questa portata. Le biblioteche sono aree di cultura e aggregazione, e non possono essere sottoposte a logiche di mercato, di gare al massimo ribasso e subire la mannaia di un'Amministrazione incapace.

Senza mancanza di garanzie, la cultura è calpestata e non lo accettiamo".E' per questo che i consiglieri rilanciano con forza "la proposta di creare una Task force sugli appalti - spiegano - come avevamo proposto nel nostro programma elettorale. Una task force che sappia analizzare e garantire le condizioni di coloro che lavorano e che una volta per tutte ponga fine a questa lunga serie di appalti al massimo ribasso e senza alcuna tutela per i dipendenti. Appalti che come sono concepiti oggi scaricano ogni onere sui lavoratori e sulle lavoratrici".

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