Abusivi a Firenze: polemica sul monte della Signoria

I fiorentini non l'hanno presa bene (ma non accade quasi mai)

Antonio
Antonio Lenoci
21 luglio 2017 12:55
Abusivi a Firenze: polemica sul monte della Signoria

All'indomani dell'azione simbolica ideata da Palazzo Vecchio si sono scatenati i commenti sui Social che nel bene e nel male sembrano avere accolto la provocazione del primo cittadino. Un camion e due furgoni partiti dal deposito della Municipale per scaricare in piazza della Signoria parte degli ultimi articoli sequestrati dai vigili nei controlli quotidiani antiabusivismo e anticontraffazione. Le immagini non sono passate sotto silenzio.C'è chi ha definito l'iniziativa "una pagliacciata" e chi ha sottolineato come la presenza degli abusivi fosse già avvertita e da tempi non sospetti all'interno del centro storico.

"Buffonata" così l'hanno etichettata i più argomentando che il fenomeno è ben conosciuto.Nell'opposizione è serpeggiato un sentimento di incredulità dovuto alla riflessione che una immagine del genere avrebbe potuto avere altri simboli politici rientrando tra le azioni di protesta proprie di chi intende mettere in piazza il problema sotto gli occhi dell'amministrazione.Un fenomeno che spesso ha portato in cronaca la caduta dei turisti durante le fughe degli abusivi e meno ha fatto parlare nel caso delle multe elevate ai compratori o durante le retate presso i negozi trovati in possesso della merce destinata alla vendita. "No, non è arte contemporanea in piazza della Signoria.

È una piccola parte dei quasi 79mila pezzi che solo i vigili hanno sequestrato ai venditori abusivi in questi primi sei mesi dell'anno" così Dario Nardella si è esposto ai suoi contatti che lo seguono online. 

"Giorno dopo giorno Polizia Municipale, Guardia di Finanza a forze dell'ordine combattono questo grave fenomeno. Non solo sanzionando chi vende, ma puntando a chi sta dietro questo mercato illecito. E ricordo che anche chi compra oggetti contraffatti commette un reato oltre ad alimentare questo commercio" queste le parole ed il messaggio lanciato dal primo cittadino e presidente della Città Metropolitana di Firenze Nei primi sei mesi del 2017 1.896 sequestri e 78.719 pezzi sequestrati in aumento rispetto allo stesso periodo del 2016 con un picco di sequestri in primavera stagione tipica per le visite nelle città d'arte.Merce varie tra cui spiccano in particolar modo occhiali, poster, borse, materiale per la telefonia, articoli di pelletteria e di abbigliamento.

Dario Nardella ha spiegato così l'obiettivo che intendeva raggiungere: "Vogliamo dimostrare concretamente la mole di lavoro che la polizia municipale e in particolare la squadra antiabusivismo mettono in azione ogni giorno dell’anno. Questa merce, quasi un’istallazione di arte contemporanea, è solo un esempio di quanto sequestrato e in attesa di essere distrutto. I cittadini e anche i turisti devono capire che comprare questi prodotti è un reato. Non vogliamo colpire solo i venditori in strada ma tutti i livelli di queste organizzazioni criminali, fino ai magazzini che stoccano i prodotti contraffatti e chi li trasporta da un paese all’altro.

Si tratta di un fenomeno grave e di vasta portata che deve essere combattuto. Puntiamo anche sull'educazione dei cittadini: se c’è chi vende è perché c’è chi compra, alimentando così il mercato illegale”. Molto seguito su Facebook è il profilo dell'ex Assessore - Sceriffo, Graziano Cioni che così esordisce "Ho visto ammucchiata in Piazza Signoria, attraverso la rete, la merce confiscata ai venditori abusivi. Non mi è piaciuto, non so chi lo ha suggerito al Sindaco, ma è stato uno spettacolo poco piacevole. Cosa si è voluto dimostrare? Che questo è la dimostrazione dell'impegno delle forze di Polizia contro i venditori abusivi? Sono anni che si è capito che non si estirpa la vendita dei prodotti contraffatti se alla sorveglianza sul territorio non si unisce una accurata indagine sui fornitori e sui produttori e questo è competenza di chi ha gli strumenti per farlo e i giusti riscontri nazionali e esteri: la Guardia di Finanza in particolar modo. Altrimenti è come voler vuotare il mare con un secchiello.

Infatti vedrete che nei prossimi giorni niente è cambiato".Anche il consigliere Tommaso Grassi ripubblica la foto di piazza della Signoria: "Pensavo che Nardella avesse finalmente deciso di fare le valigie da Palazzo Vecchio e tornarsene a casa... invece no! Ha portato lì davanti un cumulo di oggetti sequestrati dalla Municipale ai venditori abusivi. Uno spot per avere qualche foto sui giornali. Ma non credo siano necessarie provocazioni o di elogiare chi cerca di svuotare il mare con un cucchiaino invece di lavorare per colpire i magazzini e i luoghi di produzione.

Tante, troppe energie per rincorrere gli abusivi in centro e poca attenzione al controllo nel resto del territorio".

Il primo cittadino ha risposto a numerosi interventi scritti a seguito del post. Nei commenti al post del sindaco possiamo trovare: "Tra il post e i commenti sembrano considerazioni di Salvini. Vabbè ognuno cerca il suo bacino di voti tra i propri affini. Che sindaco esemplare eh". C'è chi ricorda una vecchia iniziativa di Calderoli in piazza, chi associa l'immagine al Savonarola e chi sottolinea i costi del trasporto delle merci in piazza Signoria, non mancano segnalazioni in periferia, qualcuno auspica che la merce finisca in donazione.

"Caro sindaco il problema non è sequestrare la merce ma togliere dal centro chi vende perché è una indecenza piazza del Duomo il Ponte Vecchio gli Uffizi il piazzale. Il male va tolto alla radice... sequestrare la merce è un palliativo anche perché il giorno dopo sono di nuovo li con altri articoli" a questo commento la replica di Nardella è "Ha ragione. In assenza di norme penali efficaci che ci aiutino allo scopo che indica lei, l'unico danno che possiamo fare è togliergli la merce, sempre, comunque e ovunque".

Nardella ha sbagliato? Compito del sindaco è anche quello di educare i concittadini ai principi dell'educazione civica. Una iniziativa sbagliata nella forma? Che però sembra aver fatto presa sull'opinione pubblica accusata spesso di sonnecchiare.

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