Fortezza da Basso: annullata dal TAR la decisione della Soprintendente

La Soprintendente Grifoni non autorizzava lo svolgimento di concerti nella Fortezza da Basso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 luglio 2009 22:41
Fortezza da Basso: annullata dal TAR la decisione della Soprintendente

La Soprintendente Grifoni che ha visto annullata dal TAR la sua decisione di non autorizzare lo svolgimento di concerti nella Fortezza da Basso, monumento nazionale di primaria importanza, che l’ente statale preposto alla tutela del patrimonio storico artistico del paese giudica non consone all’importanza del bene. La Presidente della terza sezione del TAR toscano ha anticipato in pochissimi giorni una sentenza di annullamento del divieto espresso dalla Soprintendenza ai beni architettonici nei confronti delle iniziative previste per la metà di luglio all’interno della Fortezza.

Secondo la stampa la Soprintendenza ha più volte concesso autorizzazioni ad attività all’interno della Fortezza, e il TAR le ingiunge di continuare a concederle anche oggi e in futuro. "Noi siamo convinti invece che la Soprintendenza una volta che interpreta correttamente il proprio ruolo di tutela dei beni culturali della comunità debba essere sostenuta e non delegittimata -commentano dai Comitati dei Cittadini di Firenze- Riteniamo che questo sia il primo atto di un attacco di Firenze Fiera e degli amministratori fiorentini contro la Soprintendenza che ha come vero obiettivo l’annunciato parere negativo sul Master Plan della Fortezza commissionato da Firenze Fiera al prof.

Francesco Guerrieri. La bocciatura da parte della Soprintendenza di questo progetto riapre la questione degli abusi sulla gestione del complesso fieristico espositivo della Fortezza avviato recentemente dalla Procura della Repubblica. Rivolgiamo quindi urgentemente un appello a tutte le associazioni culturali e ambientaliste che hanno a cuore il nostro patrimonio storico artistico per mobilitarsi contro questo provvedimento della Presidente della Terza sezione del TAR e contro un’Amministrazione che tratta i beni culturali a lei affidati come beni da spremere per finalità economico-speculative.

Invitiamo il Ministro dei beni culturali ad intervenire immediatamente in una vicenda che costituisce un pericoloso precedente di delegittimazione dell’istituto periferico di tutela del patrimonio storico artistico della città, con iniziative adeguate quali un eventuale ricorso d’urgenza al Consiglio di Stato".

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