Lavavetri: proteste contro l'ordinanza, mentre stanno tornando ai semafori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 settembre 2007 19:34
Lavavetri: proteste contro l'ordinanza, mentre stanno tornando ai semafori

Firenze, 21 settembre 2007- Il gip di Firenze Pietro Ferrante ha disposto l'archiviazione delle denunce fatte a Firenze tra il 28 e il 31 agosto scorso. È perciò ancora la famigerata ordinanza sui lavavetri del Comune di Firenze a tenere banco all'apertura dei lavori della due giorni fiorentina, organizzata dal ministero dell'Interno. "Dalle esperienze del territorio alla costruzione di nuovi modelli" è il titolo del Convegno in svolgimento a Palazzo Vecchio, davanti al quale si è consumata anche la prima giornata di digiuno di protesta.

Ad Alessandro Santoro, il prete delle Piagge, è stato vietato dalla questura l'ingresso con i cartelli appesi al collo nel Salone dei Cinquecento, sulla base di una fantomatica "disposizione".
Sono 14.968 gli stranieri sbarcati lungo le coste italiane dal 1 gennaio al 17 settembre di quest'anno. Il dato e' stato diffuso nel corso della conferenza. A Firenze gli immigrati-cittadini pagano le tasse, vivono stabilmente nel Comune, mandano i figli a scuola. Ma questa mattina alcuni stranieri sono tornati ai semafori chiedendo soldi per lavare il vetro.

Probabilmente si tratta degli stessi che fino all'ordinanza Cioni erano lavavetri. I disagi per gli automobilisti sono gli stessi di prima.
“Un bel teatrino, non c’è che dire. Ognuno recita la sua parte con diligenza, tira o alza la palla per gli altri partecipanti, belle parole, migliori intenzioni, grandi richieste, ma niente sostanza. Sul proscenio della Conferenza nazionale sull’immigrazione va in scena l’ennesima commedia dove trionfano le vanità, le buone intenzioni ma soprattutto le autoassoluzioni, i convincimenti, i propositi e i progetti contrari e addirittura opposti di chi pure siede insieme nella stessa stanza dei bottoni del governo.

E tutto resta come prima, peggio di prima”. E’ il commento di Maurizio Dinelli, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, sulla kermesse fiorentina dove si trattano e si intrecciano temi di grande attualità e di maggiore importanza per la vita della cittadinanza: l’immigrazione, l’inclusione sociale, la legalità e l’ordine, l’integrazione. “Peccato che la società civile e i cittadini restino ai margini di questi appuntamenti che finiscono solo – sottolinea ancora Dinelli – per risultare una bella passerella dove sfilano con compiacimento il ministro Amato con le sue dotte citazioni o i suoi allarmi, il ministro Ferrero in doppiopetto, sindaci, governatori, sindacalisti”.

“Un effetto-vetrina corroborante – continua l’esponente di Forza Italia – per celare e cercare di cancellare colpevoli ritardi, imbarazzi, omissioni, tentennamenti. Come quelli del sindaco di Firenze che ha varato l’inutile ordinanza sui lavavetri, tormentone ancora attuale, dopo aver lasciato la sua città e i suoi abitanti in preda al degrado e aver ridotto la vivibilità al lumicino. Come quelli di Martini. Con quale faccia, e a dire che cosa, si presenta alla Conferenza il governatore della Toscana che ha imposto il silenzio più assoluto a tutta la “sua” maggioranza, sinistra radicale compresa, sui rom, i lavavetri, i clandestini, rintuzzando così l’offensiva di Forza Italia e dell’intera Cdl? Se aveva l’intenzione di tenere sotto traccia i dissensi e le crepe che dividono la vasta e litigiosa platea che lo sostiene, e che per l’occasione non ha fatto una piega incassando a testa bassa l’ordine di tacere, ebbene il governatore c’è riuscito perfettamente.

Se intendeva portare qualche vantaggio alle migliaia e migliaia di extracomunitari, regolari o meno, presenti in Toscana, ha perso una grande e forse irripetibile occasione. Se avesse, infine, voluto garantire sicurezza, serenità e qualità della vita alla cittadinanza toscana – conclude Dinelli – ha completamente (e scientemente) fallito”.

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