Aeroporto di Grosseto: voli a rischio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 settembre 2006 14:18
Aeroporto di Grosseto: voli a rischio

Firenze, 20 Settembre 2006- «La società di gestione dell’aeroporto di Grosseto non ha ancora ricevuto risposte dalla Regione Toscana in merito alla richiesta dei fondi comunitari per la sicurezza degli scali. La rete dei voli è a rischio, eppure il turismo in Maremma non è certo di serie B rispetto al resto del territorio». Così il Vicepresidente di Alleanza Nazionale in Consiglio regionale Andrea Agresti attacca la Giunta tramite un’interrogazione sugli appelli della Seam (Società Esercizio Aeroporto di Maremma) fino a oggi caduti nel vuoto, per ripristinare una situazione di normalità nel servizio di security dello scalo maremmano.



Di fronte all’impossibilità della Questura di Grosseto di garantire il medesimo per carenza di personale, il Cda della Seam si era infatti attivato nel giugno scorso per richiedere i contributi per gli oneri di servizio pubblico previsti dalla stessa Commissione Europea, come evidenziato dal rappresentante regionale Adriano Renis. La soluzione intrapresa in via temporanea per non minare la stagione turistica, consistente in un accordo con la Sat dello scalo pisano per ricevere personale aggiuntivo in caso di atterraggio di voli charter e di linea a Grosseto, non può essere portata avanti a oltranza a causa dell’inevitabile aggravio di spesa.



«Per capire la gravità del comportamento della Regione Toscana – spiega Agresti – si guardi a quanto succede in Sardegna, dove la Giunta si è impegnata in prima persona per stanziare contributi “a tappeto” su tutti gli scali aeroportuali presenti nel territorio, non solo per la normale gestione degli impianti ma anche al fine di favorire l’attrazione di flussi turistici con la promozione di nuove rotte aeree e voli “low-cost” nazionali ed internazionali».

Il Vicepresidente di An chiede innanzitutto «per quale ragione l’Assessorato competente non abbia ritenuto necessario dover rispondere alla comunicazione inviata ufficialmente da Seam, che evidenziava una impellente necessità di contribuzione e programmazione da parte della Regione».

E incalza: «La sopravvivenza dello scalo grossetano dipende dalla copertura degli oneri di servizio, che permetterebbero, oltre a risanare le spese di registrate a seguito dell’accordo con la Sat, di realizzare corsi di formazione rivolti a personale da assumere stabilmente». Non solo: «La Regione ha il dovere di guardare in prospettiva promuovendo nuove rotte aeree e di voli di tipologia “low-cost” sullo scalo di Grosseto, zona a forte vocazione turistica, ma che soffre di grandi problemi relativi alle vie di comunicazione».

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