Alta formazione per conoscere la Cina

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2006 19:01
Alta formazione per conoscere la Cina


di Claudio Martini
Presidente della Regione Toscana


La scuola Sant’Anna di Pisa ha istituito, per la prima volta in Italia, un corso di alta specializzazione per formare manager in grado di operare in Cina a sostegno del Made in Italy e del processo di internazionalizzazione delle imprese italiane. E' un bell’investimento sul futuro, un’ottima occasione che il sistema-Toscana offre a un selezionato gruppo di giovani laureati, per conoscere al meglio il mercato cinese e cogliere tutte le potenzialità di sviluppo per le nostre aziende.

La Cina con questo ritmo di crescita fra 20 anni avrà un Pil 6-8 volte quello di oggi. Rappresenterà quindi un mercato immenso per le nostre produzioni di qualità. Ma per sfruttare queste opportunità, occorre essere presenti e avere rapporti e relazioni consolidate. Lavorare fino d'ora sull'alta formazione dei giovani è la strada giusta da percorrere. I rapporti tra Toscana e Cina sono in forte sviluppo: nel 2004 sono state esportate nel mercato cinese merci per 288,7 milioni di euro rispetto ai 233 milioni del 2003, con un incremento di quasi il 24%.

Anche le importazioni, principalmente prodotti del tessile e abbigliamento, cuoio, macchine elettroniche, elettriche e ottiche sono cresciute, passando dai 682 milioni del 2003 ai 827 del 2004, con una crescita del 21%. Sempre nel 2004, dopo la visita del Premier Wen Jiabao, abbiamo aperto a Shangai una sede del sistema economico toscano, rivolta sia alle nostre imprese che a quelle cinesi. Ad oggi, l’ufficio cinese ha ricevuto oltre 265 richieste provenienti da tutti i settori dell’economia toscana.

Nel nostro futuro vedo un enorme bisogno di apertura per sviluppare l'internazionalizzazione delle imprese. Dobbiamo crescere ed innovarci per rimanere competitivi sul mercato globale. Sviluppare le relazioni con i poli produttivi più dinamici, sia ad Ovest che ad Est, è essenziale. Ecco perché l’alta formazione delle nuove classi dirigenti è un terreno privilegiato di lavoro e impegno.

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