Ponte della tranvia: segnalazione su www.SosConsigliere.it
A rischio l'antico porto fluviale e una cappella?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 settembre 2005 14:35
Ponte della tranvia: segnalazione su www.SosConsigliere.it<BR>A rischio l'antico porto fluviale e una cappella?

«I lavori per la costruzione del nuovo ponte della tranvia e la realizzazione del sottopasso possono compromettere l'antico porto fluviale ed una cappella». E' quanto denuncia il consigliere di Forza Italia Jacopo Bianchi sulla base della segnalazione di un cittadino inviata al sito www.SosConsigliere.it. «Da una ricerca - hanno spiegato Jacopo Bianchi, il presidente del comitato "LaportAccanto" Antonio Lenoci, il consigliere del Quartiere 4 Simone Billi e il rappresentante del comitato "Vivibilità di Firenze" Guido Castelnuovo Tedesco - risulta che al tempo dei romani l'Arno non era all'interno delle mura: c'era un porto fluviale, un'infrastruttura molto importante per la città.

La zona era denominata "del Pignone" per via della "Pigna", un molo al quale venivano assicurate le imbarcazioni. Qui si trovava lo scalo dei Navicelli, utilizzato come porto di comunicazione con quello granducale di Livorno. Intorno al 1842 venne costruita "fuori porta S. Frediano": lungo il corso dell'Arno la vecchia fonderia utilizzava l'antico porto prima della costruzione della stazione ferroviaria Leopolda, per il carico e lo scarico delle merci da e per il porto di Livorno». «La struttura presente in riva d'Arno - hanno aggiunto - è stata in tempi recenti identificata dallo stesso Comune come una Cappelletta, registrata come "Tabernacolo n° 42" dall'ufficio tecnico del Quartiere 4, e adesso, alla vigilia dei lavori, pare essersene perduta la proprietà; non è della curia e neppure un accessorio della parrocchia del Pignone, non è neppure del Comune di Firenze che non è ha mai curata la manutenzione: la struttura viene indicata come proprietà dell'acquedotto di Firenze che, privatizzato, non è più sotto il controllo del Comune.

Da cappella è stata declassata a "palazzina tecnica". Nonostante questo cambiamento fonti del Comune affermano che è prevista la demolizione dell'opera per un riposizionamento in altra sede. Occorre fare chiarezza sul da farsi poiché se realmente si trattasse di un manufatto religioso parrebbe utile un parere delle belle arti unitamente alla diocesi fiorentina. Se però si trattasse di un mero "rimessaggio" dell'acquedotto abbandonato da tempo e mai soggetto a manutenzione pare alquanto bizzarra l'idea di un costoso recupero con ricostruzione in altro loco».

In una interpellanza Bianchi chiede di conoscere «quali siano i dati in possesso dell'amministrazione comunale in merito all'antico scalo portuale»; «quali siano le intenzioni in merito alla salvaguardia del suddetto scalo»; «se si ritenga opportuno valorizzare un patrimonio storico che fa parte delle radici culturali della città piuttosto che sacrificarlo nell'indifferenza e disinformazione generale»; «quali siano i programmi di tutela e recupero dell'antica cappella in oggetto, già messa a rischio dai cantieri che le sono stati realizzati a ridosso»; «se non si ritenga che i lavori di posizionamento del nuovo ponte e la realizzazione del sottopasso compromettano danneggiandoli luoghi e strutture esistenti».

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