Dalla Regione risorse per qualificare e valorizzare il commercio ambulante

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 luglio 2005 13:15
Dalla Regione risorse per qualificare e valorizzare il commercio ambulante

FIRENZE- Con 700 mercati e quasi 11 mila esercizi, oltre 13 mila addetti e un giro di affari annuo di oltre 1 miliardo di euro, la Toscana si conferma come una delle regioni dove la realtà del commercio ambulante è più consistente e articolata e come la regione del centro nord con la più elevata densità di esercizi rispetto alla popolazione residente.
E’ quanto emerge dalla dettagliata indagine coordinata dall’Osservatorio regionale sul commercio e svolta da Simurg ricerche in collaborazione con il professor Sergio Signanini.

Pesentata oggi dall’assessore al commercio Anna Rita Bramerini, la ricerca è parte integrante del pacchetto di iniziative che la Regione ha messo in cantiere per la valorizzazione e la qualificazione del settore delle fiere e dei mercati in Toscana. “Quella coordinata dall’Osservatorio sul commercio – spiega l’assessore Bramerini – è la prima ricognizione estesa e dettagliata del complesso fenomeno del commercio su aree pubbliche in Toscana ed è una delle più complete analisi compiute a livello nazionale”.

La fotografia Il 77% dei 700 mercati toscani è costituito dai settimanali. I mercati giornalieri si concentrano nei comuni più grandi, mentre quelli stagionali nelle località turistiche, soprattutto costiere. Prevalgono i piccolissimi mercati, con meno di dieci banchi, che sono il 29% del totale (mercati di quartiere e di piccoli comuni). La distribuzione sul territorio regionale non è uniforme: in particolare le province di Grosseto, Livorno e Lucca, quelle con la massima consistenza di turismo balneare e di seconde case, mostrano una densità di posteggi giornalieri rispetto alla popolazione residente più alta delle altre province.

Quanto ai mercati settimanali, sono le province di Siena, Massa Carrara e Grosseto ad avere la più alta denmsità di posteggi rispetto alla popolazione residente. Fin qui il quadro conoscitivo. Un quadro dal quale emergono aspetti fino ad oggi forse sottovalutati o non pienamente valorizzati. “I mercati e le fiere - osserva l’assessore Bramerini - sono stati spesso visti solo come fenomeni da governare dal punto di vista amministrativo. Oggi abbiamo la consapevolezza delle potenzialità e degli effetti propulsivi che tali attività possono avere nei confronti del turismo e anche del commercio tradizionale.

E’ per questo che ci siamo posti il problema di riqualificare e modernizzare il commercio su aree pubbliche, convinti che costituisca una importante opportunità per la nostra economia”. Ma il commercio ambulante è cresciuto anche nella consapevolezza dei consumatori, che mostrano di gradire particolarmente il tipo di rapporto che si instaura con il venditore ambulante, la possibilità di confronto immediato fra offerte diverse, di prodotti simili, l’esigenza del risparmio, la possibilità di unire allo shopping anche occasioni di incontro e comunicazione interpersonale.


Strategie e azioni in corso Tenendo conto delle caratteristiche evidenziate dalla ricerca, la Regione ha avviato una serie di iniziatie che partono dal presupposto che i mercati, sia quelli storici e tradizionali come le fiere, sia quelli legati ad eventi temporanei, sono una risorsa da valorizzare e un patrimonio da difendere. A settembre la giunta destinerà al bando già attivo presso Fidi Toscana un finanziamento di 1.300.000 euro per contributi a progetti comunali di riqualificazione urbana per la valorizzazione dei mercati, delle attività su aree pubbliche e la creazione di centri commerciali naturali.

“Per i mercati toscani – spiega l’assessore – occorre puntare su qualità ed efficienza, rinnovando l’attenzione per le produzioni tipiche dell’artigianato e dell’agroalimentare, rafforzando un sistema che contribuisce a rivitalizzare i centri storici e alla valorizzazione di tanti centri minori, sottolineando l’identità locale”.
Per raggiungere questo obiettivo, oltre a rafforzare l’aspetto logistico, è indispensabile porre attenzione alla formazione degli operatori.

Per questo la Regione ha previsto, in collaborazione con i Cat (Centri di assistenza tecnica delle associazioni di categoria) iniziative di aggiornamento e formazione per gli ambulanti, con particolare attenzione per il marketing, la conoscenza delle lingue straniere, la gestione dei centri commerciali naturali. “Un’altra opportunità per dare risposta a queste esigenze – ha concluso l’assessore – è quello della programmazione dei fondi comunitari 2007-2013. Ci impegneremo perché in queste queste strategie possano trovare uno spazio i progetti finalizzati a valorizzare i mercati, soprattutto quelli presenti nei centri storici toscani, che riteniamo in linea con le due grandi direttrici dell’Unione europea: il sostegno all’aggregazione delle imprese, la qualificazione urbana e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale”.

(bc)

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