Bilancio e Finanziaria regionale in Aula consiliare

Redazione Nove da Firenze
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14 dicembre 2004 14:35
Bilancio e Finanziaria regionale in Aula consiliare

FIRENZE – E’ iniziata in Consiglio regionale la discussione sul Bilancio di previsione 2005 e sul Bilancio pluriennale 2005-07 cui è stata abbinata anche la legge Finanziaria 2005. Ogni anno, contestualmente alla legge di Bilancio, la Giunta può infatti presentare all’approvazione del Consiglio regionale anche una Finanziaria allo scopo di adottare misure sui gettiti ed i tributi regionali e quindi di determinare le aliquote fiscali, ma anche al fine di rimuovere o modificare gli specifici vincoli di destinazione eventualmente impressi dalla legislazione alle entrate della Regione ed apportare cambiamenti alla legislazione regionale proprio per rendere adottabile il Bilancio annuale e il Bilancio pluriennale.

Fra i fini e gli obiettivi da raggiungere quest’anno, nel caso della Finanziaria, ci sono il blocco delle tasse e nuove agevolazioni, la volontà di privilegiare gli investimenti, sostenere l’economia aiutando il sistema produttivo, aumentare la qualità dei servizi in sanità e nel sociale, rendere migliore l’Amministrazione. Il Bilancio di previsione, da parte sua, fa riferimento ad una cifra di 8 mila 447 milioni di euro con un incremento del 9 per cento rispetto al Bilancio 2004. Prima che iniziasse il dibattito, tuttavia, il presidente di Alleanza nazionale, Maurizio Bianconi, ha anticipato che il suo gruppo non avrebbe partecipato al dibattito ed avrebbe comunicato la sua posizione solo alla stampa “così come fatto dalla Giunta regionale un mese fa quando convocò una conferenza stampa prima ancora di trasmettere la documentazione al Consiglio regionale” affermando anche che “manca la Toscana delle garanzie sia sul piano istituzionale che su quello mediatico perché la risonanza che avrà la nostra posizione non sarà uguale a quella avuta dalla conferenza stampa della Giunta”.

Bianconi ha comunque anticipato che “faremo la nostra dichiarazione di voto”. A presentare la proposta della Giunta regionale in Aula è stato il presidente della Prima commissione Affari istituzionali, Varis Rossi, che ha esordito affermando che “in Toscana è davvero difficile fare opposizione se le opposizioni sono costrette a dire certe cose ed a tenere certi atteggiamenti”. Dopodichè Rossi ha ringraziato la Giunta per aver “presentato una proposta significativa e qualificante”.

“Ancora una volta in Toscana non sono previste manovre di inasprimento fiscale a titolarità regionale”, ha detto Rossi, “ed anzi in questi anni essa si è ridotta in termini assoluti ed in rapporto al prodotto interno lordo”. Poi, dopo aver affermato che “il bilancio di previsione fa riferimento ad una cifra di 8 mila 447 milioni di euro”, Rossi ha sottolineato che “la scelta fondamentale è stata quella di rafforzare gli investimenti e fra questi quelli a favore del mondo del lavoro” ed ha precisato che “si vuole rendere più competitiva la Regione e per questo si sono fatte scelte per vincere la sfida della globalizzazione spingendo sull’acceleratore dell’innovazione, sulla ricerca e sulla qualità dell’offerta dando ai toscani un segnale di fiducia”.

“Nel 2005 gli investimenti aumenteranno sensibilmente”, ha aggiunto Rossi, “di conseguenza anche il programma pluriennale 2003-07 straordinario è cresciuto di 603 milioni di euro, di cui 279 milioni di risorse regionali, ed ha superato i 3 miliardi e 169 milioni contro il miliardo e 445 milioni iniziali”. Entrando nel merito delle scelte del Bilancio, il presidente della Prima commissione ha affermato che “esse tendono a dare sostanza al nuovo Patto per lo sviluppo sottoscritto con i soggetti istituzionali, sociali ed economici della Toscana”.

E ancora: “In bilancio sono presenti risorse destinate ai distretti industriali, alla formazione professionale e ai centri di eccellenza. E nel programma straordinario c’è un apposito fondo di 20 milioni destinato al nuovo Patto per lo sviluppo e l’occupazione”. Rossi ha inoltre affermato che “abbiamo fatto la scelta di investire nonostante le difficoltà finanziarie in cui versano Regioni, Province e Comuni”, quindi soffermandosi sui numeri ha ricordato che “ancora una volta sarà la sanità ad avere la maggior quota di impegno finanziario”.

Ha detto Rossi: “Ben 5 mila 307 milioni di euro pari al 62,8 per cento del bilancio regionale andranno ad appannaggio delle spese sanitarie”. Ed ha ricordato come “con tali risorse si dovrà far fronte sia al mantenimento dei livelli di assistenza che allo sviluppo dei servizi e all’ammodernamento delle strutture ospedaliere e all’organizzazione del sistema sanitario”. Avviandosi alla conclusione ha inoltre ricordato che “degli 8 mila 447 milioni previsti, 6 mila 472 sono spesa corrente, mille 511 investimenti e 464 rimborso di prestiti”.

Ed ha aggiunto che “rispetto al 2004 la spesa corrente aumenta del 3,85 per cento e quella degli investimenti del 10,29”. Assolutamente contrario si è detto Angelo Pollina, vicepresidente del gruppo di Forza Italia, secondo cui “il Bilancio di previsione 2005 testimonia che i soldi a disposizione della Regione sono ingenti e le critiche al Governo nazionale sui presunti tagli del tutto destituite di qualsiasi fondamento”. Secondo Pollina, anzi, entrando nel dettaglio “si scopre addirittura che le risorse crescono del 9 per cento rispetto al 2004, con un incremento di ben 241 milioni di euro per la sola spesa sanitaria” e che “nonostante ciò non si mette mano ad alcuna diminuzione della pressione fiscale regionale”.

I dati, secondo Forza Italia, dimostrano l’inesistenza di un attacco allo Stato sociale e ai trasferimenti alle autonomie locali. Tanto che Pollina ha affermato: “La Toscana ha potuto trasferire agli Enti locali 709 milioni di euro nel 2003, 911 nel 2004 e 1243 per il 2005”. “Con tutto ciò”, ha aggiunto Pollina, “la Toscana ha fatto registrare nel 2003 la peggiore performance a livello nazionale, con una flessione dello 0,3 del prodotto interno lordo”. E ancora: “E’ evidente che sarebbe necessaria una vigorosa scossa per rilanciare anzitutto i consumi individuali e familiari privati.

La fase recessiva attraversata dalla Toscana è tanto più grave se si pensa che l’imposizione tributaria dei Comuni toscani fa attestare la nostra regione al terzo posto assoluto fra quelle che prelevano maggiori fondi dalle tasche dei cittadini, addirittura il 17 per cento in più rispetto alla media nazionale. Prendendo a parametro l’anno 2002, i Comuni italiani hanno accertato in media solo 847 euro pro capite in termini di entrate correnti contro i 993 euro della Toscana. Il che ha permesso ai Comuni toscani di spendere 920 euro per residente, contro i 790 spesi mediamente dai Comuni italiani.

Queste cifre rendono oggettivamente inaccettabile spacciare per grande successo una invarianza fiscale a titolarità regionale, peraltro tutta da verificare”. “Martini ed i suoi assessori non modificano la spesa storica e dimenticano clamorosamente uno dei comparti-chiave, quello della sicurezza e dell’ordine pubblico, che per la Giunta e per il Bilancio di previsione, semplicemente non esiste”, ha concluso Pollina, “tanto che gli sono destinati solo 2,4 milioni complessivi, a fronte di risorse che dovrebbero arrivare ai 10 mila milioni di euro”.

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