Il 20 ottobre la cerimonia di purificazione del giardino giapponese Shorai-Teien

Redazione Nove da Firenze
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18 ottobre 2004 15:21
Il 20 ottobre la cerimonia di purificazione del giardino giapponese Shorai-Teien

Una settimana di iniziative per impostare un calendario di manifestazioni per il quarantesimo anniversario del gemellaggio con Kioto. Stamani l'assessore alle relazioni internazionali Eugenio Giani ha incontrato in Palazzo Vecchio una delegazione dei monaci del tempio Kodai-Ji, accompagnati dalla presidente dell'associazione Italia-Giappone Regina Schrecker. "Il gemellaggio con Kioto - ha sottolineato l'assessore Giani - è uno dei più importanti e attivi per la nostra città. Per questo è intenzione reciproca di celebrare al meglio la stagione del quarantesimo anniversario.

Per questo già mercoledì si svolgerà la cerimonia di purificazione del giardino giapponese Shorai-Teien, all'interno del giardino delle Rose al Piazzale Michelangelo". "Recentemente - ha aggiunto l'assessore Giani - un'autorevole rivista americana ha inserito il Piazzale Michelangelo fra le 100 meraviglie del mondo e il giardino delle Rose è complementare e ne rappresenta una contiguità. Per questo sono lieto che parte di questo giardino sia intitolato all'amicizia fra Firenze e Kioto". Il giardino Shorai-Teien è stato realizzato nel 1998 all'interno del Giardino delle Rose dai monaci del tempio Kodai-Ji.

Per due mesi un architetto e sette giardinieri rimasero a Firenze per realizzare questo giardino, facendo pervenire dal Giappone molti materiali. La manutenzione è a cura dei giardinieri del Comune di Firenze. A sei anni di distanza un architetto e tre giardinieri sono nuovamente a Firenze per la cerimonia di purificazione del giardino che si svolgerà mercoledì 20 ottobre alle 10.30 al Giardino delle Rose (ingresso viale Poggi 2). Nel corso dell'incontro di stamani l'assessore Giani ha donato alla delegazione giapponese una cartella con tre litografie (Palazzo Vecchio, Duomo, Ponte Vecchio) e un libro, in giapponese, sulla storia di Firenze.

I monaci hanno contraccambiato con una serie di dipinti.(fd)

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