Meno tasse alle Pmi che vogliono crescere

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 luglio 2004 19:03
Meno tasse alle Pmi che vogliono crescere

"Uno dei problemi che abbiamo nei nostri distretti produttivi di Prato, Santa Croce, Arezzo -afferma Claudio Martini, Presidente della Regione Toscana, nella propria newsletter settimanale- è che le piccole imprese che vogliono crescere come dimensione e solidità spesso devono fare i conti con un problema finanziario, visto che ad oggi non esiste nessuna agevolazione fiscale né alcuna forma di incentivi economici per sostenere e favorire tali processi. E' un problema serio per una regione come la nostra, dove oltre il 90% delle 397 mila imprese ha meno di 20 dipendenti.

La dimensione delle nostre imprese non può essere più un tabù. Le Pmi sono l'ossatura e la forza del nostro sistema economico che si trova a fare i conti con il mercato globale. Per vincere questa nuova sfida e continuare ad essere competitivi è necessario che le piccole imprese riescano a svilupparsi e che l'ambiente esterno favorisca la loro crescita. Di questo ho parlato con il neopresidente di Confindustria, Luca di Montezemolo, lunedì a Pisa. Attualmente le Regioni non hanno margini di intervento perché il Governo - lo dico senza polemica - ha bloccato il processo del federalismo fiscale.

Con il presidente Montezemolo abbiamo così concordato di prendere una iniziativa: le Regioni insieme alle Associazioni delle imprese proporranno al Parlamento e al Governo di superare questo ostacolo prevedendo la possibilità di un intervento flessibile sulle questioni fiscali, per favorire processi qualitativi di rafforzamento delle Pmi. Sarebbe un contributo serio per la nostra economia. Il nostro obiettivo è di arrivare al prossimo Forum delle piccole e medie imprese che si svolgerà in autunno a Prato con un progetto già impostato.

E' in calendario per fine luglio un incontro delle Regioni con Confindustria. Sarà quella l'occasione per confrontarsi su tutti i temi della riforma federalista. Parleremo dei suoi limiti ma anche delle sue potenzialità e degli sviluppi possibili. Montezemolo ha precisato che Confindustria è critica nei confronti del federalismo distruttivo, becero che si muove lungo una logica di disarticolazione dello Stato, ma molto interessata invece a favorire la valorizzazione delle esperienze più virtuose, quelle in grado di avvicinare le istituzioni al territorio".

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