Negli ultimi 3 anni i Centri per l’Impiego della regione hanno registrato la crescita di servizi più alta d’Italia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 ottobre 2003 18:45
Negli ultimi 3 anni i Centri per l’Impiego della regione hanno registrato la crescita di servizi più alta d’Italia

<>. Così l’assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Paolo Benesperi nell’intervento al convegno “Il nuovo mercato del lavoro, diritti e garanzie oltre la flessibilità”, organizzato dalla Provincia di Siena alla Certosa di Pontignano (Siena).
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Per integrazione, poi, si intende la sostituzione degli uffici di collocamento con i servizi per l’impiego e la formazione professionale, gestita dalla Provincia. Da non dimenticare, infine, l’importanza che la Regione ha riservato al sistema informativo che permette al cittadino di trovare agevolmente notizie riguardanti formazione ed opportunità di impiego>>.
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Secondo dati Isfol e Censis, negli ultimi tre anni i Centri per l’Impiego hanno registrato una netta crescita, la più alta in Italia, tanto che da un erogazione di servizi impresa-utente del 3 per cento siamo passati ad un 20 per cento>>. Per quanto riguarda poi la provincia di Siena, i Centri per l’ Impiego hanno raggiunto uno standard qualitativo molto elevato: il 42 per cento dei lavoratori segnalati dai Centri alle imprese è stato infatti assunto.
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Vediamo di farla funzionare al meglio. In questi mesi ha riscosso molte critiche, ma pure nella sua base mediocre offre spunti interessanti su cui lavorare tutti insieme. Ed è positivo che questa mattina intorno al tavolo del Ministero tutte le parti sociali siano state presenti per un confronto sui contenuti>>. Così Tiziano Treu intervenuto questa mattina a Siena al convegno: “Il nuovo mercato del lavoro: diritti e garanzie oltre la flessibilità”, organizzato dalla Provincia di Siena.
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Sull’Italia, Treu ha commentato il divario che esiste a livello regionale nell’applicazione delle normative: <

Come insegna il modello toscano, e senese in particolare, le buone pratiche delle regioni e province assicurano miglioramenti nei servizi offerti, ma occorre continuità e omogeneità tra territori. Ancora oggi il mercato del lavoro in Italia è troppo squilibrato, nonostante anni di politiche di convergenza a livello comunitario. Ci vogliono sempre più servizi intergrati in cui i centri per l’impiego facciano da rete e da servizio. Le regioni hanno tutti i poteri per farlo ma alle province vengono date sempre meno risorse pur avendo le capacità per gestirle.

Occorre allora imparare a camminare autonomamente senza più contare sul Fondo sociale europeo>>.
Treu ha poi analizzato i punti critici della legge 30, soffermandosi sui criteri di accreditamento (<>); sui contratti di formazione esterni e interni e sulle tutele e definizione dei nuovi contratti Co.co.co. <

Sono aumentati in modo abnorme ed ora ci sono tentativi di sostituirli con contratti di lavoro a tempo indeterminato. Ne sono rimasto incuriosito. Si può ben sperare ma stiamo a vedere>>.

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