Più poteri alla Consigliera di Parità contro le discriminazioni delle donne sul lavoro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2003 07:16
Più poteri alla Consigliera di Parità contro le discriminazioni delle donne sul lavoro

La Consigliera di Parità ha nuovi e importanti poteri per rimuovere le discriminazioni sul lavoro e invita le donne a ricordare sempre che attraverso il suo ufficio possono chiedere ed ottenere il rispetto dei loro diritti.
Ieri mattina in Palazzo Medici Riccardi a Firenze la Consigliera di Parità della Provincia di Firenze, Maria Grazia Maestrelli, insieme all’assessore al lavoro della Provincia di Firenze Davide Filippelli, ha illustrato alla stampa la sua attività, i suoi piani di lavoro per il 2003 e i nuovi poteri che la legge ha assegnato alla sua funzione.

Funzione che è stata rafforzata al punto che la Consigliera è legittimata a ricorrere anche in via d’urgenza in tutti i casi di discriminazione individuale e collettiva, davanti al giudice ordinario, a quello del lavoro o a quello amministrativo; può sollecitare la definizione di azioni positive da parte degli stessi giudici; ha competenze più incisive nelle procedure di conciliazione; formula programmi-obiettivi che individuano annualmente le azioni positive da compiere.
Le attività e le azioni in giudizio delle Consigliere di Parità sono ora finanziate per circa 10 milioni di euro da un fondo nazionale dei Ministeri del Lavoro e delle Pari Opportunità.
La missione della Consigliera di parità è quello di favorire l’occupazione femminile e di realizzare l’uguaglianza tra uomo e donna nel lavoro.

A lei ci si deve rivolgere anche per accedere ai finanziamenti previsti dalla legge per le azioni positive e per presentare progetti di riorganizzazione aziendale.
Sempre alla Consigliera, come si è detto, devono rivolgersi tutte le donne che ritengono di aver subito discriminazioni nell’accesso al lavoro, nella retribuzione, nella possibilità di frequentare corsi di formazione professionale, in quella di fare carriera all’interno dell’azienda; e quelle i cui diritti sono stati contrastati in caso di maternità o che sono state licenziate perché donne.
L’ufficio della Consigliera di Parità è a Firenze, in via Cavour n.

37, al primo piano, ed è aperto nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 13. Il telefono è 0552760585, il fax 0552760584. L’e-mail della Consigliera, che riceve su appuntamento, è mg.maestrelli@provincia.fi.it
“Tutti gli enti pubblici – ha rilevato Grazia Maestrelli – sono tenuti a realizzare dei piani di azioni positive. Purtroppo ad oggi solo 5 enti locali hanno presentato questi piani. Troppe volte non sono neanche stati costituiti i Comitati d’ente e spesso nei Comuni viene fatta confusione fra le funzioni della Consigliera e quelle delle Commissioni Pari Opportunità.

Serve poi una formazione specifica, che abbiamo richiesto alla Provincia, per tutto il personale dei Centri per l’Impiego e degli altri sportelli pubblici”.
Ulteriore fronte da sviluppare quello dell’informazione. “Le donne – ha detto Maestrelli – non conoscono bene le funzioni della Consigliera di Parità e non ricorrono al suo aiuto in caso di diritti negati. Deve invece affermarsi una cultura dell’attenzione e del rifiuto di ogni forma di discriminazione”.
Le statistiche sostengono questa affermazione.

Da 2000 ad oggi sono solo una cinquantina le donne che hanno fatto ricorso all’assistenza. Il 36% per problemi di carriera, inquadramento o conservazione del posto di lavoro; il 21% per questioni collegate a violazioni dei diritti delle lavoratrici madri; un altro 21% per ottenere orari di lavoro adeguati; il 9% in conseguenza di molestie sessuali; il 9% per altre condizioni di disagio e il 4% per denunciare mancate assunzioni.

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