Una "stazione genetica" per la salvaguardia del gallo nero

Redazione Nove da Firenze
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03 dicembre 2002 15:46
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Un progetto di selezione genetica in corso a Firenze, potrà assicurare il futuro al galletto che per la storia ebbe un ruolo chiave per le dispute fra Siena e Firenze. Oggi in realtà il Gallo Nero è conosciuto solo per essere il simbolo del Consorzio del Chianti Classico. Per questo motivo i produttori del famoso vino, su proposta del Comune di Firenze, hanno deciso di sponsorizzare il progetto per ridare alla Toscana il celebre volatile. L'iniziativa è stata presentata stamani in Palazzo Vecchio dall'assessore alle attività produttive Francesco Colonna, dalla direttrice del Consorzio del Chianti Classico Diuska Luppi e dal professor Mario Giannone, insegnate all'Istituto Tecnico Agrario delle Cascine.

Il Gallo Nero, simbolo del Consorzio che tutela e promuove il vino Chianti Classico, è in via di estinzione. Lo comunicano alcuni docenti e studiosi del settore che hanno proposto un progetto per la salvaguardia di questa specie e di altre che stanno scomparendo. Si tratterebbe quindi di realizzare una stazione genetica con l'obiettivo di ridare importanza economica a razze ormai in via di estinzione, come appunto quella del gallo nero toscano e di preservare e migliorare un patrimonio genetico nazionale di grande importanza.

Pochissime sono infatti ormai le razze avicole autoctone non "colonizzate" dagli ibridi industriali, sopravvissute - nella maggior parte dei casi - solo per la passione di isolati allevatori. Il Comune di Firenze ha deciso di sostenere questo progetto insieme al Consorzio del Gallo Nero. "Questa iniziativa - ha spiegato l'assessore Colonna - è nata lo scorso maggio quando in una visita all'Istituto delle Cascine il professor Giannone mi spiegò che la specie del gallo nero stava esaurendosi e con un intervento di circa tre anni si poteva recuperare la specie in via di estinzione.

Per questo ebbi un contatto col Consorzio del Chianti Classico che si è impegnato a finanziare il progetto, con 5000 euro l'anno per tre anni. Un progetto che ha più obiettivi: in primo luogo recuperare il gallo nero, poi dare un sostegno all'attività formativa di un gruppo di studenti e far sì che questa specie sia la prima su cui poter intervenire. Molti animali tipici della nostra regione, come il cinghiale toscano e il somaro amiatino, si trovano infatti in difficoltà genetica. L'obiettivo quindi è quello di realizzare in tempi ragionevoli una 'stazione genetica' che diventi anche luogo di divertimento".

Il progetto sarà messo in atto da tre classi dell'Istituto Tecnico Agrario nell'arco di tre anni e si svilupperà attraverso la ricognizione di esemplari di gallo nero, la moltiplicazione, attraverso un'accurata selezione (analisi delle uova) a garanzia della qualità. "Siamo ragionevolmente convinti - ha concluso l'assessore Colonna - che dal 2005 saremo pronti a consegnare esemplari in grande quantità che peraltro potranno essere allevati col metodo biologico".

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