Dalla Toscana una legge per i diritti degli omosessuali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 agosto 2002 12:38
Dalla Toscana una legge per i diritti degli omosessuali

FIRENZE- La Toscana potrà avere entro la fine dell’anno una legge contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. La proposta della giunta è già pronta ed è stata illustrata ieri sera nel locale “Mama mia” di Torre del Lago dal presidente della Toscana Claudio Martini: “una legge – ha ribadito – che non concede favori a nessuno, ma che fa cadere barriere di discriminazioni in una regione, come la Toscana, che ha sempre riconosciuto le diversità”. Il treno è in movimento.

A settembre la proposta elaborata dalla giunta sarà verificata all’interno della maggioranza, poi entro la fine del mese passerà all’esame del consiglio per essere approvata - questo è l’impegno e l’augurio di Martini – per la fine dell’anno. In Italia manca una legge contro le discriminazioni per orientamento sessuale, nonostante che la Costituzione e la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea impegnino le istituzioni nell’affermare l’uguaglianza e la pari dignità delle persone e nel rimuovere qualsiasi ostacolo che si frapponga nel mezzo.

La Toscana è la prima Regione ad adottare un provvedimento del genere. “Lo possiamo fare grazie anche ai nuovi poteri che ci concede la riforma federalista dello Stato - ha spiegato Martini – Quando l’Argigay ci propose di intervenire su questa materia, abbiamo intravisto l’occasione per aprire un dibattito culturale”. “Mentre l’Italia diventa sempre meno europea – ha commentato ieri sera Alessio De Giorgi, presidente regionale dell’Arcigay – grazie a questa legge la nostra regione entra invece in Europa”.
La proposta della giunta toscana ruota tutt’attorno al diritto all’autodeterminazione della persona.

Affronta temi sanitari, affermando la libertà di ciascuno di designare la persona a cui fare riferimento per ricevere il consenso ad un determinato trattamento terapeutico. Il che permetterà alle coppie di fatto – omosessuali o eterosessuali – di scegliere che a decidere della propria vita sia il partner o di assistere il malato in ospedale (possibilità fino ad oggi concessa solo a parenti e coniuge). Il testo parla anche di trattamenti sanitari per cambiare identità sessuale, vietati sui minori di 16 anni.

E prevede controlli sui linguaggi e i comportamenti di media e pubblica amministrazione che possano essere discriminatori o lesivi della dignità delle persone. Ci sono anche campagne di prevenzione dell’Hiv rivolte specificatamente alle comunità gay e servizi di assistenza domiciliare per chi ha una patologia oramai invalidante. La Regione promuoverà una politica delle differenze anche nel turismo, indicando attraverso i servizi di informazione e assistenza turistica i locali “gay friendly”.

Quanto alle imprese che operassero discriminazioni verso i propri dipendenti o clienti, per via dell’orientamento od identità sessuale, sono previste sanzioni amministrative e saranno tutte escluse da qualsiasi contributo pubblico. Sanzioni e sospensioni dalle autorizzazioni turistiche e commerciali sono previste anche per quei locali che discrimino i propri clienti o forniscano loro un servizio di minor livello perché disabili, extraeuropei o di una religione diversa da quella cattolica. Sono previsti anche corsi di formazione ed aggiornamento per il personale.

In evidenza