Infrastrutture e servizi pubblici nelle aree di montagna

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 maggio 2002 19:30
Infrastrutture e servizi pubblici nelle aree di montagna

FIRENZE- Quali sono le condizioni per migliorare la qualità della vita nelle aree montane? In che modo è possibile, per esempio, sviluppare il sistema dei collegamenti viari nel rispetto degli equilibri ambientali? E ancora, che ruolo dare ai servizi sanitari o a quelli scolastici per non penalizzare chi vive a distanza dalle città? A questi e altri interrogativi si è incaricato di rispondere il seminario sui servizi e le infrastrutture di montagna organizzato dalla Regione Toscana in preparazione alla conferenza regionale della montagna prevista per novembre.

Il seminario si è svolto in Lunigiana al castello di Terrarossa (Licciana-Nardi) alla presenza degli assessori regionali Tommaso Franci (coordinamento delle politiche per la montagna) e Riccardo Conti (trasporti).
Per l’intera giornata amministratori e tecnici si sono confrontati su questioni centrali per la qualità della vita in montagna: dalle infrastrutture ai servizi sanitari e scolastici, dalla gestione di servizi come acqua e rifiuti alla presenza di altri servizi pubblici, come le poste.

“Funzionalità, sicurezza, rispetto dell’ambiente: sono questi i criteri alla base di ogni iniziativa per lo sviluppo della rete viaria e ferroviaria nelle aree montane” ha esordito Riccardo Conti. “In questo senso – ha aggiunto – un salto qualitativo importante è stato fatto con l’affidamento alle Province delle manutenzione delle strade ex Anas. Ci saranno infatti più fondi per intervenire e questo migliorerà la qualità di molte arterie montane”. “Per quanto riguarda la sicurezza – sono ancora parole di Conti - la Regione Toscana ha promosso un piano di intervento da 900 milioni di euro sulle strade ex statali ispirato proprio a questo criterio: e varie strade di montagna saranno quindi oggetto di interventi importanti di qui al 2007.

In questa zona, per esempio, è prevista la ristrutturazione di vari tratti della Statale 445 con interventi per oltre 50 milioni di euro”. L’assessore ha inoltre sottolineato l’esigenza, per tutti i progetti che riguardino il transito nelle aree montane, di non considerare mai quelle zone semplicemente come ostacoli da superare: “Recentemente abbiamo definito un accordo con la Regione Emilia Romagna nel quale vengono indicate le infrastrutture per noi prioritarie: nel documento si parla di riqualificazione di tute la rete delle strade di attraversamento appenninico.

Questo perché siamo convinti che il miglioramento di quelle arterie possa essere funzionale all’economia di quel territorio e alla permanenza delle popolazioni che ci vivono, al contrario di altre ipotesi come quella relativa all’autostrada Lucca-Modena che finirebbero per emarginare completamente intere aree montane, dalla Lunigiana alla Garfagnana”. Nel suo intervento Tommaso Franci si è invece concentrato sugli effetti, per le aree montane, della attuazione delle riforme dei servizi pubblici in materia di acqua e rifiuti: “Va sfatata un’idea molto diffusa secondo la quale i cittadini delle zone montane e dei comuni piccoli verrebbero penalizzati dall’attivazione, a regime, delle riforme.

Il superamento della frammentazione delle gestioni dei servizi su base comunale e l’individuazione di Ambiti territoriali ottimali estesi almeno quanto una provincia, e il varo di una tariffa unica finiranno, al contrario, per avvantaggiare proprio i cittadini dei piccoli paesi”. “I motivi – ha poi spiegato - sono evidenti: le economie di scala in un servizio gestito da un singolo comune sono infatti certamente molto inferiori rispetto a quelle che si potranno ottenere operando in un’area molto più vasta.

Il livello medio della tariffa di acqua e rifiuti sarà quindi certamente più basso rispetto all’attuale, specie per le realtà più piccole e per quelle montane”.

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