Studiosi a confronto sul “caso” e sulla condizione delle donne lucchesi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 febbraio 2002 13:50
Studiosi a confronto sul “caso” e sulla condizione delle donne lucchesi

Donne e lavoro, un binomio che si traduce spesso in autonomia e indipendenza economica, ma anche in problemi di gestione quotidiana della famiglia, della casa, dell’educazione e della cura dei figli. E quando la donna non lavora? Perché non lavora? E’ una scelta precisa o il frutto di cause diverse? Prende spunto da queste semplici considerazioni - ma anche dalla constatazione che in provincia di Lucca, “l’universo femminile” e il mercato del lavoro sembrano più distanti che altrove con un tasso di attività che è il più basso in Toscana – il convegno che la Provincia di Lucca ha organizzato per giovedì 21 febbraio a Palazzo Ducale.

Una giornata di studi, che prenderà il via alle ore 9,30 nella sala Ademollo, intitolata, appunto, “Le donne e il mondo del lavoro in provincia di Lucca: tradizione e innovazione”, in cui daranno il loro contributo amministratori e studiosi, sociologi e ricercatori.
Uno dei motivi ispiratori del convegno è proprio il dato emerso nelle periodiche indagini sui livelli occupazionali realizzate dalla Provincia di Lucca. Quella riferita al 1° semestre 2001 ha messo in evidenza, all’interno di un quadro generale tutto sommato positivo, una “sacca di sofferenza” rappresentata proprio dalle donne.

A luglio il tasso di attività specifico delle donne lucchesi era del 35,2% contro il 40% della Toscana e il 36,6% nazionale, mentre il tasso di attività maschile si allinea agli altri dati: 61,3% in provincia, 60% in Toscana e il 61,7% su scala nazionale. La giornata di studi di Palazzo Ducale cercherà di far luce sul fenomeno, sulle cause che hanno prodotto questi dati, sui motivi che tengono lontane le donne della provincia di Lucca (in particolare in Versilia e Garfagnana) dal mercato del lavoro o comunque di coloro che stanno su una sorta di linea di confine.

Nell’ambito del convegno un contributo sostanziale sarà offerto dalla presentazione di specifiche ricerche, una condotta dal Centro statistica aziendale di Firenze e curata da Paola Tronu e Francesca Ricci, l’altra dal Dipartimento di scienze sociali dell’università di Pisa curata da Luigi Brogi, Annalisa Buccheri e Claudio Mammini.
“C’è l’esigenza di riflettere e analizzare le cause che portano a questa disparità tra uomo e donna – osserva l’assessora provinciale Cecilia Carmassi – e il convegno è quindi l’occasione per condurre un’analisi qualitativa oltre che quantitativa sul fenomeno, con particolare attenzione alla zona ‘grigia’ in cui ricadono il lavoro precario, quello stagionale, a tempo determinato, e il sommerso su cui c’è ancora poca chiarezza.

Da questa analisi dovranno prendere corpo le azioni e le iniziative per incrementare il tasso di attività delle donne della provincia di Lucca”.
Il convegno, moderato dal prof. Mario Aldo Toscano dell’università di Pisa, sarà aperto dagli interventi dell’assessora provinciale per le pari opportunità Cecilia Carmassi e dal vicepresidente della Provincia, Antonio Torre a cui seguirà il contributo del direttore generale dell’amministrazione provinciale, Bruno Catania. Poi spazio alla presentazione delle ricerche scientifiche e, successivamente, agli interventi di Gianna Claudia Giannelli ed Elisabetta Cioni dell’università di Fiurenze e di Gustavo De Santis, demografo dell’università di Messina, nonché di Emanuela Tempestini, consigliera di parità della Provincia di Lucca.

Dopo il dibattito, le conclusioni del presidente della Provincia, Andrea Tagliasacchi e di Mara Baronti, presidentessa regionale per le Pari opportunità.

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