Virtual School of Biodiversity : l’insegnamento interattivo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 dicembre 2001 19:58
<B> Virtual School of Biodiversity : l’insegnamento interattivo </B>

The “Virtual School of Biodiversity” ci è stata presentata oggi dal professore e Project Manager Gray A. Williams dell’università di Nottingham al Museo Zoologico “La Specola” dell’università di Firenze. Questo progetto viene realizzato grazie alla collaborazione dell’università di Hong Kong e dell’università di Nottingham che utilizzano un nuovo modo per insegnare la scienza con CD-Rom ed Internet.
La “Virtual School” consiste nella condivisione delle risorse e dell’esperienza.

Molti esperti in diversi campi hanno partecipato alla creazione del “Scholar Desktop” trasmettendo le loro conoscenze e la loro esperienza in un corso. Questo non può essere realizzato se gli studenti non hanno il materiale necessario, cioè almeno un computer. Quindi le università di Nottingham e di Hong Kong hanno negoziato con IBM la vendita di computer portatili e PC a prezzo ridotto agli studenti. Questo nuovo modo d’insegnamento non intende solo incrementare le conoscenze degli studenti ma anche sviluppare le loro capacità individuali di riflessione.

Gli studenti non possono copiare le informazioni del “Scholar Desktop”: devono dunque fare uno sforzo per comprendere ed utilizzare le informazioni dei diversi corsi.
Per ogni corso, gli studenti possono essere guidati agli obiettivi da raggiungere. Il programma offre una lista di link Internet disponibili e una bibliografia per approfondire il soggetto. Questo modo di imparare interattivo incrementa l’interesse dei giovani sul soggetto. In effetti, possono visualizzare le esperienze scientifiche che li aiutano a capire i risultati.

Alla fine di ogni lezione compiti permettono di capire agli studenti ed ai professori se il corso è stato compreso.
Per di più, dopo avere studiato i corsi, i giovani hanno la possibilità di partecipare ad un dibatto sull'argomento con il loro professore all’università. Il vantaggio per gli studenti è che possano studiare quando e dove vogliono. Infatti, è stato constatato che in Inghilterra gli studenti lavorano piuttosto nel fine pomeriggio mentre a Hong Kong preferiscono collegarsi durante la notte.


Per ora, i risultati di quest’esperienza sono molto positivi e sia i professori delle università di Nottingham e di Hong Kong che gli studenti attendono la partecipazione di altre università ed altri esperti o professionisti. Tuttavia, l’insegnamento con l’aiuto delle nuove tecnologie non deve sostituire completamente la didattica tradizionale ed i rapporti umani tra studenti e professori, ma provare di migliorare l’insegnamento “normale” e aumentare la motivazione dei giovani.



(FB)

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