Cantiere di piazza Ghiberti: «Modificare il progetto originario utilizzando l’area della Nazione»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 giugno 2001 15:34
Cantiere di piazza Ghiberti: «Modificare il progetto originario utilizzando l’area della Nazione»

Solo così, secondo il consigliere di Rifondazione Comunista Enrico Falqui, si potranno risolvere i problemi sorti nella costruzione del parcheggio sotterraneo di piazza Ghiberti. «L’errore fatto nello scegliere, da parte dell’amministrazione Primicerio, la vecchia piazza del mercato Ghiberti come sede di un parcheggio interrato - ha spiegato Falqui in risposta a quanto affermato dall’assessore Colonna e dalla Presidente del Quartiere 1 Abbamondi - viene confermata dalla indifferenza mostrata fino ad oggi rispetto ai problemi geologici ed idrologici del sottosuolo».

Secondo il consigliere di Rifondazione Comunista «il vero problema da risolvere è quello della modificazione del progetto, utilizzando l’area della Nazione per definire un assetto di gestione conveniente per la Firenze parcheggi». «I disagi che gli abitanti ingiustamente sopportano - ha sottolineato Falqui - saranno destinati a proseguire a causa delle problematiche che il sottosuolo di quell’area ha posto alla ditta responsabile dei lavori. Se non si vuole correre il rischio di causare danni ancora maggiori alle abitazioni della zona, agli esercizi commerciali e alla qualità della vita degli abitanti è necessario ed urgente correggere l’errore commesso».

«Cna e Confersercenti - ha concluso il consigliere di Rifondazione Comunista - riflettano su questo aspetto della vicenda prima di esercitare pressioni perché il cantiere riapra indipendentemente dalla condizioni ambientali che si sono per oltre un anno verificate». Intanto una petizione con cento firme di residenti e commercianti della zona è stata consegnata al Sindaco. Lunedì, in Consiglio comunale, verrà anche discussa un’apposita mozione del gruppo di Rifondazione Comunista sul parcheggio di piazza Ghiberti e su quello di piazza Giorgini.

Il documento invita anzitutto a «costituire una “task-force” di tecnici per sottoporre tutti i progetti di nuova realizzazione previsti dal piano ad un esame di compatibilità con le aree sensibili del sottosuolo, con il sistema abitativo esistente e con i livelli di esposizione sanitaria delle popolazioni che vivono in prossimità dei previsti cantieri, definendo entro tre mesi le “Linee guida” da adottare per valutare la compatibilità delle opere con l’ambiente urbano esistente».

In secondo luogo si chiede di «definire le “aree di sicura esclusione” per nuovi insediamenti di parcheggio», di «non rilasciare nuove licenze per la costruzione di nuovi insediamenti di parcheggio sotterraneo, in assenza dei requisiti tecnico-ambientali di fattibilità del progetto indicati nelle “linee guida”» e di «predisporre un’ordinanza di attuazione dei provvedimenti di prevenzione e bonifica dell’inquinamento acustico e di riduzione della produzione delle polveri nell’area del cantiere di Piazza Ghiberti».

La mozione chiede infine che «venga sospeso l’iter di concessione delle autorizzazioni per il progetto Coopark, in attesa degli studi geognostici e geotecnica relativi al progetto presentato, fino a che la “task-force” non abbia indicato quali siano i requisiti relativi all’impatto idro-geologico sulla collina di Santa Marta e nell’area di Piazza Giorgini che il progetto Coopark dovrebbe possedere, valutando la possibilità di respingere l’attuazione del progetto, qualora non ne sussistano i requisiti».

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