Tondi (CCD): «Ai partiti del Polo fiorentino manca progettualità politica»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 giugno 2001 17:15
Tondi (CCD): «Ai partiti del Polo fiorentino manca progettualità politica»

I partiti del Polo a Firenze sembrano rappresentare dei corpi estranei rispetto alla città, delle organizzazioni in grado di attivarsi in prevalenza durante il periodo elettorale per sostenere il candidato di turno. E’ quanto ha dichiarato il capogruppo del CCD Federico Tondi commentando il fatto che «alle ultime elezioni politiche la Casa delle Libertà, a Firenze, non ha sfondato come nel resto d’Italia». «Dove sta la progettualità politica? Dove è l’alternativa programmatica del Polo rispetto alle scelte della sinistra? E’ possibile che dopo il programma per le comunali del 1999 il Polo non sia stato in grado di elaborare nuovi progetti, di prospettare nuove soluzioni per rendersi più appetibile e credibile ai fiorentini?» si è domandato il capogruppo del CCD.

«Credo che la campagna politica condotta con toni violenti nei confronti dell’avversario e arida di contenuti - ha aggiunto Tondi - sia destinata a non produrre frutti e a staccare sempre più la nostra classe dirigente dai cittadini di Firenze. Come spiegare altrimenti i modesti risultati ottenuti dai candidati della Casa delle Libertà in collegi ritenuti interessanti, addirittura con possibilità di vittoria alle recenti politiche? Di chi è la responsabilità se da oltre un anno sui banchi dell’opposizione in Consiglio Comunale non siede più il candidato a Sindaco del Polo? In sintesi: chi ha sbagliato la scelta degli uomini?».

«Sul deludente risultato fiorentino - ha rilevato il consigliere di opposizione - sono state espresse numerose opinioni da parte di esponenti del centro destra, molte delle quali non condivisibili, si è lamentata, in particolare, una mancanza di opposizione nelle istituzioni, di una debolezza degli eletti incapaci di trascinare e coinvolgere la cittadinanza alla “rivolta” nei confronti del centro sinistra che governa la città». Secondo Tondi «scaricare responsabilità sui gruppi consiliari, siano essi del Comune, della Provincia o della Regione per giustificare una oggettiva mancanza di risultati è operazione tanto facile quanto fuorviante e superficiale.

Basta infatti leggere lo statuto ed il regolamento del Comune, ad esempio, o sapere che ogni dibattito in Consiglio comunale si conclude con una votazione che vede i trenta consiglieri di maggioranza fronteggiare i diciassette di opposizione, per capire che l’insuccesso del Polo va ben oltre l’inefficacia dell’opposizione nelle sedi istituzionali». «Al contrario - ha rilevato Tondi - in molte occasioni l’opposizione del Polo a Palazzo Vecchio è riuscita a mettere in difficoltà la maggioranza, a coglierne le contraddizioni ed a incidere sulle decisioni, grande è stato l’impegno profuso dai quindici consiglieri che hanno prodotto un numero impressionante di interrogazioni, interpellanze e mozioni.

Certo, si deve sempre migliorare, si può rendere la nostra azione ancora più attenta, puntuale e coordinata, ma il cuore del problema non sta certo qui». «Bisogna cambiare rotta - ha concluso il capogruppo del CCD - e cambiare rotta vuol dire innanzi tutto ricondurre scontri interni ai partiti in secondo piano rispetto agli interessi della coalizione, vuol dire trovare quel coordinamento mai visto tra partiti del Polo e ben presente in Palazzo Vecchio per un’azione politica che vada oltre la denuncia urlata ma che sappia coinvolgere e toccare gli interessi dei fiorentini scontenti fornendo adeguate alternative, aprendo un confronto permanente con la città, con le associazioni e categorie, un forum o pensatoio in cui parlare, discutere e progettare la Firenze del futuro.

Provino ad indirizzare i loro sforzi in questa direzione i partiti fiorentini del Polo, a non apparire all’esterno solo quando c’è da regolare qualche conto interno e scomparendo, di fatto, quando si parla di contenuti. Il contributo e l’esperienza degli eletti potrà essere un patrimonio di fondamentale importanza da mettere a disposizione di chi con entusiasmo uscirà dalle fumose stanze dei bottoni per aprirsi ad una città insoddisfatta ma incapace di trovare nei partiti del Polo un riferimento totalmente credibile e presente».

In evidenza