161 miliardi di interventi per l’assistenza sociale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 marzo 2001 12:56
161 miliardi di interventi per  l’assistenza sociale

Oltre 161 miliardi di interventi a sostegno delle politiche per i minori, per le anziani, per tutte le categorie del disagio sociale. E’ questo il contenuto finanziario del Piano integrato sociale 2001 che la giunta regionale, su iniziativa dell’assessorato alle politiche sociali, ha approvato nella sua ultima seduta. Rispetto al passato il piano si segnala per la crescita esponenziale dei fondi (+60 per cento), crescita dovuta sia a un maggior intervento dello Stato (94 miliardi, 52 in più rispetto a un anno fa) che della Regione (67 miliardi, 8 aggiuntivi rispetto al bilancio 2000).

Pur trattandosi quindi di un piano di transizione, in attesa del piano sociale nazionale cui dal 2002 si adegueranno anche le Regioni, il documento approvato dalla giunta si caratterizza per alcune novità di rilievo: il carattere ‘federalista’ (per la prima volta i fondi statali non hanno vincolo di destinazione), l’attenzione per il terzo settore (associazioni del volontariato e della cooperazione sociale potranno partecipare alla programmazione locale), l’accentuazione delle politiche per gli anziani, con forte sostegno all’assistenza domiciliare, e per gli immigrati.
Le risorse previste, a parte una quota di 25 miliardi destinata a progetti di interesse regionale, che comunque ritorneranno alle zone socio-sanitarie, saranno affidate ai Comuni.

Il riparto avverrà secondo precisi parametri demografici, con l’eccezione dei comuni montani e insulari, specie di quelli più piccoli, per i quali verrà individuata una soglia minima di intervento. La Regione ha poi previsto nel Piano una suddivisione percentuale per settori di almeno il 75 per cento dei fondi attribuiti: così una quota non inferiore al 35 per cento dovrà essere destinata alle politiche per gli anziani, l’11 per cento a quelle riguardanti i minori, il 10 per cento per i disabili, il 9 per cento per le dipendenze (alcool, droghe), il 5 per cento alle politiche per la famiglia, il 5 per cento all’immigrazione.

Quote delle risorse destinate a minori e immigrati saranno destinate alla lotta contro la tratta delle prostitute. Il restante 25 per cento potrà essere utilizzato da Comuni e zone socio sanitarie, per rafforzare gli interventi laddove si riterrà più necessario. Obbiettivo complessivo del piano sarà, in virtù anche delle maggiori dotazioni finanziarie, una crescita del livello di tutti gli interventi. Per gli anziani, in particolare, il piano incentiverà fortemente il mantenimento all’interno del nucleo familiare: una soluzione certamente preferita dall’anziano e per la quale saranno previste iniziative di sostegno alla famiglia e una crescita dei servizi di assistenza domiciliare.

In questa ottica il piano prevede, a livello sperimentale, anche il varo di buoni-servizio da erogare alle famiglie a seconda del reddito, e che potranno essere spesi presso le strutture accreditate. Questo permetterà alle famiglie di scegliere autonomamente, a parità di prezzi, le strutture cui rivolgersi per i servizi di assistenza e parallelamente incentiverà aziende, cooperative e anche singoli cittadini a richiedere l’accreditamento, per ottenere il quale dovranno dimostrare di offrire un servizio qualificato e professionalmente valido.

Tra i caposaldi del piano, infine, figura anche l’attenzione all’emergenza abitativa per gli immigrati. Intento principale quello di giungere a smantellare i campi nomadi, per consentire condizioni di vita più dignitose ai loro occupanti.

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